Buonasera a tutti, leggo con piacere messaggi positivi di LeggeraMente, sono contento per te.
Io sono alla casa al mare da giovedì sera. Ho avuto dei momenti, venerdì, in cui mi sono sentito come con un velo di grande tristezza addosso, nonostante stesse iniziando un bel weekend. La sera, infatti, ho deciso anche di dire alla mia compagna la decisione che tra poco racconterò. Era come se avessi la mente annebbiata e non riuscissi a godere del presente che stavo vivendo.
Lo stesso giorno ho comprato, tra mille dubbi se farlo o non farlo, un libro da leggere in spiaggia chiamato Panico. Parla del problema che molti di noi si trovano ad affrontare e ha consolidato in me un'idea che già stava maturando, ma che non avevo ancora avuto il coraggio di mettere in atto, più che altro ostinandomi a volerne uscire da solo con la mia forza di volontà. In pratica, suggerisce fin dalle prime pagine una cura farmacologica, per evitare che le condizioni psicologiche peggiorino man mano che non si riescono a controllare gli eventi.
Ho preso la decisione di andare dal medico di base e poi di tornare dallo psichiatra che mi aveva avuto in cura anni fa, quando, purtroppo con estremo ritardo, contattai un centro medico per uscire dalla prima ondata di attacchi di panico, che credo sia durata qualche anno. Purtroppo nessuno, davvero nessuno, mi aveva indirizzato verso un percorso psichiatrico: fu una mia iniziativa. Avessi iniziato prima, mi sarei risparmiato estreme sofferenze e non avrei probabilmente radicato così tanto queste paure in me.
Ho voglia di uscirne e di non entrare in un circolo vizioso. Allo stesso tempo, rifletto sul fatto che non trovo possibile come non riesca a controllare questi eventi. Mi fa davvero arrabbiare molto questa cosa. Ho tutto per essere felice, non capisco perché mi debba trovare nuovamente a che fare con questa brutta bestia. Forse mi sono privato un po' di obiettivi, di hobby, di passioni, non so... Vedo il futuro grigio anche se non lo è... Penso che prima o poi perderò i miei cari, e questo mi fa paura. Vedo avvicinarsi certi momenti tristi. Non so perché lo penso, ma è così. È come se fossero passati i momenti migliori e il futuro mi mettesse tristezza.
Non nego che, tra giovedì e venerdì, mi è passato per la testa anche qualche brutto pensiero, e questo mi ha fatto capire che non posso fare a meno di andare dal dottore. Però mi fa rabbia, molta rabbia. Vorrei davvero uscirne, davvero vedere quella luce e trovare quegli stimoli che mi possano tirare in piedi e far camminare sempre tranquillo, senza avere questo pensiero.
Buona serata.