Messaggi di Licoricedetox

    E perché per il tuo sogno e quello di Juniz sei andata alla ricerca di una metafora, mentre con quello mio ti è bastato ipotizzare semplici associazioni con fatti quotidiani?

    Perché quello nostro è un sogno ricorrente, il tuo sembra di no e in quanto tale potrebbe essere una casuale rielaborazione di dati quotidiani. Comunque io non so niente di interpretazione di sogni, come si può intendere.

    Sarei curioso allora di sapere come interpretate il mio famoso sogno in cui c'era bruce0wayne con la faccia di Max Pezzali. Non ricordo tutto il contesto però. Era un raduno di utenti di questo forum, credo, e io ho riconosciuto Bruce dalla faccia perché io sapevo che faccia avesse, mentre lui non conosceva me. Però la sua faccia era quella di Max Pezzali, o forse si è trasformata in quella di Max Pezzali mentre mi parlava, non ricordo se fosse quella di Max Pezzali già da subito. Preciso che io non sapevo che Bruce e Max Pezzali abitassero nella stessa zona, mi è stato riferito soltanto successivamente.

    Sarai rimasto turbato da qualche suo intervento sull'economia, sull'intelligenza artificiale o sui risultati di qualche statistica Istat. Per distrarti avrai aperto una nuova scheda di Google notizie e la notizia principale era un gossip su Max Pezzali. Mentre guardavi fisso la faccia di Max ripensavi alle parole digitate da Bruce. Sei andato a dormire e bam, sogno raffigurante Bruce Wayne con il viso di Max Pezzali.

    Ora che ci penso c'è un sogno ricorrente che fatto anche questa notte: fuori sembra stia per arrivare una tempesta e io osservo dal mio balcone l'andamento del tempo che si fa man mano più cupo, quasi a diventare notte. La tempesta arriva, mi chiudo in casa e questa assume la forza di un tornado, so che fuori sta spazzando e distruggendo tutto, comincio a pensare che pure la mia casa possa cedere, ma dico a me stessa che è sufficientemente solida. I punti deboli sono porte e finestre, sulle quali mi butto tenendole chiuse con tutta la forza, il vento le spinge come per sfondarle. Il vento ha un forza tale che i detriti sono come proiettili. In certi sogni la porta cede e io da dentro casa vedo la forza distruttrice di questo tornado e in altri sogni invece regge

    Da anni mi capita ogni tot di fare questo stesso sogno ricorrente, con la differenza che per qualche motivo io sono tranquilla circa il palazzo e le finestre e non temo che possano cedere. Mi limito a rientrare, chiudere tutto e osservare lo svolgersi di quello che sembra proprio il diluvio universale dalla finestra di uno dei balconi (sempre lo stesso). Sono preoccupata per il resto del mondo ma non per me o chi vive con me.

    A volte nello scenario si materializza anche una navicella spaziale, ma non atterra mai quindi non vedo mai chi la pilota. :/


    Il tuo sogno ha sicuramente un significato differente rispetto al mio, perché al contrario di me tu hai attivamente paura per la tua incolumità. Forse nel tuo caso ci sono persone nella tua vita la cui presenza ti risulta soffocante e dai quali ti senti minacciata? :/ non saprei però, la tempesta che tenta di sfondare le finestre e distruggere la tua casa potrebbe essere metafora di qualcos'altro.

    Essere empatici implica anche il sapersi rendere vulnerabili, condizione non sempre invidiabile al 100%.

    Disprezziamo coloro che non sembrano averne (dopotutto il sentimento di umanità, forse il più prezioso tra tutti, si basa sulla capacità di provare compassione ed empatia positiva), ma è probabile che in fondo stiano meglio di noi.


    Comunque l'empatia forse non è sempre un sentimento che porta positività: sapersi immedesimare, comprendere, non vuole dire per forza giustificare. Io (come tanti altri) per esempio sono il tipo di persona che detesta vedere i propri difetti - che su di me riconosco come tali e cerco di correggere, e per i quali non provo autocompassione - sugli altri, e quando questo succede non riesco a provare molta vicinanza (anzi, il primo istinto è di allontanarmi/dissociarmi) nei confronti della persona che li esterna proprio perché capisco cosa sta succedendo.

    Questo se si parla di difetti; cambia tutto se si parla di difficoltà condivise.

    Io, pur provando dolore per gli altri e massima comprensione, sono stata invece molto severa con me stessa. È un problema da cui mi sto affrancando un po' solo ora.

    Ti capisco. Se ci pensi, però, il naturale istinto di provare compassione e vicinanza verso chi ha passato una situazione che conosciamo potrebbe aiutarci a provarne un po' di più verso noi stessi.

    In generale con empatia si intende la propria capacità di immedesimazione nei confronti di un altro (dovuta allo stare vivendo o all'aver vissuto la stessa situazione - ma non per forza) in quel momento.

    C'è da sottolineare però che questo accade alle persone che provano compassione ed empatia intanto verso sé stesse e verso le proprie difficoltà e sofferenze. Chi non è in grado di dar tregua nemmeno a sé stesso, non proverà empatia verso chi si trova in una condizione simile; l'ho visto in atto diverse volte.

    La stessa persona potrebbe comunque provare sincera empatia verso chi vive tutt'altra situazione, per qualche motivo.


    La sensibilità non è necessariamente da accostarsi al concetto di empatia; quest'ultima è immedesimazione nell'altro, mente secondo me la sensibilità spesso riguarda solo sé stessi.

    Grazie per la delucidazione. Sono talmente all'asciutto di nozioni in merito che ero convinto che consultando uno specialista presupponesse automaticamente di iniziare un percorso terapeutico. Che tu sappia è meglio contattare di persona uno specialista o quei canali digitali, mi viene in mente qualcosa del tipo "unobravo", sono altrettanto validi?

    Figurati. Che io sappia non devi necessariamente iniziare un percorso terapeutico, puoi anche solo farti qualche seduta per esporre la situazione e ricevere dei pareri, poi dipende da cosa ti viene consigliato e da cosa decidi tu. Non deve essere per forza un percorso lungo, giusto per farti seguire nel cambiamento che vuoi attuare, se ti trovi bene con la persona. Comunque puoi fare un tentativo e valutare.


    Esistono diversi tipi di terapie (e di scuole di pensiero) e talvolta i vari professionisti sono specializzati nel trattare una particolare situazione (es.: disturbi d'ansia, ptsd, dinamiche familiari, disturbi alimentari, etc). Nel tuo caso potresti provare a cercare qualcuno che sia specializzato/a in dinamiche di coppia. Ti consiglierei di documentarti un attimo in rete e trovare qualcuno adatto, se sei interessato.

    Io personalmente non ho mai avuto esperienza con figure online, ma penso che vadano bene tanto quanto quelle in presenza.


    Anche il consiglio di Garden circa una terapia di coppia allo scopo di far emergere i suoi problemi e farle vedere la situazione da un altro punto di vista, in questo caso esterno e "autorevole" come quello di un dottore, è molto interessante.

    La terapia di coppia però normalmente si intraprende con l'idea condivisa di salvare il rapporto, mentre lui vorrebbe chiudere, quindi in questo caso forse sarebbe come orchestrare, in fondo, una specie di inganno nei confronti di lei. Anche se l'idea è pensata a fin di bene, non so se funzionerebbe, in quanto lui tra l'altro non partirebbe con la mentalità "richiesta". Non saprei, però.

    Ho sempre apprezzato la risolutezza di voi donne. Smettere di fingere e di assecondarla, chiaro e conciso. Vi sembrerà una banalità, ma sono chiuso in alcune logiche che questi consigli che per alcuni sono 'l'uovo di colombo' per me diventano illuminanti.

    Ti trovi nel pieno di una dinamica ben precisa e consolidata, negli anni ti sei abituato a muoverti in un certo modo per evitare certe reazioni e conseguenze, come se fossi una sorta di ostaggio. Ho scritto che è difficile, perché sei in un circolo vizioso dove è coinvolto il senso di colpa. Non è questione di uomo o donna, è che io a differenza tua posso guardare la situazione che hai descritto da esterna, senza coinvolgimenti emotivi. Nessuna particolare risolutezza; posso capire bene quanto sia difficile.


    Essendo una situazione delicata, che vede coinvolta una persona fragile, è necessaria cautela nell'agire e per questo ti consigliavo un terapeuta, perché potrebbe aiutarti a contestualizzare e a superare i sensi di colpa, che qui sembrano costituire il principale ostacolo, oltre a consigliarti il comportamento più adeguato da tenere al fine di non far soffrire troppo lei.

    Non devi necessariamente "credere" nella terapia, difatti non sto dicendo che sia il caso di iniziare una terapia; quello poi potrai deciderlo eventualmente in seguito. Ti serve aiuto e supporto adesso per questa precisa e complicata questione, secondo me.

    Ho messo per un po di tempo delle gocce di acido glicolico (si trova anche al supermercato nel reparto dei prodotti per il viso per le donne, si chiama anche niacinamide) e sono molto migliorate.

    Attenzione che acido glicolico e niacinamide sono due cose diverse. L'acido glicolico è un esfoliante, la niacinamide una vitamina usata per diversi scopi. Entrambi possono essere abbastanza aggressivi (soprattutto il primo) a maggior ragione su una dermatite, a seconda della gravità della stessa e della percentuale di principio attivo.


    È ottimo che tu abbia avuto dei miglioramenti ma penso che Ponte, che sembra avere una forma particolarmente violenta di dermatite, farebbe meglio a farsi guidare dal dermatologo circa le dosi e la frequenza, nel caso volesse provare, soprattutto per quanto riguarda l'acido glicolico :)

    È difficile, ma devi convincerti che il suo benessere non dipende e non deve dipendere da te, che sei vittima di manipolazione emotiva e che questa donna adulta è l'unica responsabile di sé stessa. Potresti avere bisogno dell'aiuto di una figura esterna autorevole che ti guidi nel raggiungimento di questa consapevolezza.

    Solo allora potrai lasciarla andare e lasciare te stesso andare, senza farti consumare dai sensi di colpa.


    Il primo passo credo che sia intanto smettere di fingere che ti piaccia: non è giusto vivere nella menzogna, né per te né per lei. Rifiutati di avere rapporti, se pensi possa aiutare, e prova gradatamente ad allontanarti. Prova a smettere di assecondarla e rispondi con frequenza sempre minore ai messaggi e alle telefonate.


    Non mi sono mai trovata in questa situazione, ma se i rapporti lo permettono io parlerei anche con la sua famiglia, in modo che le stiano accanto e che siano preparati in caso possa minacciare di farsi del male davanti ad un tuo tentativo di allontanamento.

    Secondo me fai bene a smettere di cercare una relazione. A chi ha un grande desiderio di trovare un partner si consigliano tante strade e tante opzioni (app di incontri, eventi, corsi, etc), tutte valide, ma anche la via del non curarsene completamente e lasciar fare al destino, in un modo o nell'altro, è altrettanto valida oltre che decisamente liberatoria.


    Hai una rete di amicizie, delle attività a cui ti dedichi con piacere? Non so se raggiungerai l'atarassia, ma il mio consiglio è di incanalare le tue energie e la tua concentrazione su quello che ti piace fare e su chi ti piace frequentare, senza pensare a quello che le altre persone avrebbero e che tu saresti "destinata a non trovare". Non sappiamo come sono le vite degli altri e quello che vediamo da fuori, anche se ben infiocchettato, spesso non rispecchia la realtà effettiva.

    In poche parole, distraiti e pensa a costruire adesso qualcosa con i materiali al momento disponibili, senza pensare che sia un piano B di consolazione: avere una relazione non è tutto e soprattutto non è garanzia di felicità, quantomeno non duratura.