Ciao a tutti!
Vi leggo da tanto ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere fino ad ora.
Vorrei riportare la situazione che sto vivendo da mesi nella speranza che qualcuno possa capirmi. Scusatemi già se non sarò breve e concisa 🙏🏻
Tutto inizia a maggio con i primi attacchi di panico causati da una fortissima ipocondria legata alla paura di avere un infarto.
Inizio quindi un percorso di psicoterapia durato un mese e mezzo con una terapeuta totalmente incapace che, non solo non ha eliminato il problema, ma l'ha aggravato consigliandomi evitamenti e facendomi diventare totalmente dipendente da mia madre (fino a quel momento, nonostante gli attacchi, ero risuscita a mantenere la mia autonomia e qualità di vita). Conseguenza di tutto ciò: disturbo d'ansia generalizzato.
A luglio interrompo la terapia ma rimango totalmente senza aiuti causa ferie della maggior parte dei terapeuti.
In questo mese "scoperta" la paura e preoccupazione costanti mi fanno vivere sensazioni mai provate prima che fatico ad interpretare e, non avendo nessuno con cui parlare e cercando su internet, inizio a pensare di soffrire di un disturbo dissociativo. Non mi sento più io e non riesco a "ritrovarmi".
Ad agosto inizio un percorso di terapia cognitivo-comportamentale con uno psicologo bravissimo: non ho più attacchi di panico ma rimane la paura della derealizzazione. Il mio terapeuta mi ha sempre detto che è impossibile che io soffra di un disturbo dissociativo ma la paura rimane. È come se costantemente cercassi prove della mia "normalità", prove che mi facciano capire che sono tornata come prima ma non le trovo mai... forse perchè mi suggestiono, non lo so...
Così passa l'estate, tra sforzi di fare la mia vita normale e il dolore dentro immenso di non sentirmi più io. Con fatica piano piano riesco a lottare contro il Mostro.
A dicembre però ho un grosso tracollo: tornano gli attacchi di panico con una fortissima paura di morire. La cosa peggiore è che, una volta passati, torna la paura di "non sentirmi più io" / derealizzazione. E così via, tra un "oddio sto per morire" è un "oddio sono derealizzata", fino ad oggi in cui sto vivendo il periodo peggiore della mia vita.
Tutto mi spaventa, non riesco più ad andare in vacanza, al ristorante, ho lasciato l'università, non vedo più le mie amiche e anche la mia vita di coppia ne risente. In un momento in cui vorrei essere attiva per trovare il mio posto nel mondo mi sento bloccata da questo mostro che da mesi mi sta tenendo prigioniera.
A metà gennaio ho iniziato la terapia farmacologica ma ancora non ho risultati, né sull'umore né sulla paura.
Questi sono i miei sintomi più frequenti: senso di svenimento, fiacca, extrasistole, male e peso al petto, schiena e collo, dispnea, vista offuscata, senso di distacco dalla situazione che sto vivendo (come se fossi costantemente persa nei miei pensieri e non riuscissi ad uscirne).
Sono ora nelle mani di uno psicologo e di uno psichiatra bravissimi ma nonostante tutto non riesco a fidarmi, non riesco ad accettare che sia "solo" ansia… vivo sempre con la sensazione che ci sia altro sotto che sta sfuggendo ai medici (malattie organiche? Mentali?) e sono convinta che questa paura stia ritardando la mia guarigione. Pensate solo che in 7 mesi di terapia non sono ancora riuscita a sviscerare le cause che sono alla base del disturbo perché parlo solo ed esclusivamente dei sintomi!!
Sono spaventata, triste, arrabbiata, continuo a chiedermi "perché a me?", mi manca la mia vita e più passa il tempo e più perdo le speranze.
Vi scrivo nella speranza che qualcuno possa capire le mie parole e possa aiutarmi ad "accogliere" l’ansia (come tutti mi suggeriscono) e a tranquillizzarmi per lo meno del fatto che i sintomi che vivo sono effettivamente creati da questo disturbo.
Grazie a chiunque mi risponderà! 