Messaggi di Scacciapensieri82

    Ma al di là della sua tendenza a guardare le donne di origine asiatica ci sono altri motivi concreti che ti fanno dubitare?


    Perché per esempio a mia moglie piacciono i bianchi con la pelle olivastra (diversi da me perché io sono pallido), ma non ho motivo di credere che questa preferenza possa in qualche modo pregiudicare la mia relazione con lei.

    Sei un teatrante! Proprio come me, o meglio lo ero; perché tra il matrimonio, il lavoro e il resto adesso mi sono fermato.


    Tornando al tuo post io penso sia abbastanza normale in alcuni momenti della vita provare invidia per gli altri, magari perché vorremmo più certezze o perché vorremo una prova tangibile che riconosca il nostro valore per mezzo del lavoro, del matrimonio o dei figli (come nel tuo caso).


    Capita perché ci concentriamo troppo spesso sul percorso delle altre persone e pensiamo che la vita sia per forza di cose un sentiero già tracciato dagli altri, e magari nemmeno prendiamo in considerazione i mille sentieri alternativi che si affiancano a quello principale, ammesso che ce ne sia uno. Credo che tu abbia dalla tua parte una bellissima passione (il teatro appunto) che ti consente di esplorare tantissime zone recondite della tua personalità e ti permette di incontrare tantissime persone.


    Certo incontrare tante persone può essere anche frustrante, io sono stato per anni in una compagnia filodrammatica e sono venuto a contatto con persone che magari in quel particolare periodo erano più "avanti" di me nella vita, o magari avevano costruito qualcosa di più duraturo.


    È la vita, troverai sempre qualcuno che sembra più avanti di te o più fortunato, ma può essere solo apparenza, magari tu vedi solo quello che vuoi vedere e non ti accorgi delle ombre che le persone si portano dietro. È sempre così.


    Vivi concentrandoti di più sulle tue qualità positive, che sicuramente ci sono e sono tante e, se ti è possibile, non invidiare più di tanto gli altri. La "felicità" che tu vedi può essere solo un lato della medaglia.

    Quella della tua ragazza è probabilmente una dinamica che ha radici lontane e che non può essere cambiata da un giorno all'altro. Come sono i suoi famigliari?


    Sono persone che tendono al vittimismo oppure il contrario? Perché potrebbe essere un comportamento appreso.


    Ad ogni modo a parte cercare di aiutarla a smussare questo lato del suo carattere non puoi fare molto.


    Se lei nonostante tutto ti piace e pensi che valga la pena andare avanti ti conviene stare con lei. Altrimenti è giusto confrontarsi in modo sereno e maturo e lasciarla andare, qualora non ci siano elementi di affinità abbastanza forti per continuare.

    Duegoccedichanel tutto quello che scrivi, in un certo qual senso, avrei potuto scriverlo io usando magari parole diverse, ma il concetto sarebbe più o meno lo stesso.


    Il concetto che si ha dell'amicizia è a mio modesto avviso una variabile decisiva per quanto riguarda i rapporti umani che si stabiliscono in età adulta.


    Quando siamo giovani, tutto sommato, è abbastanza semplice entrare in relazione profonda con qualcuno a livello spirituale e nutrire grande affinità (cosa in parte dovuta anche alla sostanziale assenza di responsabilità, questo fa sì che i confronti siano più esistenziali e filosofici). Andando avanti con gli anni molti di noi avranno una relazione e cercheranno di convogliare la maggior parte di energie su di essa.


    Qualcuno di noi cerca di mantenere questo concetto alto e ideale, ma la stragrande maggioranza concepisce l'amicizia come uno svago o un passatempo. Manca anche a me quel "perdere tempo", quel semplice parlare che nasce dalla voglia di condividere realmente noi stessi. Non posso che essere d'accordo con te.

    Ciao, mi spiace che tu ti senta così giù (sei donna o uomo? Non ho capito dalla descrizione).


    Certo, la solitudine non è sempre una bella compagnia, specialmente se non siamo noi a cercarla.


    Tuttavia può essere anche un momento di grande rinascita e di autoconsapevolezza. Ad esempio il fatto di stare da soli e non seguire la solita stola di amici può aiutare a fare esperienze diverse, magari con persone più affini a noi oppure più semplicemente vogliamo stare da soli con noi stessi. È un po' la storia del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno.

    Allora, a detta sua (perché io non mi fido neanche di me stesso) è separata da 6 anni ma vive a casa dell'ex marito (che comunque le abita accanto) in un paese vicino alla mia città.

    Io capisco tutto per carità, ma davvero non riesco a comprendere come la sera fino alle due per messaggio mi dici che l'indomani vuoi pranzare con me, poi la mattina intendi rallentare. Poi mercoledì sempre via messaggio mi dici in modo chiaro: "ci ho pensato tanto, sono stata combattuta se andare avanti o no con la nostra conoscenza, ma direi basta" ed io mi adeguo ma ieri, dopo tre giorni, ti fai sentire per sapere come sono le mie analisi (dopo aver detto che non avresti più scritto). Perché chiedermelo, cosa ti interessa?

    È sempre difficile capire che cosa frulla nella testa delle persone. Potrebbe essere un tentativo di non lasciarti andare del tutto, perché comunque pur avendo paura di impegnarsi vorrebbe ripristinare un equilibrio di vita dove lei si immagina con un'altra persona.


    È difficile immaginarsi da soli quando hai vissuto una storia importante. C'è da dire però che vivere accanto all'ex marito non aiuta a tagliare i ponti.


    Magari è costretta per ragioni economiche, ma ha poco senso a mio avviso. Io fossi in te cercherei di tenermi un po' al di sopra delle parti e vedere che mosse fa lei. Qualora lei non dovesse proprio riuscire a decidersi ti conviene guardarti intorno.


    Aspettare troppo a lungo non vale la pena, potresti perderti delle belle occasioni.

    Innanzitutto sono molto felice del fatto che ti sia ripresa dal cancro, non ci conosciamo e sono attivo sul forum da pochissimo, ma nutro ammirazione per te che sei riuscita a riprenderti psicologicamente.


    Premesso che non ho mai avuto tumori e non ho mai avuto a che fare con persone che ne hanno avuti, mia nonna è morta di tumore, ma avevo 14 anni e quindi non ero pienamente coinvolto in questa cosa, devo dire che anch'io in questo periodo sento di non avere chissà quali amicizie.


    Nel mio caso è perché mi sono "sradicato" per ragioni sentimentali, ma anche perché io in realtà non ho mai voluto essere circondato da mille persone.


    Per me essere amici vuol dire condividere delle idee, uscire assieme, sentirsi a proprio agio anche comunicando cose spiacevoli. Siamo circondati da conoscenti, ma gli amici sono merce rara (già averne uno o due veri è una gran fortuna).


    Ti auguro ogni bene.

    Devo riconoscere che per quanto riguarda questo tipo di situazioni il mio pensiero è molto semplice: se una persona è realmente presa da te e vuole coinvolgerti nella sua vita c'è, e si impegna affinché si possa costruire qualcosa insieme (partendo dal presupposto che sia del sentimento, è chiaro).


    Certo, ci può stare il fatto che dopo una separazione non sia facile ricominciare e si abbia un po' di paura.


    Però se una persona non si vuole legare, appunto, è perché si sta ancora portando dietro degli strascichi della vita precedente e non è ancora pronta per andare avanti.

    Ciao! Credo non ci sia tantissimo da dire In realtà, i casi secondo me sono due:


    1) o è rimasto scottato da una precedente relazione importate e non ne vuole sapere di impegnarsi per paura che le cose vadano alla deriva.


    2) Non è per niente interessato ad avere una storia, però gli fa comodo passare del tempo con te, relegando il tutto ad un determinato momento di svago senza coinvolgerti nella sua vita, proprio perché non vuole costruire nulla di che.

    Ho passato l'intera infanzia e giovinezza senza social. Adesso ne ho parecchi (di social), ma devo dire che non sono una mia ossessione. Sono più un "curioso" che vuole capire il perché la gente si appassiona così tanto per uno spazio che in teoria dovrebbe essere solo "virtuale". Certo, magari l'idea di avere una doppia identità e di poter esprimersi più liberamente e con maggior foga, sempre entro certi limiti, può deporre a favore.


    Ad ogni modo ci sono social che io uso soprattutto come vetrina per mostrare i miei lavori di disegno, pittura ecc, sono più facili da gestire di un sito internet, quest'ultimo richiede comunque un certa competenza informatica che non è alla portata di tutti.


    Alla fine penso che se i social media sparissero probabilmente guarderei e scriverei su dei forum tipo questo. :)