Invece posso assicurarti che è meglio dirsi sempre tutto, perché a volte delle cose successe in passato condizionano il futuro.
Ti porto un esempio.
All'inizio del mio rapporto con il mio attuale compagno, non avevo ancora detto una cosa, ma per il semplice motivo che non era capitato, ovvero che in determinati momenti una certa posizione non mi faceva sentire molto a mio agio...conseguenza? Quando è capitata quella posizione io sono andata letteralmente in tilt. Tremavo come una foglia, sudavo freddo, e l'ho spinto via. Lui, non sapendo il perché di questo mio comportamento, se l'è, giustamente, presa. Quando mi sono calmata gli ho spiegato il motivo della mia reazione.
Ecco perché è importante dirsi sempre tutto.
Ovvio che quando ci si conosce non ci si mette lì a tavolino a fare l'elenco di tutto ciò che ci è capitato nella vita (ci vorrebbe almeno un mese ininterrotto di chiacchiera, al termine del quale molte cose si dimenticherebbero per via del fiume di parole). E' normale che le cose si dicano mano a mano che succedono, tranne alcune che magari si dicono all'inizio giusto per dare modo all'altro di poterci conoscere un po' (se no come fa l'altro a capire se siamo fatti o meno per stare con lui/lei?).
Ma le cose che ci succedono giorno per giorno è normale dirle al proprio partner, sempre.
Qualcuno diceva che non ha utilità dire al proprio partner che, esempio, qualcuno ci fa il filo. Beh, chi evita di dire questa cosa è perché sa che il partner è geloso/a o perché sa che non si fida (che ci stanno a fare assieme allora...). A me è capitato che un commesso di una libreria abbia fatto lo scemo con me (ovviamente non è stato assecondato), ma non ho avuto alcun problema a dirlo al mio lui, con il quale ci siamo fatti un sacco di risate alle spalle del tipo in questione.
Se c'è armonia nella coppia e ci si fida dell'altro, dirsi le cose viene naturale. Se, invece, non viene naturale dirsi le cose è perché i due non sono in armonia fra loro, non c'è complicità e non ci si fida al 100%.
Messaggi di millylilly
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Quando si è in coppia non si hanno segreti, perché qualunque cosa ci accade siamo talmente felici/tristi/sconcertati/meravigliati/ecc... (dipende da ciò che ci succede) che lo vogliamo condividere con il partner, perché consideriamo il partner la persona più importante, dato che l'abbiamo scelto e abbiamo deciso di passarci la vita assieme.
Ciò che si deve tenere nascosto sono le confidenze che ci fanno gli altri, ma qui non si tratta più di segreti nostri ma degli altri, che noi custodiamo in quanto sono delle confidenze che ci sono state fatte. Esempio, se mia sorella mi dice una cosa sua personale, sicuramente non vado dal mio compagno a dirgli 'lo sai, mia sorella così e cosà', ma lo tengo per me.
Tutte le cose che accadono a me personalmente, invece, lui le sa e io so le sue.
Non ha senso tenere nascosto qualcosa che ci succede perché se lo facciamo è perché non consideriamo l'altro abbastanza importante o degno da sapere quella cosa.
C'è da dire anche un'altra cosa. Chi ha dei segreti è anche perché sa che l'altro non approverebbe o comunque non ne sarebbe contento, oltre al fatto su citato del non considerare l'altro abbastanza importante.
Ogni cosa che mi succede il mio lui la sa, perché il sentimento che ho in quel momento (dovuto alla cosa successami) mi spinge a volerlo comunicare al mio compagno, ma non perché io stia sempre appiccicata a lui, ma per il semplice motivo che lui è per me talmente importante da non potergli dire ciò che è accaduto, di qualunque cosa si tratti. -
Io non sento un vuoto per cui desidero colmarlo avendo degli amici o per arricchire la mia vita.
La vita non la si arricchisce per forza avendo degli amici.
Dici che ti secca doverti giustificare perché non metti un sacco di foto su facebook o perché non fai feste pazzesche...scusa ma le persone che cercano delle giustificazioni su cose come queste sono alquanto superficiali, per cui da evitare.
A chi mi chiede se ho il profilo su facebook rispondo di no, dicendo che non ho tempo da perdere con certe cose, che possono andar bene per chi vuole cercare di stare in contatto con amici e parenti lontani, anche se per questo fine esiste già da tempo skype. Chi sente la necessità di mettere foto proprie su facebook o far sapere a più gente possibile come la pensa sulla cosa x o y, è gente sola, o che ha voglia di protagonismo, gente che tramite quel social network cerca l'approvazione e il plauso degli altri cosa che denota una profonda insicurezza. Perché la gente ha bisogno di far sapere, anche tramite le foto, che è stata nel tal posto e che si è divertita tantissimo? Per far l'invidia (come si faceva da bambini con i compagnetti della scuola elementare) agli altri e far vedere cosa si è fatto che gli altri non hanno fatto. E' una cosa alquanto triste e desolante.
Le feste...vale lo stesso discorso fatto per i social network...la gente deve farsi vedere, far vedere che possiede qualcosa, che la gente la cerca andando alle loro feste, deve mostrare il vestito nuovo, il taglio di capelli fatto dal tal parrucchiere in, ecc...
Io non mi sono mai giustificata con nessuno su ciò che ho scelto per me stessa. Sì, rispondo se mi chiedono se ho il profilo su facebook, ma la maggior parte delle volte dico solo 'no' e basta, senza proseguire dando ulteriori spiegazioni, e il tono di voce che uso è tale da far passare la voglia a chi ho davanti di continuare dicendomi 'ma perché non ce l'hai?'. Le prime volte che mi è stato chiesto davo giustificazioni, poi ho imparato quale fosse il tono giusto da usare per evitare che la gente continuasse con l'interrogatorio rompendomi le balls.
Vorrei farti riflettere su di una cosa, che dovresti dire anche a quelle persone che chiamano amico/a una persona che conoscono da poco.
L'amicizia vera (cosa MOLTO rara) la si costruisce con gli anni, ma TANTI anni, mica in un giorno o in un mese. E si vede che è amicizia vera perché nonostante passino gli anni e i due soggetti cambino con il passare del tempo, il loro legame affettivo non viene meno e anche perché i due non si sono mai fatti del male reciprocamente, perché si rispettano oltre a volersi DAVVERO bene.
Si rimane male quando qualcuno che chiamiamo amico ci delude, proprio perché non teniamo presente questa cosa che ho appena detto.
Ecco perché l'amicizia vera è molto rara, anzi, rarissimissima.
Il resto sono solo conoscenze.
Però ripeto, nessuno ha l'obbligo di giustificarsi con alcuno circa il proprio modo di agire, che sia volto a non iscriversi a un social network, o a avere amici e/o conoscenti o a non averne. -
Anche se quel tipo di disciplina la dovessero insegnare anche in un'altra palestra, non devi cambiare perché così facendo gliela daresti vinta, sarebbe come un confermare che lei è la vittima e voi i carnefici. Gente così va tenuta alla larga e evitata il più possibile. Con certi soggetti occorre sempre usare il minimo sindacabile di educazione, ovvero 'Ciao' o 'Salve', 'Arrivederci' o 'Ciao' e basta. Poi niente confidenza di nessun tipo, né mettersi a chiacchierare di cavolate né ridere facendo battute.
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Io invece evito gli altri e cerco di stare il più possibile per i fatti miei, perché trovo le persone terribilimente noiose. Ovviamente fanno eccezione la mia famiglia, il mio compagno e il marito di mia sorella (mio cognato).
Tutti gli altri, o mi stanno antipatici (e non faccio niente per nascondere ciò) oppure se all'inizio mi stanno simpatici, dopo un po' cominciano a venirmi a noi. Motivo? Perché sono persone mediocri, prevedibili, che parlano di cavolate (se iniziano a parlare di cose serie riescono a tenere il discorso per pochi minuti). Non ritrovandomi con questo tipo di persone, alla fine mi secco e mi isolo di nuovo. Ergo, negli ultimi 3 anni ho iniziato a stare sempre più con me stessa e devo dire che è molto più rilassante e fruttuosa che stare con tante persone con le quali non ci si sente bene. Meglio star con se stessi che con gli altri, e male, solo perché la 'moda' sociale dice che si deve stare con le altre persone. -
Io non ho amici (l'unica mia amica è mia sorella che, però, vive lontano 600 km da me), sono fidanzata e convivo.
Io ho scelto di non avere più amici dopo aver preso batoste per molti anni, anzi, diciamo da quando sono nata sino ai 27 anni. Da circa 10 anni non ho più amici. Ora ci sono gli amici del mio compagno, con i quali usciamo ogni tanto.
A differenza vostra, però, non ho paura nel parlare davanti agli altri, anzi, spesso le chiacchierate cominciano grazie a me.
Non avere amici non mi ha resa asociale o paranoica o altro, semplicemente evito di avere amicizie, perché mi ero stancata di prendere sempre fregature, di venir sempre usata per i comodi degli altri. Così mi sono concentrata sugli altri aspetti della mia vita.
Non è un male non avere amici se si sta bene facendo questa scelta.
Vorrei, però, farvi riflettere su di una cosa.
E' così necessario avere amici? Non basta qualche conoscenza con la quale vedersi ogni tanto per scambiare quattro chiacchiere?
Se si cercano amicizie per avere qualcuno con cui confidarsi, beh, allora meglio non avere amici.
Negli anni mi sono convinta, anche osservando la società e ciò che dicono e affermano le persone, che l'amicizia con la A maiuscola non esiste.
Mi è stato sufficiente analizzare le amicizie degli altri, fare delle domande alle altre persone per capire che cosa fosse per loro l'amicizia.
E il risultato è stato che l'amicizia vera non esiste.
Esiste la conoscenza più o meno profonda, o più o meno superficiale fra due persone, che condividono qualcosa e che differiscono in altro. Ma niente di più.
L'uomo si aggrappa alla chimera dell'amicizia perché ha paura di dover fare da sé ogni cosa, di appoggiarsi solo a se stesso. O perché sa di non essere una persona forte.
Così ci si inventa l'amicizia, e se succede che va male si soffre come non mai. E alla fine si scopre che non esiste, che ci si è illusi da soli, per cui quella sofferenza dovuta a quella delusione ce la si è procurati da soli. -
Ho letto i messaggi che avete scritto e devo dire che c'è una gran confusione in chi sostiene che la gelosia fa male.
Innanzitutto occorre chiarire una cosa a costoro.
Quando si dice che esser gelosi è una cosa buona, che dimostra che ci importa dell'altro, non si intende dire che si deve essere soffocanti.
Per gelosia in giusta dose si vuole intendere la seguente: io e il mio compagno siamo in un locale, stiamo chiacchierando e una tipa gli fa l'occhiolino. Lui non la considera nemmeno, anzi si gira dall'altra parte. Io sono sì contenta e felice della reazione del mio compagno (del quale mi fido), ma è normale che in contemporanea mi venga un moto interiore che mi fa dire "ma tu guarda sta scema!", senza però fare scenate o altro. Semplicemente dentro di te nasce questo pensiero e senti un fastidio. Questo è esser gelosi nel modo giusto.
Ma ciò che dicono coloro che sostengono di non essere per niente gelosi è assurdo.
Praticamente a costoro non importa dove va, cosa fa ecc il proprio partner, perché quest'ultimo deve essere sempre libero di fare ciò che cavolo vuole.
E la coppia dove sta in tutto questo?
Cioè a uno dei due viene in mente di fare la cosa x e non lo dice al partner che, magari, aveva organizzato qualcosa per loro due.
Due che si fanno i cavoli propri per me non sono una coppia.
Ok che ognuno deve poter avere i propri spazi, poter coltivare i propri hobbies, svolgere il lavoro che più lo aggrada (o che gli dispiace meno...visto il periodo), ma c'è anche una coppia, all'interno della quale fare delle cose insieme, organizzare la vita insieme, altrimenti tanto vale stare da soli.
Chi dice che l'altro per lui è totalmente libero di fare ciò che più gli gira per la testa o che è felice pure in situazioni estreme, è una persona che vuole evitare di legarsi troppo, che non riesce a stare in coppia. Che fare? Inventarsi queste belle convinzioni e poi ficcarsele in testa sino a che non se ne convince. Si fa un auto-lavaggio del cervello.
Persone così non sono per niente felici. Anzi, sono sole, sole con se stesse e basta, incapaci di amare e stare in coppia. -
Beh, io trovo irritanti coloro che parlano solo in dialetto, che posseggono una cultura alquanto scadente, che siano mediocri. E di certo non mi sento perfetta o ho paura di esser imperfetta. So benissimo che siamo tutti imperfetti. Ma fra l'avere paura di esser imperfetti e sentirsi infastiditi da gente mediocre c'è differenza.
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Scusami se te lo dico, ma sei un po' masochista. Eh sì, perché prima aiuti questi ragazzi facendogli di sana pianta la tesi e poi ti lamenti che questi incompetenti abbiano ottenuto un posto grazie al tuo aiuto??? Tu sei una delle artefici del loro successo. Te ne sei mai resa conto??? Mah.
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Ma io una persona se mi fa del male gratuito la cancello dalla mia vita. Ovvio che verrebbe più difficile se si dovesse trattare di un genitore o di un fratello o sorella. Ma se si tratta di un altro parente o di un amico (che a questo punto non sarebbe più tale) o conoscente, non mi viene per niente difficile. Cancello quella persona, per me è come se non fosse mai esistita e non sto mica a pensarla! Sarebbe solo uno spreco di tempo.
Per quanto riguarda la vendetta. Mica mi vado a mettere nei guai per una persona che si è rivelata esser della peggior specie! Se vendico lo faccio in modo intelligente, anche perché è quello che sono.