Impresa ardua la tua. Vediamo un po' ciascuno dei succitati argomenti.
Partiamo dai finti guru, guaritori e santoni vari. Se negli anni '90 avevamo solo Wanna Marchi, ora si sono moltiplicati e si approfittano, grazie all'enorme visibilità che i social danno loro, di persone "fragili" che abboccano e credono a tutto senza il minimo spirito critico. Nel migliore dei casi spillano soldi, nel peggiore promuovono pratiche pseudomediche con i danni che possiamo immaginare.
Problema reale. Ma come pensi di risolvere la faccenda con un patentino? L'incultura in questo caso è di tipo contenutistico, non di metodo. Ossia, se uno non ha un minimo di basi di medicina, resta preda appunto di imbonitori. Senza contare il fattore più importante, il fattore speranza e illusione. Appunto hai citato Wanna Marchi. Il patentino è uno strumento che ti permette di navigare bene... ma se l'ignorante incappa nel venditore di sogni, come lo difendi?
Proseguiamo con la falsa percezione che hanno soprattutto le persone con bassa scolarizzazione, e magari un po' avanti con l'età, che internet sia una specie di oracolo. E così abbiamo il 15% degli italiani che crede che la terra sia piatta, il 18% crede nei rettiliani, e così via, con le teorie più assurde e strampalate. Anche qui, spesso, c'è la richiesta di donazioni per supportare la "libera informazione".
Mi sembrano veramente alte come percentuali. Questo dei rettiliani o della terra piatta mi sembra più un mito. Ad ogni modo, se così fosse, sarebbe da imputare a una scarsa preparazione scolastica. Una persona con una solida formazione (e non c'è bisogno dell'università, bastano due anni di superiori fatti bene) non crede alle favole.
E cosa dire dell'orda di boomer infoiati che cerca di rimorchiare la contadinella giovane e avvenente, generata dall'IA?
Intendi chi non riesce a distinguere una persona vera in foto da una creatura generata da IA? Vero, ma tieni conto che lo scopo di questa tecnologia sarà proprio quello di rendere le immagini sempre più simili a quelle reali... a tal punto che un giorno non potremo fare a meno di programmi ad hoc per sgamare l'IA.
I problemi che poni tu, secondo me, non sono risolvibili con un patentino. Sono problemi connaturati all'essenza di internet, strumento creatore di sogni e di mondi, oltre che di conoscenza, che ha dentro di sé una potenzialità enorme in cui è insito il pericolo. Una specie di nuova giungla. Un patentino credo che complicherebbe solo la vita alle persone come noi, che hanno gli anticorpi per difendersi da questi pericoli, e non farebbe più di tanto per gli ingenui o gli ignoranti.