I puffiiiiii!
secondo me non è che non ne capisci di fiducia, è che c'hai paura che se ti provi a fidare la conseguenza è che finisci nel calderone de Gargamella senza passare dal via
Vero, ma aspettarsi il calderone di Gargamella significa non avere fiducia.
Cioè, per me è inconcepibile dare fiducia fin dall'inizio. Un patto? Come si fa a crederci? Per me la "fiducia" è: ho visto tante volte che ti sei comportato in maniera X, ok! Posso rilassarmi sul fatto che sulla tale cosa, molto probabilmente posso aspettarmi X, ma non è che lo pretendo. Perché questa non è davvero fiducia: è statistica, ovvero si basa su una base oggettiva, non sul credere, e include l'errore percentuale come naturale.
Fidarsi, avere fede, è credere; ed è un atto "psico-magico", perché il concetto di credere si basa su una base non oggettiva, in quanto esclude concettualmente il fallimento, ma nella realtà invece capita; è ingenuità pensare il contrario.
Come quando ti rilassi sull'autobus, perché non stai a pensare tutto il tempo che possa "fallire" e andare fuori strada, ma sai che può capitare, quindi se succede non ti arrabbi mica. Lo sapevi fin dall'inizio che poteva capitare, ed è stata una tua scelta "salire sull'autobus", non ti ha obbligato nessuno, "ora non lagnarti delle conseguenze delle tue scelte".
Quindi posso "fidarmi" se ti conosco, ma nel senso statistico del termine, dunque non lo pretendo né lo dò per diritto acquisito, per via dell'errore percentuale; il bus può finire fuori strada: si sa.
In alternativa c'è il "ti voglio bene", per cui se "mi uccidi", pazienza.
Ma anche questo non è fidarsi, perché se ti fidassi nel tuo atto "psico-magico" non ti aspetteresti potenzialmente il "peggio"; se sei realistico, invece te lo aspetti e, se capita, lo accetti, non "batti i pugni".
Per me fiducia e morte potenzialmente si sovrappongono concettualmente, per via dell'errore percentuale.
Infatti io partirei da una base di non fiducia: "puoi fare quello che vuoi", in quanto sono realistica, dunque il mio sentimento non si basa su un atto "psico-magico", è indipendente dalla fiducia, ed è legato solo all'apprezzamento di chi sei, ma con ampio margine realistico di tolleranza su chi sei, in quanto il mondo è su scale di grigio; e se "tradisci", era incluso nelle scale di grigio, non mi meraviglio e non ci muoio: accetto che sei così, e questi sono i miei "presupposti diversi".
Pretendere è egoistico, perché hai scelto tu di "salire sull'autobus": tua la scelta e tue le conseguenze, a meno di non credere nel patto... "l'antico codice di Dragonheart", e credere davvero che non sarà tradito? Una cosa del genere con la volubilità dell'animo umano? "Really?"
Ti stai scommettendo l'anima: pure il drago non si fidava.