Messaggi di polly27

    Ciao AndryNyx! Leggo solo ora il tuo post e mi ha molto colpita perché per certi versi mi ci sono rivista.

    Anche io ho 28 anni e anche io ho ricevuto una diagnosi errata da una psicologa che mi ha rovinato la vita, davvero.

    Soffro anche io di GAD e sono un’ossessiva... quando arriva un pensiero ci rimugino una vita e non riesco a smettere.

    Mi sono rivista molto nelle tue fobie. Anche io passo dall'autodiagnosi di tutte le malattie mentali a quelle fisiche. Il mese scorso ero in fase prodromica di schizofrenia per la derealizzazione e questo mese praticamente sul letto di morte perché mi sono convinta di soffrire di una gravissima patologia cardiaca :grinning_face_with_sweat:

    Purtroppo certi terapeuti (non si meriterebbero neanche di essere chiamati così) non hanno le competenze e giocano con la salute di persone in momenti fragili rovinandogli l'esistenza.

    Capisco che non ti fidi più ma, fortunatamente, i medici bravi sono molti di più di quelli incapaci.

    Ti mando un grosso in bocca al lupo!

    In questi giorni il mio pensiero è fisso sullo stato emotivo... se ho ansia, se mi sento triste ecc... il risultato è che poi mi sento esattamente così :grinning_face_with_sweat:


    Qualche consiglio su come evitare questi pensieri?

    Io ho avuto il Covid questa settimana quindi sono in pieno loop cardiofobico per la paura della miocardite post-Covid. Un dolore al petto...


    Il processo è lo stesso purtroppo...Potrei dirti di lasciarli correre e distaccartici ma mi sento un po’ ipocrita perché io stessa non riesco ad applicarli questi suggerimenti.

    Vuoi fare cambio ossessione? :grinning_face_with_sweat:

    Capisco che dirlo ad un'ipocondriaca non servirà a nulla, ma non succederà proprio nulla al tuo cuore con il farmaco. Quello che potrebbe sicuramente danneggiare il cuore è questo livello d'ansia così alto... muoviti...

    Hai ragione :grinning_face_with_sweat: Prossima settimana comunque dovrò vedere il mio psichiatra. Mi farò dare una tirata d'orecchie anche da lui così mi convincerò ad aumentarli.

    Valuta, solo ed esclusivamente col terapeuta, di assumere qualcosa, anche di blando, che faccia scendere il livello di ansia in maniera sufficiente da poter lavorare meglio lui e in maggiore tranquillità tu. Sospenderai non appena stai meglio.

    Si si ma sono già in terapia infatti con un antidepressivo. Devo aumentare la dose ma sto tardando perché ho un po’ paura degli effetti sul cuore :grinning_face_with_sweat: Prima o poi mi convincerò.

    No. Se non rimuovi la causa resterà latente. L'ansia non è la malattia è il sintomo. Il mal di denti è la causa non la patologia che lo crea. Indagando, col tuo terapeuta, e rimuovendo la causa, spariranno o quantomeno si alleggeriranno notevolmente le somatizzazioni e i pensieri ipocondriaci. Chi parla di "mi ha detto un amico" o "ho sentito dire" o "ho letto su internet" ben farebbe a tacere e non fomentare malesseri in una persona al momento in difficoltà.

    Probabilmente allora sarà che ho avuto (e ancora un po’ ho) una sintomatologia talmente forte che non mi permette di toccare altri argomenti. Poi vabbè la mia ansia è scoppiata in seguito ad un trauma quindi diciamo che solo per acquisire consapevolezza di quello che mi stava succedendo ho impiegato mesi e mesi...

    Ciao a tutti! Vorrei porvi un quesito che mi sta davvero facendo impazzire...

    Com'è possibile che un problema psicologico possa creare sintomi fisici reali?

    Molte volte a me sembra che i pensieri partano dopo il sintomo fisico e non il contrario.

    Com'è possibile continuare a sentirsi malati se dagli esami fatti non risulta niente?


    Il mio terapeuta mi ha spiegato che l'ansia è un camaleonte ma non riesco a fidarmi perché i sintomi sono troppo reali... mi spiego meglio, una volta appurato che sia ansia il sintomo dovrebbe sparire, giusto? Perché allora io continuo a sentirmi male?

    Buongiorno a tutti, ho bisogno di chiedervi se a tutto questo c’è una via d’uscita, vi scrivo con la più totale ingenuità e disperazione di una ragazza di soli 20 anni che da due mesi non vive più, fa finta, sopravvive nella speranza di non morire davvero. Tutto parte da un attacco di panico che mi ha portato in ospedale con battito a 160, ho creduto di morire, mi sono sentita vicina alla morte come mai in vita mia. Abbandonata alla disperazione ma soprattutto alla rassegnazione della fine della mia vita. In quel momento, su quel lettino ospedaliero ero inerme, nuda di ogni certezza e speranza ad accettare la fine della vita. Per fortuna così non è stato realmente, è stata solo una mia fasulla percezione. Ma è da quel momento che l’inferno ha spalancato le sue porte infiammate e mi ha dato il benvenuto. Da lì il calvario infinito di visite e fissazioni: cuore, tumori e malattie rarissime. Visite fortunatamente tutte andate a buon fine, e proprio quando tutto sembrava essersi risolto, poiché per quanto l’ipocondria possa prendere il sopravvento nessuna prova è piu schiacciante di una risonanza, di una ecografia, di analisi.. proprio quando pensavo di poter riprendere in mano la mia vita, scopro l’esistenza di qualcosa più grande di me: la morte improvvisa, ovvero l’arresto cardiaco. Vi sono tanti modi per morire instantaneamente, in maniera fulminante come si suol dire, leucemie, meningiti, aneurisma, tumori ma anche incidenti, attentati. Ma nulla mi spaventa quanto il pensiero di poter perdere improvvisamente conoscenza e non svegliarmi mai più.


    Dall’alto della mia ignoranza, non conoscevo l’esistenza dell’arresto cardiaco, pensavo potesse capitare a chi avesse problemi al cuore, cardiopatie, difetti congeniti o agli atleti che sottopongono il loro corpo a stress fisico non indifferenti. Insomma pensavo che con dozzine di visite al cuore si potesse annullare il rischio di morire improvvisamente mentre si è sul divano a guardare la tv o durante una doccia calda. 3 minuti e sei morto. Nessuna salvezza.


    Passo ogni mia giornata a soffrire per i miei dolori e sensazioni fisiche che io avverto come tali: palpitazioni, cardiopalmo, dolore al petto, spossatezza, mancanza di respiro. Il mio corpo non conosce riposo. Non riesco a stare ferma, ho bisogno di muovermi in continuazione Sento la necessità di essere in allerta costante con una percezione del corpo totalmente sballata. Faccio tutto di fretta poiché penso che ogni secondo che passa mi fa avvicinare all’arresto cardiaco, scrivo parlo e mangio velocemente, perché penso di non riuscire a finire nulla. Non esistono dolci attese, passeggiate, lontana è la sensazione di sorseggiare te caldo di fronte un film natalizio con il mio ragazzo che mi parla della sua giornata... e le giornate van via così tra lo studio dei miei vecchi e nuovi ecg, la volontà di comprare un defibrillatore e il pensiero di correre al PS per poter prevenire l’AC. Questa non è vita. Ma se è solo ansia, perché avverto questi dolori fisici?

    Ciao! So che questo messaggio è vecchissimo ma mi ha colpito tanto la tua storia e mi ci sono rivista molto... ad ogni parola...

    Volevo solo chiederti come stai e sapere come sei riuscita a superare questa paura. Spero tu stia meglio! Un abbraccio!

    A forza di pensare ad un incognita ti stai solo rovinando la vita. Pure io ero come te, poi mi sono rotto di farmi domande esistenziali senza riuscire a darmi una risposta. Ora al massimo ho paura di sentirmi male, ma la terapia ed i farmaci mi stanno aiutando a gestire meglio gli attacchi.


    Ieri extrasistole improvvise, ho continuato a fare quello che facevo e poi ho deciso che tra prendere l'ansiolitico o un po' di bicarbonato per digerire ho scelto il secondo.


    Devi lavorare con la terapia per riuscire a gestire gli attacchi, non per cancellarli, niente si cancella...

    Il problema è che ormai ho ansia perenne e queste sensazioni le ho 24 ore su 24 per questo penso che possa essere altro. Non mi vengono più gli attacchi singoli come una volta... magari :grinning_face_with_sweat:

    Scusa se ti faccio una domanda stupida. Ma stai andando da una psicologa?

    Sì, certo! Sto facendo terapia cognitiva-comportamentale e anche assumendo una terapia farmacologica, solo che non riesco a fidarmi/convincermi che sia ansia, è questo il problema. Non accetto i sintomi, o meglio ne ho accettati alcuni (derealizzazione, dep ecc.) ma proprio il senso di morte non riesco ancora ad accettarlo.