Ciao a tutti! Non so se dovevo prima presentarmi nella sezione apposita, ho provato a vedere se c'era uno spazio dedicato ai nuovi utenti, ma non mi pare di averlo visto (in caso contrario indicatemelo e mi presenterò anche lì).
Come suggerisce il mio nickname ho 40 anni, sono arrivato come si suol dire nel bel mezzo del cammin di nostra vita, lavoro come insegnante e sono sposato da circa 4 anni (dopo una relazione a distanza durata 5 anni abbondanti).
Con mia moglie le cose vanno bene, certo ci sono dei momenti dove discutiamo per delle cose legate alla gestione del quotidiano, lei è molto precisa e attenta ed io sono molto più naif e alla giornata, ma nel complesso siamo una bella coppia, ridiamo e scherziamo molto.
Voi direte, e allora qual è il problema? Il punto è che credo che mia madre non abbia mai accettato davvero il fatto che io sia andato a vivere lontano da casa e veda mia moglie come la responsabile di questa cosa.
Ma cominciamo dall'inizio: avendo una casa molto grande mia madre e mio padre decidono di avviare, anni orsono, tutta una serie di lavori per ricavare degli appartamenti dove far vivere me e i miei fratelli. I miei fratelli attualmente si trovano in questi appartamenti, io sono l'ultimogenito, e hanno le loro famiglie con figli.
Ovviamente avendo pensato ai primi due figli decisero poi, in un secondo momento, di ricavare uno spazio anche per me. Benché non mi avessero chiesto espressamente un opinione in merito all'inizio questa cosa mi andava anche bene. All'epoca facevo ancora l'università e avere già una casa mia mi sembrava una soluzione comoda.
Il punto è che per un bel po' di tempo non riuscivo ad avere dei buoni lavori e alternavo dei periodi di attività lavorativa, relativamente brevi, con lunghi periodi di disoccupazione. Cosicché i miei genitori misero in affitto il mio appartamento, "mio" solo nelle intenzioni perché era, ed è ancora, intestato a mia madre.
Come se non bastasse dovetti affrontare anche un periodo di depressione, e il fatto di avere la casa di sopra mi pareva, almeno nella prospettica depressa e non lucida di quel periodo, come una sorta di minaccia creata dai miei genitori per spingermi fuori di casa.
Ad ogni modo guarisco dal periodo di depressione e qualche anno dopo incontro lei, mia moglie. Ci sentimmo vicini fin da subito e nonostante la distanza decidemmo di iniziare una relazione.
All'inizio le cose andavano bene tra mia moglie e mia mamma. Le cose cominciarono a cambiare quando dissi chiaramente ai miei che avevamo intenzioni serie e che sarei andato a vivere fuori regione una volta sposati.
Lei non prese molto bene la cosa e mi rinfacciò il fatto di avere investito tanti soldi per la casa.
Ora, è vero che questa casa è costata tanto in termine economici, e sono sicuro che qualcuno potrebbe darmi dell'ingrato. Il punto è che io non ho deciso di avere questa casa e comunque, tecnicamente, non è nemmeno mia. Qualora non dovessi prenderla io potrei comunque venderla ai miei fratelli.
Io comunque ero deciso sulle mie scelte e ad un certo punto feci domanda per l'insegnamento nella regione di mia moglie, benché mia mamma volesse a tutti i costi che io facessi domanda nella nostra (ai tempi vivevo in casa con i miei e ancora mi trattavano come se non potessi prendere autonomamente delle decisioni).
Decisi quandi di far finta di avere fatto domanda nella mia regione, ma poi venne a scoprire che non l'avevo fatta e ovviamente apriti cielo, non mi parlò per due settimane.
Anche l'organizzazione del matrimonio non fu delle più facili, spesso si intrometteva nelle decisioni mie e di mia moglie e voleva essere molto coinvolta nel preparare il tutto ,cosa che a me e mia moglie non sembrava così necessaria, dopotutto avevamo 36 anni all'epoca del matrimonio.
Poi ci fu una discussione piuttosto accesa tra mia moglie e mia mamma il giorno prima delle nozze, e questa cosa non è mai stata digerita da nessuna delle due.
L'ultima cosa in ordine di tempo è stato il soggiorno a casa dei miei prima di Pasqua. Ci fece trovare i letti separati con relativa battutina "sentite ancora l'esigenza di stare appiccicati?" e altre discussioni con mia moglie sulla gestione di un gatto randagio che i miei stavano curando con annessa litigata. Insomma, io da un po' non riesco più tanto a parlarci, ne con mia madre ne con mio padre, li percepisco molto distanti dal mio modo di essere e di fare. Tuttavia sono i miei genitori e non vorrei arrivare a rompere del tutto, avete suggerimenti?
Grazie a chi risponderà e perdonatemi la lunga missiva!