Messaggi di gloriasinegloria

    Se ti piace leggere leggi, ma non andare MAI su internet a cercare un qualsivoglia sintomo..............stanne fuori.....vede retro satana.... :hi:

    Buongiorno Repcar,
    non so se tu abbia scritto questo (che in linea di principio condivido totalmente) in rapporto al mio piccolo suggerimento precedente.

    Se così fosse, per una chiarezza che desidero anch'io, preciso soltanto che con la chiave di ricerca che avevo suggerito non si trovano sintomi o provvidenziali farmaci sintomatici.
    Anche perchè mi pare che non siamo in presenza di un sintomo, bensì di una diagnosi chiara, che è "attacchi di panico".

    Con quella chiave di ricerca, quindi, si trova soltanto una lettura tutta diversa degli attacchi di panico. Legata alle nostre modalità di respirazione e che non suggerisce nessunissimo farmaco.

    Suggerisce soltanto l'ipotesi che l'attacco di panico abbia molto più a che fare con il nostro modo di respirare di quanto possa averne con nostri (irrintracciabili) traumi infantili.


    Poi c'è una prova semplicissima a costo zero e chimica zero che chiunque può fare all'esordio di un attacco di panico : imporsi l'apnea per qualche decina di secondi.
    Scommettiamo che qualcosa fa? ;)

    Domandina maliziosa...lui come pensi che la prenderebbe se tu decidessi di frequentare anche un altro uomo?

    E' talmente facile da aggirare che...ci riuscirei persino io! :P

    E dunque provo con la prima che mi viene in mente e senza allenamento ultradecennale : "ma che cosa c'entra??? io sono buono e faccio tutti questi sacrifici perchè ho il senso di colpa verso questa poveraccia che mi trascino da vent'anni! Tu , invece, scegli oggi un diversivo, per pura libidine!" :alien:

    :sos:

    ... poni inizialmente una domanda a inizio post, per poi autorisponderti con estrema sicurezza dopo tre giorni.

    Buongiorno e Buon Ferragosto, Anastasia :)


    Mi "autorispondo" dopo tre giorni perchè in quei tre giorni ho anche avuto il dono (in questo forum) di opinioni che tutte hanno avuto un ruolo nel mio riflettere (tutte, incluse quelle drasticamente contrarie alla mia condotta).
    Quella che ti appare come mia "estrema sicurezza" , invece, è probabilmente soltanto espressione della seria mia necessità di fare chiarezza a me stessa e poi impormela senza vacillamenti ed esitazioni dannosi per me stessa e per i miei familiari.

    Quello che mi piacerebbe sviluppare è "il come uscire dal senso di colpa per aver lasciato _sola_ una madre" qualora questo senso di colpa ci facesse stare male.

    Non ho questa ricetta , e non la ho almeno per due ragioni:
    A) non ho mai pensato di "lasciare sola" mia madre; il massimo della mia cruenza consisteva nel non partecipare alla sua corte, mentre fermo-limpido-chiaro veniva da me scandito il concetto vero e sincero "io per te ci sono sempre, sono qui, a tre passi da te, pronta a venire io se ti occorre qualcosa, e anche felice di ospitarti da me, quando vuoi, come vuoi."
    B) il mio problema, quindi, non era in senso stretto quello di "lasciarla sola", quanto piuttosto era quello di averle scardinato una rappresentazione quotidiana che so essere importante per lei, che so essere macerante per me, e che - al di sopra di entrambe noi - so essere artata, stupidamente artata, dannosamente artata.

    Ringrazio immensamente tutti coloro che sono intervenuti, e posso serenamente confessare quale sia stato il mio percorso mentale in questi pochi giorni : un solo amico mi invitava al pentimento e alla prosecuzione della recita. Lo faceva sulla scorta del sacrosanto "è tua madre, ti ha data alla luce e cresciuta, devi esserci per lei".
    Io stimo questo concetto, sia chiaro.
    Però appunto : il mio problema non era "se esserci o non esserci", bensì soltanto nel "come esserci" .
    E (sana o matta che io sia) , c'è di vero che sono prontissima ad esserci, ma non sono per nulla pronta (nè vorrei esserlo) ad "esserci secondo copione altrui che non condivido per nulla". E comunque non sarei mai capace (nè vorrei esserlo) di adottare una condotta piuttosto che l'altra "per amor di dogma". Posso anche invidiare chi ne è capace, ma io non lo sono e non desidero esserlo.

    Tutti gli altri amici, che ringrazio e che mi hanno fatto un gran bene, mi sembra abbiano perfettamente compreso quel che scrivevo e, con tanta bella umanità, abbiano dato forza e coraggio e motivazioni ad oltranza per quello che era il mio agito e pensato già prima di postare l'argomento.

    :)

    Lui mi diceva che solo un pazzo avrebbe potuto sopportare per più di un anno tutto il caos che facevo quando litigavamo o quando ero gelosa di lui, o un pazzo o uno innamorato pazzo.
    devo resistere, tanto non cambierebbe nulla

    E a te, scusami, non veniva spontaneo replicare che la tua gelosia fosse più che motivata, e che solo una innamorata pazza avrebbe potuto cercare di misurarsi con questa situazione balorda e triste, gestita da lui e che di necessitato ed inevitabile non ha proprio nulla di nulla?

    Tutti sappiamo che ogni giorno esplodono coppie (magari con figli) che si sposarono per amore creduto eterno, e tutti sappiamo che, almeno nella media, trovano prima o poi un equilibrio che si fonda sulla civile e rispettosa equidistanza di ciascuno dei due rispetto alle nuove vite e/o nuove coppie verso cui ciascuno di essi si protende nel post-separazione. E a quest'uomo, invece, risulta impossibile prendere le distanze da una donna che non conterebbe poi molto (a suo dire) mentre gli risulta possibile dire a te "eh sì...stasera devo andare..." ? 8|

    Non volermene, Sole, ma continuo a non credere (a non poter credere) che lui dica la verità vera sulle ragioni di questo menage trascinato ad onta di tutto e privo di rispetto per chiunque, e senza alcun moralismo e solo per amore di logica mi associo incondizionatamente all'auspicio di Ismaele. ;)

    Non me la prendo affatto, anzi è proprio questo quello a cui punto.
    Trovare un modo non noioso di far risaltare me stesso!

    E qui è la fregatura basica del tuo programma, secondo me!

    Alza lo sguardo, apri gli occhi, la mente, il cuore.
    Comincia a filtrare quanto mondo c'è intorno a te, sia gaudente che sofferente.
    Partecipa alla Vita.
    Prova, come ti è stato detto da altri, a considerarti semplice parte di un noi (parlo della vita, non del forum, ovviamente).
    Ma - ti prego - non farlo sotto l'egida del "trovare un modo non noioso per far risaltare me stesso", perchè fin quando sarà questa la tua motivazione...risulterai ancora meno interessante di prima e chiunque capirà che stai continuando a recitare soltanto uno sterile (a per nulla interessante) copione egocentrato ! ;)

    se si parla di alte persone o situazioni, mi annoio.

    A me sembra fondamentale questa tua apertura!

    Sarei follemente noiosa se scrivessi tutto quel che penso, e per questo mi limito alla mia conclusione : non c'è nessuno che sia più noioso e meno interessante di chi si occupa solo di se stesso!

    Non prenderla come una cattiveria, non lo è affatto. ;)

    Il mio consiglio è di cercare su Google, e leggere, i risultati più significativi per la chiave di ricerca "attacchi di panico respirazione".
    ;)

    Scusa, ma sempre queste cose mi sento dire. Poi vedo ragazzi più estroversi, sicuri e bla bla di me, che appunto mi somigliano di aspetto, prendere pali impressionanti da ragazze anche non bellissime. Quindi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano...
    Penso che il problema sia appunto essere somigliante a tizio caio e sempronio... Come essere un filo d'erba che cerca di distinguersi tra i tanti... Bah fossi nato bello neanche starei scrivendo ste cose! Ho una rabbia dentro

    E poi, Rosco, vedi sicuramente anche altri ragazzi, molto meno "carini" e peggio abbigliati, che conquistano strafighe, e in qualche caso non sono neanche "figli di papà" con bancomat e fuoriserie a disposizione.

    E questo, perdonami, non ti fa venire il dubbio che sia inutile (diciamo inutile) cercare l'improbabile tutorial per mascherarsi da vincente sicuro ? :rolleyes:

    Ciao,
    forse la risposta è già in quel hai scritto.
    Più che un'amicizia - scusami - io riesco a leggere solo una successione di scambi episodici, nati in un momento di propria confusione per ognuno di voi, e magari alimentati sotto l'impronta di quella stessa confusione iniziale.
    Forse ognuno dei due si è illuso che da questa "amicizia" potesse nascere altro e di più, ma questo è accaduto in tempi del tutto diversi per l'uno e per l'altra, e anche questo spiegherebbe una sorta di imbarazzo e senso di inutilità della frequentazione.
    Poi deduco che siate entrambi giovanissimi, e alla vostra età è normalissimo cambiare luoghi-frequentazioni-interessi-scenari alla velocità della luce.
    A titolo assolutamente residuale non dimenticherei che anche un giovanissimo possa avere qualche disturbo di personalità, che potrebbe indurlo ad avere comportamenti apparentemente inspiegabili.

    Come dire che le spiegazioni potrebbero essere tante, tra loro convergenti o concorrenti, ma se fossi in te non me ne farei un problema perchè ancora prima non riuscirei a definirla "amicizia". ;)