Messaggi di keiji

    Nel senso che la depressione ti fa cambiare il modo di vedere e percepire e pensare. Quindi altera anche il giudizio di qualsiasi cosa. La tua vita ti sembra un fallimento, quando sei in una ricaduta. Ma quando stai meglio non ti sembra così male. No?

    Sí esatto, quando sto meglio non mi sembra male. Non mi lamento, ma forse è una vita un po' monotona e sempre più o meno uguale.
    Alle volte sento che se le cose dovessero andare peggio non ce la farei, soprattutto in questi stati. Da fuori non è che si nota molto il mio umore, trovo un pochino di sollievo fittizio nella pigrizia.
    Sinceramente penso che forse sarebbe stato meglio non avere una mano o comunque altro tipo di patologie al posto di questa, ma ammetto che è un pensiero molto stupido e soprattutto non serve a nulla.
    Oggi avevo anche la seduta dalla psicoterapeuta, ma sta male ed allora è saltata. Lo sforzo continua eheh...


    Se guardi su Arte TV Italia hanno appena pubblicato una serie di servizi sulla depressione che si chiama Psycho. É in lingua originale ma con sottotitoli in italiano. Forse ti aiuta a dare una forma al tuo problema, a vederlo da fuori, con una certa distanza, e non solo da dentro. Ci sono molte testimonianze e mostrano anche come poterne uscire: non con una seduta ogni tanto dallo psicologo e qualche pillola, ma con programmi mirati e a lungo termine in istituti specializzati. Per ricostruire quello che si è rotto.

    Anche io la penso allo stesso modo, ma solo io. Le persone intorno a me, compresi i professionisti, no. Dicono che ho tutto per fare bene. Queste sono cose di cui in parte sono consapevole, ma non è il fulcro della questione.

    Programmi mirati? Ma qui in Italia? Io sono a Roma e mi sono documentato su alcune associazioni Onlus, però non so. Pure lì mi è stato detto che non fa per me, che io ce la faccio anche senza, che quei programmi sono fatti per patologie più gravi.
    Il mio problema, come quello di molti, è che non posso farli probabilmente per via del lavoro. Anche se potrei lavorare da remoto.


    tici2 tu non sei in Italia? Hai partecipato a programmi del genere?

    Grazie a tutti per le risposte e per questo scambio, vorrei poter scrivere di più qui o forse no. Ho un po' di confusione mista a rassegnazione al momento.

    Ciao a tutti, non so neanche il motivo per il quale stia scrivendo qui. Come non so tante altre cose. L'oscurità si sta prendendo gioco di me, ancora una volta, e negli ultimi tempi Più spesso.

    Provo a fare un riassunto: ho sempre sofferto di depressione, dovuta probabilmente ad un fattore biologico ma non solo. A tal proposito, esiste la depressione endogena? Come la si affronta questa croce?
    Ho quasi 40 anni e vivo ancora con i miei, ciò non mi pesa eccessivamente ma con la problematica che ho non mi sento di essere autonomo. Lo sono sempre un po' stato però, tranne dal punto di vista abitativo. Sto con la mia ragazza da 6 anni ed abbiamo un sereno rapporto, ci tengo molto anche se non ho mai avuto il coraggio di dirle "Ti Amo", ma questo è un mio problema e non dovuto alla relazione che è ottima.
    Ho vissuto momenti molto bui e solo la mia famiglia e la mia ragazza ne sono a conoscenza, i miei amici più stretti, quei pochi, no. Non ho il coraggio di dirglielo perché penso non avrebbe senso.

    Da novembre scorso ho un lavoro dignitoso, faccio il programmatore ma non mi sento quasi mai all'altezza ed a volte questo mi porta sconforto. Spesso ho pensato che questa professione mi avrebbe aiutato perché sembrava mi piacesse molto ma a volte non è cosí, nei momenti dove sto giù di corda (e parlo proprio di depressione latente) non mi piace più nulla e sembra che stia vivendo la vita di un altro. Ciò mi spaventa a morte. Mi sembra di tornare ai tempi dell'universitá dove scelsi una facoltà al di là delle mie potenzialitá ed infatti finii per fallire. Questo mi sembra troppo da sopportare.
    Sono in cura farmacologica di nuovo da diversi anni, circa 5, con venlafaxina, con dosi da 37,5mg a 75mg. Con alti e bassi. Da poco ho ripreso la psicoterapia ma non so dove mi porterà vista la mia propensione biologica. Sembra una condanna. Eppure non sono una persona troppo passiva, con il crescere forse lo sono diventato, non lo so.

    Mi sento vuoto in questo momento e mi sono messo in malattia dal lavoro, mi sento un fallito e faccio fatica a dimostrarmi il contrario. Sta diventando per lo più una lotta contro me stesso, è sempre stato quello il mio problema. È una delle cose peggiori.
    Non posso permettermi di perdere il lavoro perché altrimenti non posso continuare la terapia, non c'è via di fuga per la mia depressione spesso evitante.


    Ci sarebbero un altro milione di cose da scrivere ma non vorrei rendere questo post più confuso di quello che è. Forse andrebbe messo in "Questione di percezione".
    Ultimamente sembra mi sforzi a fare qualsiasi cosa per fare in modo di distrarmi, di distrarre la mia mente, quello che mi piaceva all'improvviso sembra non piacermi più. Ho iniziato a fumare. Vorrei rivelare a tutti il mio malessere, anche a lavoro; ma a che pro? Per giustificarmi? Per trovare altre scuse?

    Mi farebbe piacere un confronto. Voi come fate ad affrontare queste ricadute subdole che rimettono in discussione tutta la propria vita? Grazie a chi leggerà.