Contrariamente a lui, tu vuoi costruirti una vita, e hai studiato (e studierai ancora?) per questo.
Non farti imbrigliare in una storia che non può darti nulla di buono, che può solo portarti all'immobilismo (perché è quello che rischi).
Inoltre, lui non ti ha mai rispettata! Se fosse successo a me, l'avrei mollato alla prima s∙∙∙∙∙∙∙a senza mai tornare indietro. Non si può costruire un rapporto vero e serio se non c'è rispetto e amore, e scusami se te lo dico, ma lui non ti ama, perché quando si ama c'è rispetto. Sempre.
Pensa a te e a costruirti la tua vita. Vedrai che un giorno incontrerai la persona giusta per te, quella che ti amerà e rispetterà davvero.
Sei giovane, non sprecare la tua vita accanto a una persona del genere.
Messaggi di millylilly
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Vuoi mantenere la pace e tranquillità nella tua coppia e nella tua mente?
Bene, allora sii solo conoscente con questa ragazza, ma mai amica (sai, di quelle che si raccontano tutto, come se fossero le amiche del cuore).
Ok vedersi e chiacchierare, ma mai andare troppo oltre. Te lo dico per esperienza. Meglio mettersi subito un limite, perché poi tornare indietro diventa difficile e si può risultare antipatici.
Ci si vede ogni tanto, ovviamente quando c'è presente anche la tua metà, si scherza, si ride, ecc..., ma niente di più. Dopodiché ognuno a casa propria con le proprie cose. -
Parlo bene due lingue straniere e di una terza ho una conoscenza un po' più elementare (ma sto studiando per migliorare la mia conoscenza), e ho intrapreso lo studio di una quarta lingua.
Ho 10 anni e più di esperienza lavorativa alle spalle (mansioni di vario genere)...eppure sono a spasso.
Conoscere due o più lingue straniere non equivale ad essere dei geni. Significa solo che quelle persone hanno studiato, si sono impegnate per ottenere qualcosa.
Chi non si sa esprimere bene in italiano sia in forma scritta che orale (scusami se lo dico, ma è il tuo caso, almeno per quanto riguarda l'espressione in forma scritta) non può andar molto lontano.
Studiare, studiare. studiare (parafrasando un lettarato italiano) è molto importante. -
Allora, non può essere un disonore scegliere qualcosa di diverso da ciò che i genitori vogliono per i figli. All'inizio ci potranno star un po' male, ma poi vedendo il figlio felice della sua scelta, e che quella scelta gli dà soddisfazione e realizzazione, tutto si appianerà.
Occorre, però, anche dire, che spesso i figli (l'ho fatto anch'io in passato) si impuntano parecchio verso una direzione che non li potrebbe portare a niente di concreto. Oppure è chiaro il fatto che abbiano le idee un po' confuse (anche se i figli in quel momento sono sicuri di averle molto chiare...poi crescono e si rendono conto di quanto fossero confusi in quel momento) per cui i genitori cercano di indirizzarli verso ciò che è loro (per i figli) più congeniale. Ma i figli a volte sono così ottusi da non riuscire a vederlo. Di contro, i genitori, vedendo l'ottusità e la caparbietà dei figli, che possono anche sfiancare i genitori, arrivano ad arrabbiarsi. E così ha luogo una lotta, un muro contro muro, senza riuscire ad arrivare a una soluzione.
Penso che genitori e figli dovrebbero sedersi con calma a parlare, snocciolando tutto ciò che pensano, a cosa vorrebbero fare, di modo tale da verificare i pro e contro delle due direzioni che si vorrebbe prendere (quella indicata dai genitori e quella voluta dai figli), anche per poter far risaltare cose che magari non si è riusciti a vedere, perché si era troppo coinvolti e, quindi, emotivi.
Porto un esempio.
Ammettiamo che i genitori desiderino che il figlio prosegua gli studi scegliendo la facoltà di Chimica, perché sanno quanto il figlio sia bravo in questa materia e quanto lo abbia sempre appassionato, scelta che gli darebbe maggiori possibilità di trovare un lavoro dopo la laurea. Il figlio, invece, vorrebbe proseguire gli studi scegliendo la facoltà di Scienze politiche, perché sogna di diventare un diplomatico. Dovrebbero mettere sul piatto pro e contro delle due scelte, quale è realizzabile e quale no, e cercare di vedere se il figlio si impunta solo perché l'indicazione arriva dai genitori (tanti si impuntano solo per questo motivo, e poi se ne pentono).
I genitori non devono scegliere il futuro dei propri figli, e i figli non hanno il diritto di rovinarselo solo perché non vogliono ascoltare nessuno.
E' vero che vi sono genitori che non conoscono le inclinazioni dei propri figli né gli interessa saperlo, ma sono una minoranza.
In molti casi i genitori conoscono le inclinazioni dei figli, e spesso i figli le conoscono anche, ma hanno come paura di intraprendere quella strada, anche se si rendono conto che sarebbe quella giusta, perché hanno paura di non farcela, di deludere i genitori.
Il problema di molti rapporti genitori-figli sta proprio nel fatto che gli uni e gli altri parte dall'assunto di avere ragione (una delle due ce l'ha di certo) per cui SI DEVE fare come dice, invece di arrivare a quella conclusione con un ragionamento pacato e tranquillo.
Ciò che scarseggia è la comunicazione buona. -
Se a un figlio viene spiegato che non sono le cose materiali, solo perché ce l'hanno tutti, che non fanno la differenza fra l'essere delle persone migliori, allora non guarderanno mai le varie cose con pensieri del tipo "perché non ce l'ho mentre gli altri ce l'hanno?". Non faranno nemmeno caso al fatto che gli altri, come tanti pecoroni, avranno determinate cose solo perché ce l'hanno tutti, perché va di moda.
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E tu pensi che farle avere lo smartphone, dato che tuo padre ti diede un catorcio una volta diplomata, sia una cosa positiva?
Pensare di usare i propri figli per ottenere come una specie di rivincita per cose futili che non si sono avute, è davvero triste.
I figli sono lo specchio dei genitori. -
Ciò che è migliore per me può non esserlo per un altro.
Ognuno di noi possiede una sua 'mappa mentale' del mondo, per cui ve ne sono tante quante sono gli abitanti della terra.
Il fatto che il 70% delle persone facciano in un modo non significa che quel modo sia giusto. Qualcuno ha accennato al fatto che gente 'pensante' oggi ve ne è poca. Quindi, possibilmente quel 70% di persone che agisce in un modo, magari lo fa perché fa parte del 'pecorume' che non pensa ma agisce come fanno tutti gli altri. Quante volte avete sentito dire la frase 'ma tutti fanno così!'. E che significa? -
Se avessi un lavoro stabile e il mio compagno no per me non sarebbe un problema. Conosco un paio di coppie dove il casalingo forzato è l'uomo, ma per le loro compagne non è affatto un problema. Semmai le rende tristi vedere che il compagno non riesce a realizzarsi in campo lavorativo, o che abbia perso il lavoro.
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Quando parlavo di cambiare la situazione, mi riferivo al fatto di far sì che i figli non siano da grandi delle persone con la convinzione che il maschio è predatore perché è scritto nel DNA o che la donna è fatta per i lavori domestici perché ce l'ha scritto nei cromosomi.
Ovvio che ognuno decide se sposarsi o meno, ma questo non deve esser dettato dall'assurda convinzione che è perché essendo maschi si è dei predatori per natura. -
Quando un figlio se ne sbatte di ciò che dice un genitore, la colpa è solo ed esclusivamente dei genitori e di nessun altro.
I figli sono lo specchio dei genitori.
E i figli che se ne fregano di ciò che gli dicono i genitori, sono ragazzi cresciuti con l'idea che tutto gli sia dovuto, che han sentito pochissimi NO in vita loro, che hanno avuto troppe libertà. E di esempi così ne ho davanti troppi ogni giorno.