Dopo 5 anni in cui tra alti e bassi, ero riuscito piano piano a tirarmi su, sento che la depressione sta tornando a trovarmi.
Un po' so come funziona e, oltre che le sensazioni che ho provato in passato di grande tristezza , fragilità, auto svalutazione, insicurezza, mi accorgo che a livello cognitivo non riesco a vedere delle possibilità, una obiettivo da perseguire con motivazione ed è questo che penso mi freghi più di tutto.
Mi mancano stimoli, mi manca la motivazione, di conseguenza non sono lucido e non riesco a concentrarmi come prima, ho poca voglia di fare le cose, poca resistenza allo stress. Il motivo è semplice: non ne vedo realmente il motivo. Se manca un motivo forte cade tutto.
Con la seconda ondata di covid io vedo che molte persone si stanno chiudendo: in loro stesse, nei loro rapporti più intimi.
Con diversi miei amici non riesco a parlare come prima. I miei amici erano fondamentali per me, non ho un buon rapporto con la mia famiglia e loro sono stati il mio sostegno, le poche persone che ci sono e di cui ti puoi fidare e con cui puoi aprirti.
Questa estate ho frequentato una donna che mi piaceva tantissimo, bellissima. Le piacevo davvero, ma sono sicuro mi abbia detto diverse bugie. Non so esattamente quante, so che avevo una sensazione di pericolo più o meno costante, la sensazione di avere a che fare una persona non solo diversa da me, ma anche problematica, poco sincera, ricordo la sensazione che considerasse me davvero poco in quello che faceva.
A un certo punto, per quanto mi piacesse, non ce la facevo più ed è finita.
Eravamo nella stessa residenza, lei sarebbe dovuta andare via , invece è rimasta.
Avevo la paura costante che andasse con altri , come me, più piccoli di lei. Perché è un po' z∙∙∙∙∙a, ma anche perché sono abbastanza sicuro fosse almeno in parte depressa e per stare un po' meglio tendeva ad evadere dai suoi problemi. Aveva problemi di alcolismo, il sesso costituiva sicuramente per lei un modo per stare meglio in modo istantaneo.
In quella residenza mi ero ambientato, avevo conosciuto tante persone nuove e mi trovavo bene, poi sono arrivate nuove persone e soprattutto è arrivata la seconda ondata e tutto è cambiato.
Mi sono reso di conto di quanto sia facile essere sostituiti e di quanto rapidamente questo succeda. Si è creato un microcosmo parallelo alla realtà, visto che non si poteva uscire molto, la maggior parte delle persone passava le serate a bere, farsi canne, forse s∙∙∙∙∙e.
Non si parlava mai di cose realmente serie.
Sembrava che niente fosse importante, l'unica cosa importante era sentirsi vivi per un po', dimenticare tutto, evadere.
Zero principi, zero valori, zero altruismo( o, se c'erano, erano sicuramente molto poco radicati oppure non erano legati alle persone).
C'era una notevole falsità. Alla fine, dopo un po', mi è venuta la nausea.
Non sono il tipo che riesce a stare bene nella costante frivolezza. Anzi, ho davvero bisogno di un significato, di confronti reali, connessioni.
Oltre a tutto questo, il Covid è stata una mazzata perché speravo di andare all'estero a lavorare, senza quarantena.
Invece niente, se ci andrò sarà per pochi soldi e in quarantena, mi aspetto tanto stress e solitudine.
Mi aspetto un percorso durissimo e non mi sento pronto. Mi sembra che da Ottobre niente sia andato come speravo, che io non abbia nulla sotto controllo, davvero nulla.
La sera arriva il momento peggiore, i pensieri diventano ripetitivi e dolorosi, sento una grande solitudine e una grande sofferenza e invidio molto chi ha qualcuno che lo fa sentire amato, sicuro , protetto, o semplicemente che per qualche ora permette di dimenticare la propria vita e fornisce un po' di sollievo.
La cosa che mi fa sorridere è che avrei potuto avere qualcosa di simile e non ho voluto, perché non era quello che realmente volevo.
Sento che c'è tanta tanta sofferenza davanti a me e che perché le cose cambino ci vorrà tempo.
Sarebbe bello che ci fosse qualcosa che trovo bello, che mi faccia sorridere, stare meglio, più sereno, ma non c'è.
Allora, come mi è successo in passato, invidio la stessa gente che solitamente tendo ad odiare ed evitare: quei c∙∙∙∙∙i a cui sembra che niente importi davvero e che parlano solo di s∙∙∙∙∙∙∙e. Almeno loro stanno meglio di me e non passano le serate a deprimersi.
Ed è tutto qua.