Messaggi di Giak

    Vainar Effettivamente credo che ci sia qualcosa di tormentato di tua mamma verso te, visti anche i precedenti episodi in doccia che hai raccontato e la tua età adolescenziale quando tutto ciò è avvenuto.

    Ma c'è stata una progressione di affetto o è proprio una pulsione di tipo sessuale? Perché poi scrivi che rientrate normalmente come se nulla fosse nel rapporto madre/figlio, magari fate anche le classiche discussioni madre figlio... boh.

    diverso perdonami, ma chi ti dice che

    Nel gioco d'azzardo non c'è appagamento nemmeno nell'immediato, perché normalmente si perde subito e costantemente.

    La maggioranza dei giocatori diventano compulsivi spesso perché da principianti hanno vinto, l'opposto esatto da quello che scrivi.

    diverso il gioco patologico riguarda QUASI sempre persone che sono tormentate nella loro vita, sia essa a livello affettivo, sociale, lavorativo etc... Di base un giocatore ha pochissime gratificazioni nella vita e fugge dalla sua monotonia tragica attraverso la somministrazione di questa "droga"...


    Se prendi 100 giocatori, 90 sono persone che non sono vincenti nella vita. Odiano profondamente la loro esistenza e sperano di "rifarsi" attraverso il gioco...poi andrebbe anche analizzato il giocatore, perché un giocatore di scommesse è diverso da quello di casinò o di gratta e vinci/lotto.


    Ci sono scommettitori che giocano a tre zeri di puntata ma guai a dirgli di comprare un gratta e vinci da due euro per esempio, idem un giocatore di slot, si finisce uno stipendio davanti ad un casinò online ma anche lì spesso non sa neanche con chi giocava Cristiano Ronaldo o chi ha vinto la Champions League.

    anonymus l'avrei potuto scrivere io il tuo post, mi ritrovo in quasi tutto... il problema che le condizioni di vita di ogni giocatore sono diverse, non c'è una regola uniforme che valga per tutti... già un lavoro fa cambiare tutto quanto: gli orari, lo stress, la gratificazione economica e quella umana. Per non parlare poi dei soldi che uno ha o non ha a disposizione, li possiamo aprire un mondo anche sulla gestione debiti di quando arrivano le rate da pagare...


    Non solo questo, le condizioni sociali: si è sposati? Separati? Con figli? Senza?..

    GaPatologico mi sono silenziato nonostante conosca benissimo la materia, sono stato un giocatore anche io, ogni giocatore lo è per sempre devi metterti questo in testa.


    Ti dirò anche che non esiste psichiatra o psicologo che ti faccia rallentare, figuriamoci le medicine, per giocare poi ci vogliono i soldi e neanche pochi, ogni storia è a se ogni vita idem, l'hai descritta perfettamente con l'episodio del tuo psichiatra; lui quello che tu guadagni in un mese lo fa in un giorno, ma ricorda anche che il giocatore non gioca quasi mai per soldi ma perché già sta male, il gioco va a compensare meccanismi di vita che il giocatore odia e disprezza.


    Odi così tanto la tua esistenza che ti punisci con il gioco, quindi ti anticipo la domanda su "allora, come se ne esce?!" Va modificata nettamente la vita, il contorno, l'ambiente che ti circonda... è un primo passo fondamentale per cambiare approccio, perché il malessere non è la VLT in sé, è tutto quello che vivi prima della VLT... poi ovviamente il controllo del denaro, non può esserci guarigione se all'inizio non limiti l'accesso al denaro, ma devi concentrarti sul contorno... non c'è farmaco che cura il gioco, come non c'è ansiolitico che cura delusioni d'amore, o stabilizzatori d'umore che ti fanno apprezzare un lavoro... occorre che ti svegli, scusa la brutalità ma questo è. :S

    La mia apatia sta raggiungendo livelli apicali, tipo:


    1. "Sapevi che x/y si sposano?!" Nella mia testa "mah"..


    2. "Allora, dov'è che andrai in ferie"... io: "uuhm, boh in qualche parte"


    3. In TV o in radio con voce squillante: "scopri di più su (marca auto) a partire da 20k con incentivi etc"... nella mia testa "ah, quindi?! Bah"


    4. Mattina vedo l'orario ore 7:20 am, occorre prepararsi per andare a lavoro... nella mia testa "uhm...mah"


    5. Ogni tanto mi arrivano delle voci tipo "ma sapevi che la moglie/compagna di tizio Caio è incinta?!" Nella mia testa: "ah, ma sti c∙∙∙i"


    6. Nella mia testa "oggi meglio una corsetta o nuotata?!", sempre nella mia testa "mah, sarà uguale"


    7. A lavoro "dai che dobbiamo, occorre che facciamo, così avremo" nella mia testa: "uhm, prima persona plurale non ci credono manco più chi lo scrive sui libri di crescita personale/leadership...mah, boh (pure qui).


    8. Sempre in ufficio "sentito che vuole fare l'unione europea?!" ancora, "ma hai visto che quello del comune si candida alle regionali? Ci sono i cartelli in giro.." io "ah.. sì si" , in testa il solito "bah, boh"


    9. Su Sportmediaset "trattativa in fase di stallo, ballano diversi milioni di euro tra commissioni agli agenti ed ingaggio" in testa "uhm, boh".


    10. Ore 22:30/23:00 pm, nella mia testa "forse è il caso di andare a letto" sempre nella mia testa "beh sì, non vedo altro di meglio".


    Titoli di coda...

    Una persona che mal sopporta la propria vita, specie se per anni e anni, e che per le ragioni più disparate e lecite non è stato in grado di apportare dei cambiamenti per rendere la sua vita più tollerabile, alla fine probabilmente va in depressione, e la depressione occorre venga attenzionata e curata.

    Certamente, ma le condizioni di partenza ed in corso di vita non sono uguali per tutti. ?(

    La metto pratica, una persona che odia il lavoro e non riesce ad apportare alcun cambiamento perchè di base ha sempre fatto un determinato impiego e deve pagarsi le rate del mutuo, non è che non è stato in grado di apportare cambiamenti, credo sia stato e sarà costretto a tollerare un'esistenza di un certo genere, con alterazione umorali, momenti no etc, perchè l'alternativa è avere la casa all'asta.


    Ad ogni modo leila19 scrive che

    In realtà i soldi ci sono. Vedremo

    Quindi il problema è forse avere il coraggio di uscire da una "forma mentis" diffusa nella società sul lavorare ad ogni costo, magari basterebbe una riduzione oraria per trovare il giusto equilibrio, essere impiegati meno significa avere comunque un apporto economico e più tempo da dedicare a se stessi ed alle persone care.