Messaggi di Bwndy

    "Che ti spinge ad invidiare tale condizione è il non conoscerla e la pulsione per uscire dal tuo blocco.


    La pulsione è sana. Vista la condizione di stallo, preferiresti passare al lato oscuro del consumismo sessuale pur di smuovere qualcosa.

    Il non conoscerlo è propedeutico al tuo desiderio estremo, poiché se lo conoscessi non lo desidereresti realmente.


    Te lo dico per esperienza prevalentemente indiretta, ma piuttosto folta. Ho conosciuto e letto di più persone affette da "iper-sessualità" e nessuna di queste prova realmente più un piacere sessuale durante il sesso."


    Nella maggior parte dei casi sono ancora esseri umani. Sono solo gli psicopatici che non sviluppano ossitocina e non hanno capacità di bonding con nessuno. Per quanto uno possa essere umanamente compromesso, sa che come a lui/lei non frega nulla dell'altro, lo stesso vale per l'altra persona ( se si parla di incontri occasionali solo per quello). Per questo, come hai detto tu, ricercano una figura che riesca a dare altro, sentimento, una connessione, una qualche profondità, che possa lenire la solitudine interiore, con esiti fallimentari perchè tenderanno a riempire l'altra persona di cose negative, a parte l'adrenalina e la disinibizione a letto.

    "Se per motivi di lavoro ho lunghi periodi di stanchezza fisica.. mi aspetto che il mio partner abbia pazienza e non vada a cercare in giro sesso per togliersi lo sfizio dell'orgasmo. Se per qualche motivo ingrasso, mentre tento di dimagrire mi aspetto che il mio partner non vada in giro a farsi quelli/e più magri e belli.


    Perché se individualismo è ..lo è per tutti, così come sta accadendo. Ed è per tutti la difficoltà di trovare un partner che non si comporti come noi stessi ci sentiamo autorizzati a comportarci."


    Esatto. è come una giostra : tu sali fin quando stai bene, fin quando reggi, poi quando cali ce n'è un altro che prenderà il tuo posto e sarà il suo turno, poi ne arriverà un altro e così all'infinito. Questo vale per la bella donna narcisista che ti spreme anche l'anima, come vale anche per la grande azienda che preleva neolaureati in giro per il mondo o figure junior, in modo da aumentare la pressione sui nuovi che entrano.

    In questo senso l'individualismo, come anche l'indifferenza un po' apatica che ci circonda, sono risposte adattive ad un mondo ormai tossico, che ha portato all'estremo la richiesta di prestazioni alle persone e soprattutto che siano sempre al top delle loro capacità.

    Anche per questo motivo nessuno vuole più invecchiare, anche per questo motivo le droghe e gli stimolanti sono più utilizzati, anche per questo motivo non ci si può più permettere un lungo periodo di depressione in seguito alla fine di una storia e per evitarlo semplicemente non si investe più , oppure si investe ma tenendosi dei piani B e C e la quantità serve anche a questo.

    Alla fine succede che alcuni entrano in grandi aziende, davvero grandi, ma per reggere il ritmo che viene richiesto alcuni vanno in bornout a 25 anni ( realmente accaduto). La azienda gli da qualche mese per riprendersi , alcune lo cacciano subito, al termine di questi mesi se non si è ripreso semplicemente viene sostituito. E non parliamo di persone stupide o impreparate.

    Chiaramente se la competizione è sfrenata a livello di carriera e a livello di coppia come già detto il tutto diventa semplicemente insostenibile.

    "Non si ha più bisogno dell'altro perché non c'è più alcun "ruolo" da colmare nella vita del partner."



    È interessante questa frase, solo che io la cambierei con : non c'è più alcun ruolo che una singola persona possa colmare nella vita del partner. La differenza è quella che hai esposto dopo, con le conseguenze annesse: non è più la qualità il punto, ma la quantità.

    La quantità è la risposta più ovvia per una generazione che nella maggior parte dei casi non sa più creare connessioni profonde con gli altri, essere empatica, trasparente, entrare in intimità con gli altri, in una società in cui creare connessioni profonde è difficile , perchè le persone non sanno più farlo, ma è anche pericoloso, perchè non ci si fida più degli altri al punto da investire in un'altra persona , al punto da pensare ad un progetto comune di lungo termine.

    Mentre creare tante connessioni superficiali è molto semplice, ormai basta un attimo, per conoscere qualcuno , uscirci, andarci a letto.

    L'effetto finale è una solitudine interiore paurosa, persino per chi tanto umano non è, e se lo era cambierà per sopravvivenza psichica, abituandosi piano piano a vedere gli altri come corpi e non più come essere umani. Del resto sempre più spesso le persone presentano un personaggio stereotipato, senza alcuna profondità. A volte è celata, a volte proprio non c'è.

    L'ansia è l'ovvia conseguenza , come anche la depressione , l'aumento del consumo di sostanze, di un mondo in cui le relazioni sono queste e in cui l'instabilità anche a livello lavorativo tocca ormai tutti. Quei pochi che sono appetibili per il mercato del lavoro, cambiano spesso azienda. Non esiste una fedeltà e una continuità di lungo termine nemmeno a livello lavorativo e aziendale.

    Chi si salva parzialmente è chi ha avuto la fortuna di avere una famiglia abbastanza stabile e normale, potendo crescere in un luogo almeno parzialmente sano mantiene maggiore stabilità una volta adulto e raccoglie i frutti dell'aver costruito negli anni precedenti.

    Per gli altri il vuoto è gigantesco, o finiscono ad evadere dalla realtà il più possibile oppure faranno qualsiasi cosa per cercare una vita migliore, diventando persone estremamente tossiche e generando altre vittime dopo esserlo state loro per primi.

    Anche io , dalla breve descrizione del rapporto iniziale, tendo a pensare che potrebbe essere una narcisista, però potrebbe anche essere una border o una istrionica , magari con tratti del disturbo narcisistico. Le combinazioni sono tante e , dall'esterno, i comportamenti possono essere simili.

    Bruce : se prendiamo il disturbo narcisistico, il disturbo borderline e istrionico e le donne con marcati tratti di questi disturbo , senza averne uno pervasivo della personalità, che comunque vuole dire avere a che fare con donne manipolatorie che instaurano relazioni tossiche, la percentuale si alza di molto.

    Spesso, ad esempio, disturbo narcisistico e borderline sono in comorbilità.

    Anche nella storia di Anonimo si vedono tratti di una donna disturbata e manipolatoria. Quale disturbo esattamente e quale sia la gravità difficile dirlo.

    Una volta che queste personalità ti agganciano, difficilmente si staccano del tutto, difficilmente chiudono del tutto , a meno che tu non dai segnali evidenti che non vuoi più avere a che fare con loro.

    Se uno vuole staccarsi, deve essere lui a chiudere definitivamente, loro lasceranno sempre una porticina aperta, perché non si sa mai tu possa fare comodo.

    "Per quel che mi riguarda non ho dubbi, se sono innamorata mi vanno benissimo anche le briciole, lo so per esperienza e so che perdere anche quelle per me è la disperazione più nera. Sempre per esperienza, ho però anche scoperto che la regola del silenzio (mai lamentarsi, mai protestare, mai avanzare pretese) a volte ha dei vantaggi anche per chi la subisce."


    Secondo me così perdi valore agli occhi dell'altra persona. In fondo ti stai accontentando, stai mettendo da parte i tuoi desideri e bisogni, all'interno di una dipendenza, quindi perdi anche autonomia. Accettando le briciole, secondo me, ti precludi di poter avere qualche cosa di più.

    Essendo più propositivo e assertivo rischi di perdere l'altra persona e quello che ti dà, ma ti dai una chance di far andare le cose come vorresti, salvaguardi un po' la tua dignità.

    Il marciume ti entra dentro piano piano, diventi freddo, cinico, non senti più le cose come prima, la gente comincia a farti schifo, diventi paranoico.

    O ci nasci così e sei abituato a quella vita, oppure meglio lasciar perdere.

    Per quanto da un lato quel tipo di vita anche attragga per certe cose, c'è sempre un prezzo da pagare.

    è un po' come nelle relazioni. Se una persona ti tradisce, a meno che non sia fortemente autodistruttiva o non provi gusto nell'auto sabotarsi, lo fa perchè se lo può permettere. Se lo può permettere di essere scoperta e di perdere il proprio partner, non ci tiene poi così tanto, anche se dice di sì. Ovviamente tolti i casi in cui è certa di poterla fare franca o essere perdonata.

    Se uno ha un orologio al polso da 50 mila se lo può permettere, di comprarlo ma anche di perderlo o che glielo rubino, altrimenti sarebbe in ansia ogni giorno per questo motivo e non se la vivrebbe per niente bene.

    Oppure è un amante del brivido e ha speso 50 mila su 100 mila che ha e gli piace il rischio quotidiano, ma penso siano casi molto rari.

    Personalmente nemmeno io lo farei e non ci vedo nessun senso nello spenderli in un orologio, ma de gustibus, o è un appassionato di orologi , oppure è fissato con gli oggetti con forte valore simbolico e una cosa non esclude l'altra.

    Secondo me questa cosa del vedere gli altri più felici è parecchio diffusa, la leggo qui ma succede anche a me e anche miei amici ne parlano .

    Faccio un esempio personale, magari ognuno ne ha uno simile: circa un anno fa ero in una città molto bella con una donna bellissima come partner. Mi sentivo fortunatissimo e certamente da fuori ero invidiato. Ho scoperto poi che questa donna era molto problematica, probabilmente narcisista, così dice anche il mio psico. Quindi non ero fortunato, stavo andando verso un massacro, certamente chi ci vedeva assieme non lo sospettava.

    Da allora se vedo una coppia attraente penso a quante corna hanno probabilmente, il gruppo di amici in realtà è tenuto insieme da falsità e convenienza. Sicuramente non è sempre così, ma penso che nel mondo di oggi non sbagli così spesso a pensare male.

    Il punto è che ,nonostante probabilmente quello che vedi è finto in misura più o meno grande, sembrano comunque stare meglio. Questo mi lascia un po' perplesso.. meglio far finta di niente?

    gloriasinegloria

    Tu fai riferimento un po' all'estremo opposto rispetto al tema del thread . Ci sono quelli che non fanno nulla per cambiare, e dopo un tot diventano nocivi per loro stessi e per gli altri, ci sono le vie di mezzo, c'è un altro tipo di estremo, ovvero quelli che nascondo i problemi e le emozioni negative correlate. Quest'ultima modalità sta diventando via via più socialmente incoraggiata, e questo è un problema secondo me.

    gloriasinegloria

    è proprio l'espressione delle emozioni negative uno dei punti più importanti. Il fatto che vengano espresse, chiaramente entro certo limiti e modi, è naturale. La repressione delle emozioni negative genera scompensi ancora maggiori nel lungo termine. A parte che lo trovo intuitivo, ma è una cosa di cui si parla.

    Un altro esempio che potrei fare è questo: ho sentito parlare uno psico italiano a proposito del narcisismo, perchè è un tema che mi interessa personalmente.

    Lui parlava di abbuffate, shopping compulsivo, dipendenza da droghe e sesso come meccanismi di coping, cioè di risposta al dolore. Non avendo un contatto con loro stessi, non facendo introspezione, non riconoscendo le emozioni negative queste si manifestano con sintomi fisici e somatizzazioni, le dipendenze citate sopra sono una risposta che potremmo definire primitiva a questi disagi. Certo , questi sono esempi un po' estremi, ma tra i giovani nella fascia 20-35 è diffusa questa modalità di risposta alla sofferenza. Non so andando più in là con gli anni.

    Semplificando il problema è questo: la sofferenza da qualche parte e in qualche modo deve uscire, prima o poi, e in qualche modo va affrontata.

    Per questo ritengo che il pensiero positivo su cui tanto si preme sia una grossa fregatura.

    La gente prova a farlo sul serio , e così c'è la pesantezza allucinante del " just smile" , dell'essere leggeri e sorridenti sempre, il che ovviamente non è possibile se non reprimendo e fingendo.

    Poi, però, gli scompensi vengono a galla.

    Come in tutto ci sono pro e contro, basta essere consapevoli che sganciarsi dalle emozioni negative o fare finta che non ci siano non è senza conseguenze.