Tradire da innamorati

  • I puffiiiiii! :orange_heart:


    secondo me non è che non ne capisci di fiducia, è che c'hai paura che se ti provi a fidare la conseguenza è che finisci nel calderone de Gargamella senza passare dal via :eyeballs:

    :relieved_face: Vero, ma aspettarsi il calderone di Gargamella significa non avere fiducia.


    Cioè, per me è inconcepibile dare fiducia fin dall'inizio. Un patto? Come si fa a crederci? Per me la "fiducia" è: ho visto tante volte che ti sei comportato in maniera X, ok! Posso rilassarmi sul fatto che sulla tale cosa, molto probabilmente posso aspettarmi X, ma non è che lo pretendo. Perché questa non è davvero fiducia: è statistica, ovvero si basa su una base oggettiva, non sul credere, e include l'errore percentuale come naturale.


    Fidarsi, avere fede, è credere; ed è un atto "psico-magico", perché il concetto di credere si basa su una base non oggettiva, in quanto esclude concettualmente il fallimento, ma nella realtà invece capita; è ingenuità pensare il contrario.


    Come quando ti rilassi sull'autobus, perché non stai a pensare tutto il tempo che possa "fallire" e andare fuori strada, ma sai che può capitare, quindi se succede non ti arrabbi mica. Lo sapevi fin dall'inizio che poteva capitare, ed è stata una tua scelta "salire sull'autobus", non ti ha obbligato nessuno, "ora non lagnarti delle conseguenze delle tue scelte".


    Quindi posso "fidarmi" se ti conosco, ma nel senso statistico del termine, dunque non lo pretendo né lo dò per diritto acquisito, per via dell'errore percentuale; il bus può finire fuori strada: si sa.


    In alternativa c'è il "ti voglio bene", per cui se "mi uccidi", pazienza.


    Ma anche questo non è fidarsi, perché se ti fidassi nel tuo atto "psico-magico" non ti aspetteresti potenzialmente il "peggio"; se sei realistico, invece te lo aspetti e, se capita, lo accetti, non "batti i pugni".


    Per me fiducia e morte potenzialmente si sovrappongono concettualmente, per via dell'errore percentuale.


    Infatti io partirei da una base di non fiducia: "puoi fare quello che vuoi", in quanto sono realistica, dunque il mio sentimento non si basa su un atto "psico-magico", è indipendente dalla fiducia, ed è legato solo all'apprezzamento di chi sei, ma con ampio margine realistico di tolleranza su chi sei, in quanto il mondo è su scale di grigio; e se "tradisci", era incluso nelle scale di grigio, non mi meraviglio e non ci muoio: accetto che sei così, e questi sono i miei "presupposti diversi".


    Pretendere è egoistico, perché hai scelto tu di "salire sull'autobus": tua la scelta e tue le conseguenze, a meno di non credere nel patto... "l'antico codice di Dragonheart", e credere davvero che non sarà tradito? Una cosa del genere con la volubilità dell'animo umano? "Really?"

    :D Ti stai scommettendo l'anima: pure il drago non si fidava.

  • I puffiiiiii! :orange_heart:

    Breve OT. Comunque sei incredibile, Pantagruel; sei di mente aperta, parli poco di te, stai male e pensi agli altri ponendo domande, e non mi porti rancore come persona per il mio accanimento anti "pillole magiche". Non ti sto antipatica e non mi eviti, nonostante spesso ci troviamo sul fronte opposto; anzi, mi poni domande: ti ammiro. Sei strana, ma in senso positivo, non sei fredda ed è come se fossi inafferrabile. Ti ringrazio (:orange_heart:). Hai i tuoi problemi e, nonostante ciò, dal tuo modo di esprimerti irradi una sensazione positiva ed equilibrata. Non credere che non noti la tua attenzione per gli altri in giro per i thread: sei una persona che fa sentire in debito.

  • Vivere così per me sarebbe inaccettabile. Io devo potermi fidare.

    Come dici tu è come fare una società e aspettarsi che il socio fugga con la cassa. È statisticamente possibile, ma non lo puoi prendere in considerazione. Certo, se fai una società con un rinomato delinquente e speri che ti vada bene, lo sciocco sei tu, ma se le premesse sono tali da considerare questa persona degna di fiducia al punto di farci una società, nel momento che questo si va a giocare i soldi della cassa e poi pretende che lo perdoni...

    Ecco, io sono più quella che: "io non gioco, ma tu puoi anche prendere i soldi dalla cassa, basta che poi ce li rimetti" il problema è che poi l'altro non solo non ce li rimette, me ti dice: "colpa tua, se davvero ci tenevi alla società non mi avresti dovuto permettere di prendere i soldi" .

  • In realtà non puoi sapere nemmeno se veramente fallisca, è una questione di bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La statistica la fa il non fidarsi non il fidarsi, per la maggior parte dei casi fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Poi a un certo punto capita che due ingenui s'incontrino e vivono insieme un bel rapporto duraturo senza viverlo sulla difensiva. Però per essere ingenui bisogna essere persone che non hanno subito traumi di coppia, perché una volta subiti qualcosa dentro si rompe e non tornerà mai più come prima, soprattutto se si viene traditi, il male che ne scaturisce nella vittima se è innamorata/o è immenso e di conseguenza perde fiducia in tutta l'umanità, non soltanto nel suo carnefice.

  • di conseguenza perde fiducia in tutta l'umanità, non soltanto nel suo carnefice.

    Diciamo che non penso ci voglia tanto a perdere fiducia nell'umanità, e anche senza traumi specifici sul tradimento sentimentale basta il tradimento in senso lato. Accade, ad esempio, ogni volta che una persona commette disonestà intellettuale.

  • Breve OT. Comunque sei incredibile, Pantagruel; sei di mente aperta, parli poco di te, stai male e pensi agli altri ponendo domande, e non mi porti rancore come persona per il mio accanimento anti "pillole magiche". Non ti sto antipatica e non mi eviti, nonostante spesso ci troviamo sul fronte opposto; anzi, mi poni domande: ti ammiro. Sei strana, ma in senso positivo, non sei fredda ed è come se fossi inafferrabile. Ti ringrazio (:orange_heart:). Hai i tuoi problemi e, nonostante ciò, dal tuo modo di esprimerti irradi una sensazione positiva ed equilibrata. Non credere che non noti la tua attenzione per gli altri in giro per i thread: sei una persona che fa sentire in debito.

    OT: Grazie tenera puffetta :love:

    Che bel messaggio. Proprio bello.


    Per togliere un po' di alone di debito: mi interesso agli altri anche per fuggire da me/non pensare ai miei problemi.

    Faccio anche io errori lungo il percorso e ne faccio continuamente. Ma provo a capire, migliorare e andare avanti.


    Gli esseri umani sono imperfetti, sbagliano, fanno proprio schifo a volte, noi compresi.


    La paura di fidarsi è facile sgamare da dove arriva: la vedo collegata ai traumi infantili, al nostro bambino interiore che non riesce a uscire dalla modalità sopravvivenza e paura degli altri. Traumi e insicurezze.

    Ma siamo l'adulto che si prende cura di quel bambino. L'adulto può usare la modalità vivere invece della modalità sopravvivenza.


    Cerco persone che mi ispirino sicurezza e fiducia e provo a fidarmi.

    Se diamo fiducia a chi ci ispira bellezza nascono ricordi e emozioni che valgono talmente tanto che poi la possibilità di essere traditi passa in secondo piano... certo, non fa piacere essere traditi e si sta male, si decide se perdonare o no, ma poi in ogni caso passa, si supera, si accetta. Ci possiamo portare gli arcobaleni in tasca, gli insegnamenti positivi, la crescita personale, anche delle persone che sono state di passaggio e con cui alla fine è andata male.


    Io ho "la scatola dei ricordi" con i regalini fatti a mano che ho ricevuto negli anni o con biglietti di concerti, di fiere, di film al cinema, di lettere scritte a mano. Se non mi fossi fidata non avrei questa scatola. Con quasi tutte queste persone non mi sento più, si prendono strade diverse con gli anni, ma quando riguardo questi oggettini sorrido. Mi sono fidata, gradualmente, con chi mi ispirava.

    We are whispers from the past fading into the future.

  • Per togliere un po' di alone di debito: mi interesso agli altri anche per fuggire da me/non pensare ai miei problemi.

    Sei umana dunque! (scherzo), non toglie nulla al "frutto" ovvero al supporto che offri agli altri, come hai detto sei "faigah" ... :/ aspetta, si scrive così? O era "hafig" o "gahfia"... "fiahga"? ... :orange_heart:

    Cerco persone che mi ispirino sicurezza e fiducia e provo a fidarmi.

    Integralmente e non statisticamente, di certo hai coraggio.


    Non è del tutto OT, perchè comunque si sta parlando di tradimento anche se in senso lato come lo intendeva Lixxy, anche io ne ho una visione di tipo lato.

    Come dici tu è come fare una società e aspettarsi che il socio fugga con la cassa. È statisticamente possibile, ma non lo puoi prendere in considerazione.

    Io lo prendo sempre in considerazione, e addirittura sul tradimento come lo intendevi tu, cioè nel senso lato, anche sugli atteggiamenti.

    Certo, se fai una società con un rinomato delinquente e speri che ti vada bene, lo sciocco sei tu, ma se le premesse sono tali da considerare questa persona degna di fiducia al punto di farci una società, nel momento che questo si va' a giocare i soldi della cassa e poi pretende che lo perdoni...

    Io semplicemente appunto mi auto considererei stupida e fine, avendolo messo potenzialmente in conto fin dall'inizio. Anzi, nemmeno. Si tratta dell'errore percentuale; mi sentirei solo triste che sia successo.

    Infatti ho scritto:

    Se dai sentimento senza pretendere, non scommetti l'anima, perché non è legata a un patto, non c'è alcun patto.


    Vista la volubilità dell'animo umano, trovo più saggio non fare patti.

    Ovvero non fare società, lo considero in sé sciocco con la volubilità dell'animo umano.


    Si vive il presente e si prende ciò che dall'interazione con l'altro ne viene spontaneo e lo si vive, ma senza patti, solo spontaneità finché dura (o finché la tonalità di grigio non vira al nero). Non è anche più naturale? "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie."


    È più realistico.

  • Non può esserci spontaneità quando arrivi a un certo numero di anni in coppia. Si cominciano a scoprire l'altarini con il tempo, "se faccio questo lei reagirà così, la conosco" o "se faccio quest'altro sono sicura che lui farà così". Una volta che le persone si conoscono sempre meglio, la spontaneità nell'essere, si trasforma in spontaneità dall'essere e non è un fenomeno da sottovalutare, anzi, è proprio quello che porta molti a tradire o lasciarsi, la prevedibilità che porta noia e non ci si accontenta, quindi si vira verso la "novità". Secondo me è per questo che molte persone hanno delle progettualità nella vita, ma nessuna nella coppia (e ne sono inconsapevoli), non pensano "devo fare in modo che la coppia funzioni" ma pensano solamente, "io voglio..."


    Io non mi tengo nessuna scatola dei ricordi, perché ricordi passati, soprattutto quelli belli mi portano solamente infelicità, non mi pongo nemmeno il problema di perdonare oppure no il tradimento, perché per me è sempre no, soprattutto se l'amore è grande, se invece fossi con una persona di cui non me ne frega nulla, allora la perdonerei sicuramente, il problema è che non sto e non sono mai stato con persone di cui non me ne fregava nulla. Beati coloro che fanno tesoro dei bei ricordi con persone perse, non so perché, ma per me sono una maledizione (invece lo so il perché).

    Io ho "la scatola dei ricordi" con i regalini fatti a mano che ho ricevuto negli anni o con biglietti di concerti, di fiere, di film al cinema, di lettere scritte a mano. Se non mi fossi fidata non avrei questa scatola. Con quasi tutte queste persone non mi sento più, si prendono strade diverse con gli anni, ma quando riguardo questi oggettini sorrido. Mi sono fidata, gradualmente, con chi mi ispirava.

    Anche la mia ex aveva una scatola con tutti i ricordi dei suoi ex, l'unica cosa che le ho detto è stata: "ti occupi di oggettistica?" Poi mi rivelò che usava quei ricordi solamente per la sua autostima. (Ovviamente non voglio dire che la stessa cosa valga anche per te.)

  • Wow, esiste davvero? Non è una presa in giro? Promettono e poi fanno il contrario? Ok, sarà che ho cestinato la fiducia negli esseri umani da quando ero alta due mele o poco più: problemi miei. Dunque, non è una pretesa, in quanto c'è un patto, cioè la pretesa era implicita fin dall'inizio perché entrambi aderiscono a un'idea di fiducia.

    Sì, il patto esiste e non è stato inventato dagli esseri umani: è un patto naturale, presente in molte specie ed è propedeutico al perpetuare la specie. Senza il rafforzamento del comportamento "etico" di questo tipo di patti, a prescindere che uno ne sia pienamente cosciente o meno: la coppia si sfalda e viene meno la procreazione o si generano "figli rotti" che poi nella società possono fare più male che bene.


    Gli esseri dotati di coscienza e con un grado di sopravvivenza medio-elevato (fanno fatica a stare al mondo) hanno tutti questo patto. Un esempio sono gli uccelli, che avendo un metabolismo e una struttura biologica antica, primordiale, hanno bisogno di mangiare in modo efficiente (tanto e tanto nutriente). Se non facessero di questi "patti": non riuscirebbero a cavare un pulcino dall'uovo.


    Gli esseri umani sono un po' la stessa cosa. Hanno un metabolismo più efficiente e una minore necessità di introdurre calorie, ma sono più delicati rispetto a tutto il resto (caldo, freddo, batteri, virus, urti, graffi, etc.) e hanno bisogno di strumenti per vivere (casa, utensili, educazione, etc.). Senza "patti" nella specie non potremmo sopravvivere.


    Sono così famigerati e importanti questi patti che un tempo (ormai quasi non più) si celebravano con fastose cerimonie come i matrimoni. Rompere questo patto significa indebolire la coppia e con essa tutte le prospettive evolutive che potrebbe avere.


    Vista la volubilità dell'animo umano, trovo più saggio non fare patti.

    Non possiamo evitare di farli. Senza patti moriremmo di stenti.


    Vivere così per me sarebbe inaccettabile. Io devo potermi fidare.

    Sarebbe inaccettabile per tutti.

    Anche le puffette che vivono eremiticamente distaccate dalla società, poi scavano nei forum per trovare altre persone con cui condividono inconsciamente dei "patti", degli argomenti.


    L'essere umano è un animale sociale, anche quando è solo.


    La paura di fidarsi è facile sgamare da dove arriva: la vedo collegata ai traumi infantili, al nostro bambino interiore che non riesce a uscire dalla modalità sopravvivenza e paura degli altri. Traumi e insicurezze.

    Ma siamo l'adulto che si prende cura di quel bambino. L'adulto può usare la modalità vivere invece della modalità sopravvivenza.

    Sì, è così, ma questa non deve diventare una scusante, come invece sta accadendo.


    Il bambino ferito è un problema dell'adulto disfunzionale. Non deve diventare un problema degli altri adulti con cui questo si relaziona. Questo è un concetto importantissimo da ribadire, poiché c'è pieno di gente che va per i 40 e ancora si nasconde dietro a questo schema, che per carità: per quanto vero resta un problema loro.


    Non può esserci spontaneità quando arrivi a un certo numero di anni in coppia. Si cominciano a scoprire l'altarini con il tempo, "se faccio questo lei reagirà così, la conosco" o "se faccio quest'altro sono sicura che lui farà così". Una volta che le persone si conoscono sempre meglio, la spontaneità nell'essere, si trasforma in spontaneità dall'essere e non è un fenomeno da sottovalutare, anzi, è proprio quello che porta molti a tradire o lasciarsi, la prevedibilità che porta noia e non ci si accontenta, quindi si vira verso la "novità".

    Esatto.

    Ma questo è un banale adattamento degli equilibri. Quando certi schemi si calcificano e la persona che abbiamo di fronte non è più in grado di evolvere: tendiamo a incastrarla in una posizione comoda per noi, o quantomeno che non sia "troppo scomoda".


    Il problema in questi casi però è il blocco evolutivo, la pigrizia mentale di chi non ascolta l'altro e s'impone, anche inconsapevolmente, sfruttando la sicurezza di avere un legame o dei figli o un mutuo con l'altra persona.


    Per questo i rapporti di coppia migliori sono quelli senza garanzie, quelli senza contratti, quelli senza matrimoni, senza contropartite genetiche, senza mutui.... insomma: senza ricatti, contrappesi e contropartite.


    Secondo me è per questo che molte persone hanno delle progettualità nella vita, ma nessuna nella coppia (e ne sono inconsapevoli), non pensano "devo fare in modo che la coppia funzioni) ma pensano solamente, "io voglio..."

    Avere progettualità nella vita, alimentata dal verbo "Io voglio..." è banalmente immaturo, infantile, tossico.


    Il verbo "voglio" non esiste in realtà. E' solo una manifestazione primordiale dell'ego. Nella pratica esiste ancora meno, poiché la soddisfazione del "voglio" è sempre una conseguenza diretta o indiretta del "posso". Se si vanno a vedere i risultati del "voglio" in termini di costi-benefici: conveniva non volere.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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