Messaggi di Finnicella

    Finnicella, la gestione dei thread è di competenza dello Staff e mi pare che si stia montando una polemica del tutto evitabile. Se non intendi partecipare ulteriormente alla discussione è certamente un tuo diritto, così come potranno però farlo altri nel rispetto delle regole che abbiamo stabilito. Ti pregherei quindi di evitare ulteriori esternazioni pubbliche, poiché questo genere di chiarimenti abbiamo già ribadito più volte come debbano essere condotti esclusivamente in privato.


    Ailene per lo Staff di moderazione.

    Allora, mi sembra evidente che un conto è se una persona risponde liberamente a un thread, un altro se l'amministrazione prende il post aperto da un altro utente da un'altra parte e, contro la sua volontà, lo inserisce in un thread in cui c'entra poco e niente, per riportare su una discussione che era silente da due settimane, non riscuotendo evidentemente un grosso interesse da parte degli utenti (fra l'altro non capisco neppure perché dopo ben 2 settimane questo thread rimane ancora negli elenchi di quelli "in evidenza").

    Non ho offeso nessuno, quindi non capisco perché avrei dovuto "evitare esternazioni pubbliche". Ho detto molto educatamente quello che pensavo. Se volete prendere provvedimenti per me non c'è problema. Anzi, onestamente un bel ban a vita sarebbe assai gradito. Saluti.

    Ciao Finnicella, quest'ultimo post di Mezzouomo rientra nell'incipit del thread, in quanto esplicita ed integra il motivo per cui lui ha problemi ad uscire di casa, e per questa ragione ho ritenuto opportuno spostarlo qui. Questo non vuole comunque essere certamente un invito a deragliare dal topic che comunque lascerò aperto poiché di carattere generale.

    Capisco, mi permetto di ribadire però che io non vedo un grosso collegamento. Fin dall'inizio ho sottolineato che non mi interessava soffermarmi sulle ragioni per cui si ha paura di mettere il piede fuori casa (tant'è che io stessa non ho spiegato nel dettaglio perché ho difficoltà a farlo e ho anzi sottolineato che a prescindere dalla causa che impedisce di uscire - ossessione, fobia, agorafobia o altro - gli esiti pratici sono simili). Ciò che mi interessava era esclusivamente ricevere suggerimenti pratici, basati anche sulle esperienze altrui, su come superare la difficoltà. Li ho avuti (abbondantemente, siamo a 6 pagine), quindi per quanto mi riguarda la questione è chiusa (non amo le discussioni che si trascinano per settimane e settimane se non addirittura mesi). Personalmente non mi interessava parlare di come ci si sente a non uscire di casa, dei problemi che comporta ecc. Mi sembra invece che Mezzouomo, con il suo ultimo post (non parlo del precedente), volesse soprattutto sfogarsi e condividere la sua sofferenza con chi vive una situazione analoga alla sua (infatti lui stesso non si ritrova nel mio thread visto che se avesse potuto non avrebbe postato l'ultimo messaggio qui).

    E' vero che avevo invitato anche gli altri utenti a raccontare la loro esperienza per trovare spunti su come superare il problema, ma il thread tratta in primis della mia storia, quindi non nascondo che mi crea un certo disagio il fatto che la discussione debba forzatamente proseguire due settimane dopo (ero ben felice che fosse ormai finita in basso, non riscuotendo più l'interesse degli utenti), ma rispetto la vostra decisione. Per quanto mi riguarda in ogni caso mi asterrò dal rispondere ulteriormente, anche perché il mio stato d'animo non è lo stesso di quando ho aperto il thread e in questi giorni sono ormai concentrata su tutt'altro.

    Grazie mille per i chiarimenti!

    Perché questa è una discussione recente che tratta lo stesso argomento, di conseguenza non vi era necessità di aprire un nuovo thread praticamente identico.

    Chiedo scusa, sono io che avevo aperto il thread. Evidentemente c'è stato un fraintendimento. Il mio thread non voleva parlare di solitudine, ma di difficoltà ad uscire di casa per i motivi più disparati (nel mio caso diciamo un'ossessione), per altri può essere agorafobia, attacchi di panico o ansia. Per uscire di casa intendo anche entrare in un negozio o andare in posta o salire sul tram. Quando dicevo che al momento faccio fatica ad uscire di casa o a camminare per strada se non ho nessuno di conosciuto con me, non è perché "mi sento sola", ma perché avere qualcuno vicino mi rassicura rispetto alla mia ossessione e mi permette di fare esposizioni graduali un po' meno traumatiche. Ovviamente, stando tappata in casa per questo motivo l'effetto indiretto è la solitudine (non si può avere una grande vita sociale se si sta rinchiusi), ma non è di questo che volevo parlare. Io parlavo di esposizioni per superare la difficoltà ad uscire (ringraziando il cielo non sono depressa e lavoro come sempre visto che sono una libera professionista che lavora da casa, ma ovviamente vorrei tornare ad avere una vita normale da tutti i punti di vista) e del fatto che è molto più complesso per me fare queste "esposizioni" se non ho nessuno con me. A questo proposito, ringrazio tutti coloro che hanno risposto che mi hanno offerto vari spunti di riflessione, due settimane fa quando ho aperto il thread. A me sembra che con varie pagine di risposte da parte di differenti utenti il problema sia stato ampiamente sviscerato, quindi, per quanto mi riguarda, il thread potrebbe anche essere chiuso a questo punto. Se non è possibile chiuderlo, mi permetto di dire che vorrei che la discussione non deragliasse verso altri temi. Grazie mille!

    Io devo per forza stare in casa,in quanto ho la paura di rimanere nudo.Oltre a questo,avendo un corpo ridicolo e soggetto allo scherno altrui,ho un altro motivo per starmene in casa.Il problema è che sono fregato comunque,anche se sto in casa..quindi ogni tanto penso "vabbè,esco tanto peggio di così non può andare ",e puntualmente accade qualcosa di brutto.Anche oggi ennesimo episodio terribile,nonostante io fossi rintanato in casa,il motivo?Ho incontrato delle persone,e ho paura che queste mi abbiano visto nudo..certo,poi con questo caldo stavo pure con i pantaloncini corti sopra al ginocchio,e considerando che ho le gambe molto corte,ero praticamente nudo..se queste persone non fossero entrate in casa,nulla sarebbe successo.Quindi,nel mio caso,la cosa migliore sarebbe vedere meno persone possibili,essere esposti a meno situazioni sociali possibili.Mi piacerebbe anche parlare con qualcuno,ma se devo stare lì a pensare tutto il tempo"ma i pantaloni sono chiusi?ma sono realmente vestito?",allora,ecco,preferisco non vedere nessuno.

    Scusa Mezzouomo, ma tornando al discorso che facevamo prima, se tu esci con qualcuno di fidato, non so poniamo tua madre, vedi che lei non ti dice nulla, non ti basta come conferma del fatto che non eri nudo? Io ti sconsiglio vivamente di iniziare a rintanarti. Però si, dovresti agire su due fronti, cioè non smettere di uscire ma cercare anche di trovare un minimo di tranquillità in casa. Da questo punto di vista ti capisco. Un anno fa, come dicevo, non riuscivo a trovare pace neanche in casa mia, alle volte avevo persino paura di parlare al telefono con i miei, passavo delle notti allucinanti. Era un incubo. Sono già soddisfatta di aver recuperato almeno la mia serenità tra le 4 mura, con i famigliari e in certe situazioni di lavoro a distanza (anche se ovviamente non voglio accontentarmi di questo). Se ci penso non c'è paragone rispetto alla situazione di prima. Tu non riesci ad essere sereno neppure quando sei con i tuoi affetti più stretti?

    Concordo con l'ultimo punto. Uscire con qualcuno può risultare più facile, apparentemente, ma farlo non supera la cosa come farebbe quella più difficile.

    Per quanto riguarda il mio specifico caso, capisco che posso sembrare testona :grinning_face_with_sweat: (e probabilmente lo sono) ma volevo solo aggiungere che la mia ostinazione nasce anche dal fatto che in passato, quando il problema avevo fatto capolino, ne ero uscita, anche per lunghi periodi (anni) facendo prima cose con altre persone (che non erano neppure a conoscenza del mio "problema") e successivamente da sola. Questo mi aveva consentito di avere una vita attiva, di viaggiare da sola all'estero, di fare tutto ciò che desideravo fare. Certo prima non ero mai arrivata al punto di rinchiudermi in casa e comunque avevo diverse persone da poter frequentare. Adesso la situazione in effetti è del tutto differente.

    Gli specialisti (= psicoterapeuti) li ho già consultati, uno l'ho sentito per oltre 6 mesi. Nessuna indicazione su come gestire la mia "paura"/problematica e/o l'ansia conseguente, nulla. Alla fine si parlava solo del più e del meno e ho lasciato perdere. Probabilmente non era l'indirizzo giusto, non lo so. Adesso come adesso non ho né soldi né voglia per consultarne altri, magari più avanti, chissà.

    Ciao Finnicella, io sto provando a mantenere le uscite come nel periodo prima dell'ansia e degli attacchi di panico, per quanto possibile, da sola o in compagnia.

    Certo, il mondo improvvisamente si mette a girare 🙃, sento vari sintomi sparsi, giunge la voglia di fuggire (ma dove? tanto li vivo anche a casa), per cui sì sto vivendo difficoltà nell'uscire ma provo a non lasciarmi sopraffare. Esco tutto sommato un po' meno, scelgo situazioni meno stressanti possibili dove non c'è molto caos o troppi rumori o troppa richiesta di attenzione delle norme anti covid, insomma faccio quel che posso per il periodo che sto vivendo.

    Sono nuova nel forum e non conosco la tua storia, però hai scritto di tua sorella, che ha degli amici, magari riavvicinarsi potrebbe aiutarti, a piccoli passi, a riprendere qualche piccola uscita in compagnia che di certo non potrà che farti del bene.

    Bravissima, fai bene a persistere!!! Io fortunatamente non ho i problemi che tu descrivi, ma immagino che non debba essere affatto facile, quindi hai tutta la mia ammirazione. Alla fine i problemi alla base possono essere diversi, ma le difficoltà che poi riscontriamo nella vita quotidiana sono almeno in parte analoghe.

    No, mia sorella al momento non è interessata ad uscire con me neanche per un caffè, gliel'ho chiesto più volte. Non c'è stato nessun litigio o altro, ma semplicemente non le interessa. Quindi ho smesso di insistere. Del resto siamo molto diverse e lei ha 13 anni più di me, sarà anche quello. Nei mesi scorsi aveva litigato con la sua amica e almeno via telefono/WhatsApp si faceva sentire più spesso, adesso che si sono riappacificate se ogni tanto le scrivo per sapere come sta neanche risponde più. Non è che la giudichi, avrà le sue ragioni, ma ho preso atto del fatto che non posso aspettarmi niente da lei.

    No, non ha niente a che fare con l'agorafobia o con le classiche paure a cui potete pensare, nulla a che fare con il "sentirsi male", contaminarsi o simili. Si tratta di una cosa che mi capita di tanto in tanto e di cui preferisco non parlare perché l'ho già fatto in passato più che a sufficienza. Preferisco mantenere il discorso su un piano più generale.

    Mi sono trasferita (spero provvisoriamente) qui dai miei, il paese in cui sono nata, circa 8 mesi fa. Prima vivevo da sola in un'altra regione. Sinceramente qui non c'è nessun posto in cui vorrei andare, soprattutto non da sola (non ho mai amato questi luoghi). Non dico che sia sbagliato il discorso che uscire sempre con qualcuno possa creare un circolo vizioso, ma come detto per me è già una fatica con qualcuno. L'ultima volta è stata una passeggiata con mio padre di nemmeno mezz'ora in una strada di campagna non so quante settimana fa. Da sola lo escludo proprio. Capisco che possa sembrare un discorso infantile, ma piuttosto sono davvero disposta a restare sepolta in casa per il resto dei miei giorni.

    Presente :)


    non riuscivo a muovermi dal mio letto, poi con il tempo ho iniziato a sentirmi a mio agio anche nel resto di casa mia, e poi miglioramenti vari ed adesso lavoro part time ed esco minimo 3 volte la settimana per lavoro, in più sono riuscito ad uscire la sera (le mie paure si intensificano la sera) da solo a bere con amici. E si spera vada sempre meglio

    Bravissimo, che bello!!! La tua notizia mi dà speranza :smiling_face_with_smiling_eyes: Ti auguro di continuare a migliorare sempre di più! Anche io un anno fa ero messa malissimo anche in casa, ero proprio alla frutta. Invece piano piano la situazione in casa è migliorata e adesso la differenza è forte, sotto tanti punti di vista che non mi metto ad elencare qui. La prossima tappa dovranno essere i miglioramenti all'esterno, anche per me.

    Se ti costringi a fare qualcosa forzatamente è ancora peggio non migliori proprio niente, ti parlo per esperienza fatta. Qualsiasi cosa decidi è uguale tanto non cambia niente 😅

    Allora, dipende, ovvio che nelle esposizioni un pochino di auto-violenza bisogna farsela. E le esposizioni servono per far migliorare le cose (l'ho sperimentato in passato, anche se le ricadute o anche i peggioramenti improvvisi sono sempre possibili). Ad esempio qualche mese fa ho tenuto un corso in un master a distanza. Avevo paura, prima di iniziare avevo anche pensato di rinunciare alla docenza, ma alla fine il desiderio di insegnare era più forte. Per cui mi sono fatta un po' di violenza, l'ho fatto, è andato bene e ho ripreso un po' di sicurezza. Ma: 1) L'esposizione non era eccessiva perché era comunque insegnamento a distanza (anche se sincrono); 2) ero fortemente motivata.

    Adesso come adesso non posso andare da sola nel supermercato del paese perché: 1) per me è un'esposizione eccessiva; 2) non sarei mossa da un desiderio sufficiente.

    Esporsi è "duro" perché va contro meccanismi che risiedono nel nostro sistema nervoso autonomo (indipendente dalla volontà), programmati specificamente per tenerci lontani da pericoli potenzialmente mortali bypassando il ragionamento logico.


    Purtroppo nelle fobie questi meccanismi si attivano quando non dovrebbero...


    Concordo che l'esposizione deve essere graduale... ma esporsi con accanto il familiare, a mio avviso, non è molto terapeutico (e rischia di creare nuovi schemi disfunzionali)... per cui il mio consiglio è di esporti come ti pare... ma di farlo "oggi pomeriggio" (così non dai troppi margini all'ansia anticipatoria) e "da sola"...

    Apprezzo le tue parole e capisco quello che vuoi dire, ma il massimo che potrei fare attualmente è espormi con qualcuno accanto. E' inutile? Può darsi. Allora passerò il resto della mia vita rinchiusa in casa e pazienza. Fra l'altro, in passato quando mi sono costretta a fare qualcosa che non avevo assolutamente voglia di fare, che non ero minimamente motivata a fare, solo per mettermi alla prova, si è verificato proprio ciò che temevo e la mia paura si è radicata ancora di più (io non temo la morte o cose del genere).