Messaggi di Mousetrap

    Ciao, cara.

    Innanzitutto, ora come ti senti?

    A Proposito di ciò che hai scritto, mi viene in mente un'intervista a Vittorio Gassman, in cui parlava della propria depressione: diceva che nel periodo in cui ne era affetto la mattina faticava tantissimo a svegliarsi e lui attribuiva il tutto alla mente.

    In sostanza, la fatica di vivere era talmente grande da impedire all'organismo di svegliarsi, di avere le giuste energie per svolgere le varie attività quotidiane.

    Posso portarti anche la mia esperienza personale: io presento una caratteristica in comune con te, ossia l'impegno costante a non cedere al sonno anche quando sto crollando fisicamente.

    Anche io, inoltre, faccio spesso incubi dai quali mi sveglio terrorizzata; non di rado scoppio a piangere al risveglio proprio per le bruttissime, ma fin troppo reali, sensazioni che i sogni mi lasciano.

    E a volte mi desto di soprassalto non in fase REM, ma prima, quindi non a causa di un incubo, credo per panico notturno (tachicardia, parestesie, sensazione di morte imminente).

    Tu perché cerchi di resistere all'esigenza di dormire? Io credo di aver trovato il mio motivo: ho paura di morire nel sonno.

    E pensa che fino ad un anno e mezzo fa per me la sera era il momento preferito della giornata, in cui staccavo il cervello e mi autococcolavo mentalmente.

    Interessante spiegazione quella del "blocco fisico" che secondo me, nel caso del parrucchiere potrebbe essere aggravato dall'uso della mascherina(come evidenziato da mousetrap). Credo possa essere la ragione più probabile. Quelle descritte sono le due situazioni più lampanti in cui si è verificato il disturbo.. D'ora in avanti porrò più attenzione anche a situazioni minori per avere una "prova definitiva". In ogni caso ho intenzione di contattare un professionista per iniziare un percorso.

    Anche a me il cinema, a volte, fa lo stesso effetto del parrucchiere... anche essere a pranzo/cena fuori... quindi penso che l'analisi di danielegb sia corretta.

    Mi chiedo, però, come si possa arrivare a tal punto quando in passato, invece, io adoravo andare al cinema, ai concerti, alle cene.

    Sono sempre stata poco estroversa, ma le situazioni "mondane" sopra elencate mi son sempre piaciute, in particolare al cinema ci avrei preso la residenza.

    Il parrucchiere, invece, non mi aveva mai suscitato particolare attrazione...ma almeno prima della pandemia non rappresentava una minaccia.

    In particolare, tremo all'idea di andarci quando devo fare la tinta (probabilmente perché scappare coi capelli mezzi bagnati è, al limite, accettabile, mentre fuggire con il colore in testa sarebbe molto più bizzarro).

    Comunque anche io devo decidermi ad affrontare un percorso con uno specialista.

    Vivere con decine di sensazioni e di somatizzazioni è diventato una tortura!

    Ciao,

    ti capisco bene, dal parrucchiere faccio molta fatica anche io a mantenere l'autocontrollo, ma è più una questione legata al dover portare la mascherina (difatti in passato andare dal parrucchiere non rappresentava un problema).

    Le sensazioni fisiche che avverti le conosco, sono angosciose soprattutto se avvertite in pubblico.

    Anche io non mi sento appagata praticamente da nulla e ogni mattina, al risveglio, sono assalita dai pensieri negativi su come mi sentirò durante quella giornata.