Messaggi di Ventinove

    Ciao Maeva, seguo la tua storia dall’inizio e penso che sicuramente tu abbia messo in atto comportamenti autosabotanti che hanno determinato la fine della storia. Il punto è che quei comportamenti sono stati causati da come percepivi la storia, non ti sentivi sicura della vostra relazione perché lui non ti dava sicurezze...quei comportamenti erano dovuti al tuo sesto senso che ti diceva che qualcosa non andava. Quando non ci si sente davvero amati, si vive in uno stato di perenne sofferenza. Perdonati e vai avanti, hai tutto il diritto di vivere un amore dove entrambi siete coinvolti allo stesso modo e quando lo troverai sono sicura che non avrai comportamenti autosabotanti.

    Scusa ma faccio davvero tanta fatica a seguirti: tu convivi e hai un figlio con un altro uomo e pretendi da lui l’esclusività? Ma non ti sembra sbilanciata la situazione? Magari qualcuno ti dirà che hai bisogno di psicoterapia, per me hai solo bisogno di un minimo di autoanalisi e autocritica… mi sembra molto evidente che convivendo con un altra persona tu non possa in nessun modo pretendere da lui l’esclusiva.

    Io con lui ho provato solo una volta, ma dopo del tempo mi sono demoralizzata e ho smesso

    Probabilmente sarò controtendenza ma secondo me un problema c’è tanto più che non ha funzionato nemmeno con la bocca... Non stiamo parlando di una relazione consolidata dove una défaillance può capitare anche di sovente, ma di un primo approccio... Lui dovrebbe essere a mille... Poi mi sarei aspettata che qualcosa dicesse... anche scherzosamente, invece il non parlarne nemmeno la seconda volta mi fa proprio strano.

    La soluzione è banalmente riconoscere che nessuno, né uomo, né donna ha il diritto di imporre maternità o paternità al alcun altro.

    Chi non riesce a capire questa cosa ha il cervello impestato di ideologie faziose.

    Se un uomo non vuole figli prenda lui le precauzioni necessarie per non avere figli... ci deve pensare sempre la donna???

    Io non ho il cervello impestato di ideologie faziose, non è una cosa carina da scrivere in un forum a chi non condivide il tuo limitatissimo pensiero...

    Poi metti il tuo problema davanti al suo come se vi fosse una gerarchia della sofferenza, etc

    Ma certo che c’è una gerarchia nella sofferenza, il dolore fisico e psicologico di una donna che ha appena abortito è di gran lunga superiore a quello dell'omuncolo che la aspetta in macchina. Sempre con questa visione misogina della realtà, la donna ha voluto la parità allora parità sia a tutti i livelli senza distinzione... della serie hai voluto la bicicletta adesso pedala... Comunque Morgana, è inutile insistere, ci sono persone che non cambieranno mai opinione nemmeno davanti all'evidenza, è una forma di negazionismo...lascia perdere non ne vale la pena.

    Caro Gio, ricordo anch'io bene la tua storia. Mi dispiace che in questo anno tu non sia riuscito a voltare pagina. Nelle tue parole leggo ancora tanta rabbia nei confronti di lei. Devi trovare un modo per lasciare andare tutto definitivamente. Se per te si è comportata male, perdonala e vai avanti. Queste recriminazioni continue fanno male solo a te.

    Questo perché deve esserci per forza un colpevole e per forza qualcuno da punire, perché la tragedia da sola non basta.

    Però, così come non ci deve essere un giustizialismo preventivo, non si deve nemmeno giustificare a priori. L’elemento psicologico andrà indagato dai professionisti e verificato, perché il danno causato è enorme, e mi pare che in questi casi ci sia una tendenza a giustificare che, ad esempio, in altri ambiti non esiste. Ad esempio, se una persona fuori di testa prende l’autostrada in senso inverso e causa incidenti. Comunque, qualunque fosse lo stato psicologico (da verificare nelle sedi opportune), si tratta di omicidio colposo.