Ciao, è la prima volta che provo a raccontare la mia situazione. Non l'ho fatto finora e non ho mai condiviso nulla nemmeno con le persone più care. Il motivo è che me ne vergogno, oltre che soffrirne. Una sofferenza bianca, la definirei. Perché la mia storia va avanti da tanto, troppo tempo e ormai la accetto passivamente, conscio che non c'è più via di uscita e che gli anni persi non torneranno più.
Conobbi anni fa questa persona, da poco trasferita in una nuova città. Una persona solare, allegra, diversa da me. Non mi piaceva fisicamente (aveva un bel viso ma non era il mio tipo), però – e non mi è stato mai chiaro il motivo – mi sembrò da subito così interessata a me. Iniziò subito a contattarmi spesso, a farsi trovare alla fermata del tram, a lasciarmi bigliettini nella cassetta della posta. Non nego che mi sentii lusingato da tante attenzioni, seppur mi sembrassero eccessive. Io non sono certo un romanticone, tutt'altro, e pensai di essere io lo strano, sempre freddo e distaccato.
Passano un paio di mesi e qualche cena fuori, e alla fine mi trovo a vivere un rapporto sentimentale con lei. All'inizio non era nemmeno male: lei dolce, attenta, premurosa. Un po' troppo invadente, troppi messaggi, troppo presente, ma vabbè, sarà il carattere. Questo periodo è durato circa un annetto. Lei mi ha aiutato tanto e mi è sempre stata vicino (lo è tuttora), ma la sua presenza è sempre stata totalizzante, diventando sempre più opprimente.
La fortuna è che non abbiamo mai convissuto, perché lei è reduce da un matrimonio finito e cresce una figlia, ma ci separano pochi chilometri. Specifico che ha avuto gravissimi problemi di salute che l'hanno debilitata e resa fragile. Lo specifico perché questi problemi sono stati spesso usati come arma per alimentare i miei sensi di colpa quando tento di allontanarmi (e con successo, aggiungo).
Perché allontanarmi? Ci ho provato, e per tre volte ho cercato di lasciarla e starle lontano, ma non ho resistito più di un mese, un mese e mezzo. In questo periodo si è scatenato su di me lo stalking più estremo: continue telefonate disperate a qualsiasi ora del giorno e della notte, minacce di suicidio, telefonate anche da parte della mamma o della sorella preoccupate per lo stato della figlia/sorella. Telefonate dalle colleghe. Telefonate anche ai miei genitori (che l'hanno sempre apprezzata e vista come una persona positiva e amorevole). Me la ritrovavo ovunque, compreso al luogo di lavoro, dove mi imbarazzava non poco.
Quindi alla fine, obtorto collo, ho ceduto e sono tornato sui miei passi, e col tempo non ci provo nemmeno più. Me ne sono fatto una ragione. Vivo però vittima di una gelosia estrema, peggiorata nel tempo dopo i miei tentativi di allontanamento, che l'hanno resa ancora più insicura. Quindi controllo totale del telefono, dei messaggi, della rubrica. E non parlo di eventuali amiche (che ormai non ne ho più), ma di conversazioni con amici, familiari e colleghi di lavoro (comprese le conversazioni di ufficio in Teams).
Non ho più una vita mia. Ormai ho fatto terra bruciata intorno a me, ci sono solo io e lei. Le rare volte che esco (ad esempio una cena coi colleghi) devo comunicarlo appena la si organizza, chiederne il permesso, mostrarmi non tanto entusiasta nell'andarci, e quando sono a cena doverle telefonare, mandare foto per tenerla informata su tutto. Quindi mi passa anche la voglia di fare tutto questo casino per uscire. Le mie uscite in solitaria si riducono a 4 o 5 volte l'anno.
Una volta l'anno (a Natale) scendo dai miei, ed anche questa è una faticaccia. Le trasferte di lavoro, se non sono necessarie e vitali, tocca rifiutare. Immaginate la carriera... Mi sento totalmente soffocato.
In tutto ciò non c'è un vero rapporto con lei. Non mi piace sessualmente, ma devo far finta che mi piaccia e, credetemi, è una fatica immane. Non abbiamo argomenti in comune: lei non ha praticamente nessun interesse e tutto ciò che scrive o di cui si parla è sempre e solo del nostro rapporto. Un continuo love bombing nei messaggi e nei gesti ai quali, per quieto vivere, sono costretto a rispondere. Ormai la tastiera del cellulare suggerisce le solite frasi. Le chat sono piene delle stesse, stupide, melense e