Messaggi di panorama

    Ciao,

    sono favorevole a quanto dice amoreperduto, certi attegiamenti, specialmente se provengono da persone vicine nascondono solo invidia.
    E facile consigliarti di fregartene degli atteggiamenti e di quanto ti dicono gli altri ma in realtà è difficile provare a farlo. Il non avere neppure il minimo riconoscimento per quello che si porta avanti, magari con tanta fatica alla lunga stanca e logora. Ti auguro di avere presto le risorse per per poter decidere che cosa fare, stare in quel contesto e vivere nel tessuto sociale nei quale ora ti trovi certo non ti aiuta.
    A tal proposito ti posso portare ad esempio la storia di una mia amica d'infanzia. I genitori pur sapendo del suo grande potenziale intellettivo non volevano che lei proseguisse gli studi universitari in quanto volevano che continuasse a lavorare nella piccola ditta di famiglia.
    E' stata osteggiata in ogni modo, mi ricordo i pianti di questa ragazza in quanto i genitori ed i parenti le dicevano che non era in grado di affrontare gli studi universitari ed in ultimo, le dissero senza mezzi termini che non l'avrebbero aiutata economicamente. Ma lei voleva studiare Chimica.
    L'università non si trovava nella cittadina dove al tempo abitavamo, bisognava trasferirsi.
    Con l'aiuto di una sua compagna di classe che, avendo genitori "normali" si trasferiva per studiare prese in affitto un minuscolo appartamento nella città dove avrebbe studiato. per mantenersi agli studi, pagandosi anche le tasse univeritarie e non solo i libri inizio' a lavorare in una pizzeria dalla sera alle ore 19.00 fino a tarda notte. Studiava di giorno, dormiva poco e sinceramente non so come abbia fatto...alla sua laurea i suoi genitori e la famiglia non erano presenti mentre lo era il titolare della pizzeria commosso fino alle lacrime...
    Questo per raccontarti come l'invidia e l'ottusità delle persone che piu' dovrebbero sostenerci e non lo fanno puo' farci scattare quella molla che ci aita a cambiare in meglio la nostra vita e ad essere contenti di noi stessi-
    Ti auguro di acquisire la capacità di comprendere che sei una persona speciale e da questa autodeterminazione di partire per una nuova e piu' appagante quotidianità.

    Ciao a tutti,
    sono anch'io convinta che il mondo del volontariato possa avere pregi e difetti, dipende dove capiti, forse sono staat solo sfortunata, rendermi utile in quel settore mi piaceva e mi dava soddisfazione; non è detto che non ritenti con altri progetti che, anche nella mia città, sono veramente tanti. E' appagante il "dare", ti senti soddisfatta...
    Per quanto riguarda invece la possibilità di coltivare relazioni in un ambiente che non sia una grande città con i suoi ritrmi e le sue frenesie ritengo che, se in parte, conoscendoti praticamente quasi tutti questo renda piu' facile il prolungarsi dei rapporti sociali, non escludo che, questo, sia anche possibile in una grande citta'.
    Nel mio post raccontavo della fatica da parte mia nel fare nuove conoscenze in ambienti in cui vedevo altre mamme (mi riferisco agli ambienti scolastici) che, mai incontrate prima, instauravano buone relazioni che le portavano anche ad andare in vacanza insieme e questo in una grande città...Quello di cui io soffro è, ritengo, l'incapacità di rendermi "appetibile" agli occhi degli altri come possibile fonte di amicizia.
    La famiglia del collega di mio marito che frequentavamo nei primi anni di matrimonio è originaria delle Marche. Certo hanno fatto fatica ad integrarsi nel nostro tessuto sociale ma ci sono perfettamente riusciti, tantè che appena i loro figli hanno iniziato a frequentare la scuola dell'obbligo le serate e le uscite con noi (che all'epoca non avevamo ancora figli) si sono diradate con la scusa che avevano sempre tanti impegni con le famiglie dei compagni dei ragazzi (feste di compleanno recite e saggi vari)per conoscere nuove persone.

    Quello che non capisco è perchè io non ci sono riuscita e non riesco a comprendere quali sono le dinamiche che lo impediscono, che cos'ha la mia persona che non va?
    In ultimo: ho ottimi rapporti con le mie colleghe, alcune delle quali le conosco veramente da tanti anni ma il nostro rapporto non è mai andato al di fuori di qualche caffè bevuto al lavoro. Molte di loro hanno famiglia con figli oramai grandi ed hanno la loro rete di solide amicizie con le quali si divertono (almeno a sentire i racconti del lunedì mattina), trascorrono le vacanze, dividono la pausa pranzo.

    Grazie comunque per i suggerimeti e per il tempo che mi dedicate...

    Ciao,

    se una persona ha un charattere schivo e poco introverso temo che tu abbia serie difficoltà a farlo parlare a maggior ragione in questo momento dove, a quanto pare, stà attraversando un momento non piacevole.
    Certo, il tuo aiuto potrebbe essere mirato se fossi a conoscenza di che cosa lo affligge, è chiaro che qualcosa non va per il verso giusto.
    Potresti certo, fare lo stolker, magari facendo finta che transitavi di li per caso..ma non so se funzionerebbe.
    Hai provato a contattarlo telefonicamente? Puoi dirle che sei seriamente preoccupato per lui..se poi incappi in un rifiuto non insistere.

    ti auguro di risolvere presto e bene, anche per il bene stesso del tuo amico questa situazione...

    Ciao silverwing,
    ho fatto volontariato in un centro per anziani, non era richiesta una formazione specifica ma avere un po' di tempo a deisposizione da dedicare a loro.
    I compiti del "volontario" erano piu' che altro rivolti alla sfera di relazione con l'anziano ovvero si organizzavano giochi di società, piccoli laboratori (cucito, maglia bricolage vario per allenare la manualità e le abilità spazio temporali, letture varie e momenti di svago come, ad esempio animazione per festicciole di compleanno). Mi piaceva e frequentavo volentieri il Centro, gli anziani poi, sanno essere anche simpatici, ero contenta di prestare il mio servizio..
    Ma pazienza...ritentero' altrove

    Ciao Nervisaldi,
    mi chiedo che cosa ti abbia spinto per così tanto tempo a stare accanto ad una persona così tanto diversa da te e con abitudini alquanto discutibili (beveva fino ad ubriacarsi, fumava e non solo sogarette ed altre abitudini certo non sane). Comosco persone che come te si sono consumate per soggetti simili sino al delirio e niente e nessuno riusciva a farli rinsavire, anzi erano convinti di essere pazzamente amati-
    Sei stato fagocitato da un'amore tossico e pericoloso sia fisicamente che psicologicamente. Una chiaccherata con uno specialista potrebbe aiutarti a venire fuori dal tunnel e a riappropriarti della tua vita che, la tua "amata" ha fatto a pezzi. Sei giovane, il tempo, unito ad una elaborata conspevolezza delle tue risorse ti aiuterà a dimenticare o, perlomeno, a dare un significato diverso da quello che ora tu hai elaborato in base ai tuoi vissuti.
    Posso dirti di dimenticarla, ma lo so, non è facile. Sforzati di farlo, hai risorse a disposizione che nemmeno immagini, fatti aiuttare in modo da riuscire, attraverso un percorso di aiuto a realizzare una sana ed efficace rinascita.

    Ciao,
    rimugini un passato sentimentale che non ti ha dato molto se non sofferenza e delusione..che cosa ti spinge a ricordare questo periodo con così tanta intensita? Forse non hai completamente dimenticato questo ragazzo con il quale un vero sentimento non è mai decollato, forse, essendo il primo ragazzo del quale ti sei innamorata è piu' difficile non pensarlo. Devi fare chiarezza in te stessa...se ami veramente la persona con la quale attualmente sei legata non ci dovrebbero essere problemi...ma i sentimenti sono così difficili da interpretare...forse il fatto che la tua relazione adolescenziale non sia mai decollata (con grande rimpianto da parte tua) ti rende sofferente ed incline a pensare al passato.
    Fossi in te (anche se faticoso) darei un colpo di spugna al passato e comincerei a vivere la mia vita serenemente con la persona che hai accanto ma, se prorio non riesci..attenta..forse ora sentimentalmente non sei così appagata come sembra...oviamente le mie sono solo supposizioni..tu e tu soltanto sai, nel tuo cuore, come stanno esattamente le cose..

    in genere stacco la spina dal lavoro ascoltando musica..mi piace davvero tanto e mi rilassa..
    Poi, anche per me ci sono i lavori domestici post lavoro, mia figlia che mi racconta le sue vicessitudini scolastiche ma, se io e mio marito vogliamo veramente staccare..viaggiamo..almeno una volta o due all'anno ci dedichiamo a questa attività che per noi è l'unica che veramente ci ricarica le pile..

    Cara Bimba84,
    ho riflettuto sulle tue parole e mi sono chiesta anch'io le stesse cose che che hai evidenziato tu.
    Sono monotona? Appiccicosa? Entro a gamba tesa nella vita degli altri? Non mi pare...Ma questo è solo per come mi vedo io, il sentirsi in un modo non equivale ad apparire, la nostra immagine viene riflessa e percepita in modo diverso da chi ci circonda, ci riteniamo simpatici e gioviali quando, in realtà siamo noiosi, pesanti.
    Quando ero ragazza avevo molte amicizie che, oramai,l non vedo piu' da tempo sia per la distanza che ci separa che per le cicostanze di vita, ma poi si cresce, purtroppo le esperienze di vita ci forgiano modificandoci magari in peggio quindi puo' essere che, inconsciamente, io mi ponga nel modo sbagliato.
    A suo tempo avevo anche pensato di interpellare uno specialista, poi ho lesciato perdere...e forse ho sbagliato. Ho avuto il coraggio di chiedere a chi mi sta vicino (in questo caso ad una collega con la quale ho un buon rapporto)se secondo lei c'era in me qualcosa che potesse essere un freno alle relazioni sociali e lei mi ha risposto che non vedeva in me nulla di strano...quindi continuo a non capire...

    Ciao,

    forse, nell'approccio con una ragazza, parti già con il piede sbagliato in quanto già convinto che non funzionerà. Si genera un'automatismo che genera un fallimento sin dall'inizio.
    Cerca di essere piu' spontaneo (forse) e non pensare che ti arrivi immediatamente un rifiuto, magari da un'amicizia puo' nascere qualcosa di piu'.
    Nessuno non è amato, sicuramente questo magari non è un bel momento ma passerà...

    Effettivamente telefonare mette ansia...
    Con l'esercizio "continuo" si dovrebbe migliorare, non penso si tratti di scarsa autostima ma piuttosto di ansia, di timore dello sconosciuto, della persona che dall'altra parte risponderà alla tua telefonata.
    Per lavoro telefono molto, ho dovuto imparare ed in fretta a presentarmi, a sintetizzare quella che è la mia richiesta. Con il tempo ti abitui; in questo modo ho acquisito dimestichezza anche per le altre telefonate "non di lavoro"...come in tutte le cose ci vuole allenamento e pazienza.