Messaggi di keiji

    Sì, la sto seguendo, anche se la sera di solito bevo qualcosa perché i pensieri intrusivi e altro mi aiutano.


    Il medico di base conosce la mia situazione, ma prendere malattia è un problema, forse. Non mi scatta nulla, sono distrutto da tutti i punti di vista.


    La gente dice che non sto male perché in parte riesco a fingere bene, ma quando è così non ce la faccio più e a casa non mi trattengo.


    L'ansiolitico non voglio prenderlo, poi divento dipendente anche da quello. L'ansia non è un gran problema rispetto al resto.


    Qualcuno sa se esistono comunità di recupero? In extremis non so, altrimenti finirei a fare il clochard e non sopravviverei. Mi sento ridicolo e sto impazzendo. Vorrei tornare quello di sempre, quello di prima. Si vede che avevo/ho parecchia polvere sotto il tappeto.


    Ora non so che dire al lavoro, dovrei avvisarli? Perderò tutti i benefici che ricevo. Dovrei diventare un robot. Non so che fare, è pure una bella giornata. Mi gira la testa.


    Grazie, Hope.

    Ciao a tutti, scrivo poco lucido, anche solo per sfogarmi. Non mi sento quasi più energie, se non per l'ansia e gli attacchi di panico. Non mi piace più niente. Tutto è stato scatenato da una relazione di 8 anni, in cui lei mi ha lasciato (ho aperto un thread nella sezione apposita), ma ha fatto emergere tutto il malessere. Oscillo tra apatia e voglia di non fare nulla, e ansia e agitazione perché so che le cose dovrei farle. Dovrei tornare a lavoro domani (posso anche lavorare da casa), ma è abbastanza impegnativo e non riesco a performare come dovrei. Forse sono solo scuse, non riesco a capire me stesso né a volermi bene almeno un po'. Sto facendo preoccupare tutta la mia famiglia, che non so se mi voglia bene. Non sanno cosa fare. Ho quasi 40 anni e sono messo così, non so che fare, e se faccio qualcosa non mi va, tranne leggere un po'.


    A livello lavorativo non so più se mi piace, anzi. Dovrei comunicare la malattia, ma è già successo poco più di un anno fa, quando sono stato in malattia per un mese e non l'hanno presa bene. In quel periodo, però, la mia ex mi è stata molto vicina e mi ha aiutato molto a riprendermi. Poi in azienda mi hanno "perdonato" e tutto è andato più o meno bene fino ad ora. La separazione mi sta devastando e ho molti dubbi su me stesso: la depressione maggiore che ho, l'età, la paura di perdere il lavoro che non so se mi piaccia, la mia famiglia che non ci sarà per sempre, la mia scarsa autonomia e indipendenza. Vedo tutto nero e quando ho l'ansia forse è meglio, perché almeno significa che provo qualcosa. Forse mi piace soffrire, non lo so.


    Ora dovrei contattare il mio responsabile per dirgli che non posso performare al meglio, diciamo per gli stessi motivi di un anno e mezzo fa. Ho una paura f∙∙∙∙∙a, anche se l'apatia non mi fa comprendere appieno la gravità della situazione. Non ho un piano B in questo momento, forse fare il tassista, ma a Roma è un bel delirio da quel punto di vista (non mi dispiace guidare). Non c’entra nulla con il lavoro che faccio attualmente e mi reputo efficiente il giusto in condizioni normali, nulla di eccezionale.


    I miei mi dicono che devo concentrarmi solo sul lavoro, che è l'unica soluzione. A casa sto male, fuori un po' meno (tranne a volte in ufficio), ma ultimamente ho avuto un paio di attacchi di panico ed ero da solo (una volta anche sullo scooterone in movimento). Ho saltato una seduta di terapia perché non ero in condizione di andarci o di farla, ma la terapeuta ultimamente non mi sta convincendo molto. Quando sto male, sono inconsolabile e posso procrastinare molto con gli impegni, perciò vengo odiato, anche se ho sempre modi gentili (pure troppo).


    Poi so che bisogna bastare a se stessi, amarsi, ecc., ma non ci riesco, specialmente quando sto male. Mi dicono che devo essere positivo, di reagire, lo fanno senza malizia. Anche mia madre, da cui probabilmente ho ereditato la depressione, non sa come aiutarmi e neanche si sforza più di tanto. Quando sono al limite, mi portano dallo psichiatra, che mi aumenta il farmaco e basta. Ultimamente sto sempre al limite, non riesco neanche a fare il passo definitivo perché non ho coraggio neanche per quello.


    Oggi ho il dilemma del lavoro, cosa dire. Pensieri su pensieri intrusivi.


    Sono debole e stanco, e ho energie solo per l'ansia. Il mio sonno è abbastanza turbolento, con incubi e sogni brevi. Il tempo passa e mi sembra che ogni volta che faccio un passetto avanti, ne faccio cento indietro. Dovrei essere adulto, ma non mi ci sento. Un altro grande problema è che alla mia età essere single è una m∙∙∙a e, a livello relazionale, ho pochi amici, quasi tutti fidanzati. Fare nuove conoscenze mi risulta difficile.


    Non so cosa mi riserverà il futuro e questa cosa mi destabilizza del tutto, soprattutto senza la persona giusta accanto. :alien:

    Avete ragione. Non siete i primi a consigliarmi questo. Salverò la chat da qualche parte (non so perché, ma vabbè) e la cancellerò.

    Le ho scritto che ho preso questa decisione. Non mi ha c∙∙∙∙o di striscio, sbagliando probabilmente.


    Sono in difficoltà lampante, stanotte e stamattina ansia a gogò e tristezza. Mi sono chiuso troppo in questi anni, forse, non nella maniera adeguata. Ora mi preoccupa tutto e ho pensieri ossessivi. Quel poco che ho non lo apprezzo. Vita sociale scarsa, anche perché ho quasi 40 anni e tutti i miei coetanei e co sono fidanzati. Mi sento un bambino, anche se in passato mi sapevo gestire.


    Fra un'ora devo andare con degli amici (in realtà ne conosco solo uno bene) a un parco divertimenti per un compleanno, ma sono teso, ho paura di sentirmi male. Sto scrivendo queste cose nella sezione sbagliata, lo so. Ma è uno sfogo. Non si può vivere così, io non sono questo. Mi ha tolto tutto e ciò è inammissibile, posso solo prendermela con me stesso. Mi sento solo come non mai con il mio malessere che esprimo con l'ansia e qualche pianto. A casa mi dicono che "devo stare tranquillo," ma non posso pretendere aiuto esterno.


    È una bella giornata e devo andare lì, dovrebbe essere un passatempo, uno svago dove potrei divertirmi. Farò come per lo scooter, se mi sentirò male, pazienza. Ho troppi problemi da risolvere per avere 40 anni, dovevo pensarci prima, ma questa separazione mi ha totalmente spiazzato. Solo io non riesco a stare con me stesso e ora a fare le cose che mi possono far star bene. So che ci si deve lavorare, ma ora non mi riconosco più. Non ho mai fumato sigarette come in questo periodo.


    Mi scuso per lo sfogo/piagnisteo, ma è appunto uno sfogo. Mi sento una morsa al petto come se tutto sia irreversibile e che potrà solo peggiorare. Nessuno può aiutarci. Dovrei aiutare me stesso, ma è troppo tardi, ormai sono fatto così geneticamente e caratterialmente. Poi dicono che sono un bel ragazzo, che non dimostro la mia età, ma non funziono. Preferivo essere un po' più bruttino ma fiero di me stesso, nonostante le avversità.


    Di nuovo mi scuso per lo sproloquio.

    Comunque, in poche parole, tenersi tutto dentro non fa bene, credo che tu lo sappia. Sfogati qui, con noi, ci sarà sempre qualcuno pronto a risponderti e a darti una parola di conforto. Ripeto, l’idea della lettera mi sembra molto bella, ma almeno per ora, tienila lì. Magari scrivi un piccolo pezzo di questa lettera tutti i giorni; rileggendola alla fine, riuscirai anche a vedere il percorso che hai fatto tu, come puro individuo. Ti consiglio di esternare direttamente a questa ragazza tutto il tuo malessere, le tue domande, le tue perplessità, il modo in cui ti senti dopo la fine di una relazione di otto anni, che di certo non deve essere un carico leggero da portare sulle spalle, soprattutto, scusami se lo dico, considerando già la situazione difficile in cui ti trovi a causa della tua depressione. Se sei una persona orgogliosa, metti da parte l’orgoglio. Se parli con lei, indipendentemente dalla risposta che lei ti darà, ti sentirai mille volte meglio; concluderai questo ciclo, metterai un punto alla fine di un capitolo della tua vita. Se invece non hai intenzione di parlarle, magari a causa del tuo orgoglio, a parer mio fai molto male: lasceresti qualcosa di incompiuto, non chiuderesti un ciclo. E attento, perché non chiudendo un capitolo della nostra vita, questo risulta sempre aperto, e quindi è come se, in un certo senso, non si volesse avere la consapevolezza e la forza per mettere uno stop, per scrivere la parola fine. Rileggendo quello che ho scritto, mi rendo conto che risulta un po’ incasinato, ma d’altronde lo sono anche i miei pensieri; non posso pretendere che la mia scrittura risulti così tanto diversa. In poche parole, scrivile, concludi questo ciclo, scrivi la parola fine; non farlo ti porterà solamente a stare peggio.

    In teoria dovremo vederci. Non si sa quando e non si sa se accadrà. Lei preferisce non mettermi in difficoltà, ma è inevitabile; perciò meglio prima forse che dopo. Però lei non ha quella intenzione per adesso. È abbastanza egoista/menefreghista in questo momento ed è difficile scambiarsi messaggi. Non lo so, è un dilemma anche per me. Mi sta ghostando apposta, nonostante io non sia insistente.

    Potresti fare qualsiasi gesto per riconquistarla, ma credo che lei si riavvicinerebbe col tempo. Da poco ho capito che, se una persona non vuole più instaurare una relazione, crea in te confusione. Ti senti sempre osservato e giudicato (vale per tutti) e rischi di cambiare per non essere lasciato nuovamente. Ora il tuo amore devi donarlo a te stesso.

    Ciao Ponte, non credo di aver ben capito, tranne l'ultima frase che credo sia quella saliente. Per il resto, ho letto alcuni tuoi thread e so che sei di Roma e un tipo in gamba. Daje!

    Intanto grazie per la dedizione, veramente un bel contributo. Per lo più ci hai preso, credo. Per quanto la conosca, non riesco a capire al 100% le reali motivazioni; spero non sia per il fatto che lei sogna un amore come nei film, senza paure né timori. Una volta me lo accennò.


    Ora però pare essere diventata una donna e forse non so più chi sia, in parte.


    Un'amicizia no. Per lo più un'amicizia in cui non ci si possa incontrare, e poi sarei geloso. Non lo sono mai stato in relazione più di tanto; lei direbbe per niente. Prima lei tendeva alla gelosia, ma mai tossica. Però, se dovessi vederla con un altro, mi farebbe male e proverei rabbia, non tanto per la scappatella quanto per il resto.


    Per ora non ho altro da aggiungere, nonostante la tua età un'attenta disanima. Grazie Nonsocomechiamarmi, sarebbe bello se potessi chiamarti, in libertà :)


    Ops... intendevo chiamare te stessa, darti un nome.

    Come al solito, analisi quasi impeccabile. Credo che lei soffrisse del "peso" che rappresenta il mio disturbo e, senza quel sentimento iniziale, sarebbe stato troppo per lei. Non me lo dirà mai e io ho cercato, per quanto possibile, di farle pesare poco quell'aspetto, anche perché, mi sento di dire, non convivevamo, quindi non le sarebbe pesato così tanto, credo.


    Non è stato un modo adulto, sono d'accordo, perché non mi ha mai coinvolto prima, e lei sa che ha sbagliato. Ho comunque dei dubbi, che probabilmente rimarranno tali.

    MI dispiace per te, per come ti senti e soprattutto perchè non ti senti capito. Forse ti aspettavi che qualcuno ti consigliasse come riconquistare la tua lei. Quello che puoi fare adesso è quello di recuperare te stesso e non cadere in depressione. Un aiuto esterno ti potrebbe essere utile allo scopo. E poi, distaccati da lei, non pregarla, non messaggiarla, non telefonarle, lasciala in pace. Se sentirà la tua mancanza e vorrà riprendere i contatti con te, lo farà lei (ma non ci sperare troppo). E soprattutto, se lo farà, non mostrarti a lei nelle condizioni in cui sei adesso.

    Che intendi per aiuto esterno?
    Per il resto ho risposto a Hope, senza che mi ripeta :)