Messaggi di Dhobbi88

    Grazie di cuore per le risposte

    Ciao, ho avuto un'esperienza fortemente positiva con la psicoterapia (senza farmaci). All'inizio ero piccolina, avevo 17 anni ed ero scettica. Alla prima seduta mi disse che serviva per cambiare il modo in cui guardi la vita, o una cosa simile ed io pensai "che ci vengo a fare?". Poi mi faceva parlare degli anni delle medie ed io pensavo che con il mio problema non c'entrava nulla ma mi sbagliavo. Ecco, questo per dire che sicuramente anche nel mio caso è stato un percorso lungo, costoso e a tratti faticoso ma quell'ora a settimana o al mese mi ha svoltato la vita. C'è da dire che imbroccare il terapeuta giusto non è scontato. Non so dove sarei adesso se non ci fossi andata, sicuramente non sarei qua come sono ora ma ammetto che dal canto mio mi sono davvero impegnata. Penso sia stata la prima cosa in vita mia in cui ho messo la vera me. So che è dura, ma spero solo che la mia esperienza ti sia d'aiuto.

    Si lo penso anche io che trovare il giusto terapeuta è difficile, penso che proverò anche perchè non ho scelta, non ho socialità e almeno quel poco che riesco a parlare con una persona esterna è per lo meno già qualcosa, purtroppo senza amici o qualcuno che ti dia la possibilità di frequentare persone nuove è ancora peggio.

    Salve a tutti, vorrei iniziare un percorso di psicoterapia cognitiva comportamentale, già avevo fatto qualche seduta qualche anno addietro ma non mi sono trovato benissimo e non ho proseguito. Adesso su consiglio di un medico che mi stava seguendo con nuove prescrizioni e adattamento di dosaggi dei farmaci, mi è stata consigliato un bravo psicologo ed ho deciso di iniziare. Sono un pò titubante riguardo i costi perchè mi sembrano davvero altini, 100 euro a seduta non è poco, io non lavoro e chiedere sempre ai genitori mi fa sentire ancora di più un fallito, adesso sono un pò bloccato perchè vorrei andare ma da una parte ho paura di far spendere un sacco di soldi e non risolvere un bel niente, cosa mi potete consigliare?

    La cosa importante è che sei giovane e puoi benissimo uscire da questa situazione, per me, alla mia età si fa un pò difficile ma non ho mai perso le speranze, anche se da parte mia la situazione è un pò compromessa. Ho l'aiuto dei miei anche economico ma mi sembra tutto difficile, sono rimasto incastrato con gli studi e non riesco ad uscirne fuori, tra l'altro una facoltà leggermente difficile come ingegneria quindi ti lascio immaginare. La forza di volontà non riesco a tirarla fuori perchè sono esausto emotivamente e fisicamente, reggo un pochino perchè mi mantengo in forma con sport e cerco di fare anche una sana alimentazione ma ogni tentativo mi risulta vano. Scusami se mi sfogo un pochino nel tuo post ma per me significa condividere la mia esperienza. Un caro saluto.

    Sei davvero un bravo ragazzo, da come hai scritto si nota la tua grande sensibilità. Purtroppo queste problematiche nascono proprio nelle persone più sensibili e con un carattere più introverso, anche se posso dire che questo termine significa tutto e niente, esprimere se stessi non è mai semplice, soprattutto per le persone più riservate, un pò il carattere un pò le situazioni ambientali o sociali e la famiglia, sono tutti fattori da non sottovalutare per la sfera psicologica. Io ho iniziato a soffrire molto psicologicamente alla tua età, sono stato incanalato in un percorso negativo e tortuoso ma per mia esperienza ti posso assicurare che è possibile risolvere del tutto questi stati più ansiosi del solito, io ho avuto la sfortuna di ricaderci qualche anno dopo aver risolto, purtroppo con l'avanzare dell'età la vita si fa più dura, ci sono più responsabilità, si sente tutto sulle spalle, io vivo con i miei e mi sento un fallito indipendentemente dalla mia situazione di fragilità emotiva.

    Uno non si deve mettere sotto i piedi se stesso, ha il diritto di essere com'è quindi adattarsi va bene, assecondare sempre secondo me no (a meno non lo si faccia per quieto vivere, quindi per un vantaggio personale, ergo evito scontri diretti e bevi un calice amaro ma non cambio, resto me stesso, semplicemente mi adatto all'ambiente e alle situazioni se ne ho convenienza, altrimenti no). Allo stesso tempo però occorre anche interrogarsi sui propri limiti e chiedersi se talvolta gli altri possano anche avere una loro parte di ragione. Comunque non stiamo parlando di qualcosa che ti cambierà la vita, in fin dei conti è una giornata, scomoda ma una giornata che passerà. Pensa a viverla come diversivo, esperienza, magari per conoscere gente nuova e perchè no mangiare qualcosa di gustoso.

    Non so, non ho nessuna voglia di andare, sto passando un periodo di forte stress emotivo e nervoso, tra l'altro ho da poco perso anche il lavoro. Ho il morale sotto i piedi e di fare feste non ho proprio voglia.

    Io penso che tu debba fare solo ciò che ti fa stare meglio. Non serve a niente preoccuparsi delle reazioni degli altri, è eventualmente un problema loro. Poi sinceramente saranno comunque beati e contenti in quel giorno...almeno uno se lo augura

    Si ho questo difetto di preoccuparmi dei sentimenti e dei comportamenti degli altri anche nei miei confronti, è una cosa che mi crea ansia. Farò quello che mi va, purtroppo adesso sono in una situazione un pò compromessa.

    Si evito in contatto con i miei, e con chi sto da solo per tutta la giornata? Non conosco nessuno oltre i miei parenti e peggiorerei ancora di più il mio imbarazzo.

    I miei sono bigotti, pensano che dovrei essere laureato con fidanzata e poi matrimonio e poi bla bla bla, io ho fatto sempre finta di assecondarli ma dentro di me ho sempre saputo di essere diverso da loro, mia sorella ha seguito il loro indirizzo e secondo loro si è sistemata e si è costruita una famiglia e io invece sarei lo sfigato di turno. Lei ha un'ansia addosso spaventosa, io mi sono sorbito sempre tutto, le sue esplosioni, le sue isteriche giornate quando eravamo più piccoli, adesso ho subito talmente tanto che ho il terrore di restare ai tavoli con loro, uno schifo e i miei genitori zitti, a guardare il mio cuore spezzarsi senza dire una parola. Questo è il risultato delle loro illusioni. Un figlio che non ha futuro, senza speranza. E loro sono anche contenti, mio padre poi pensionato non ne parliamo, beve ogni giorno il fiaschetto di vino fregandosene dei problemi, e poi incolpando me. Mi sarei già suicidato da tempo se non fosse stato per mia madre.