Messaggi di Bwndy

    Le implicazioni psicologiche per alcuni rimarranno a lungo. C'è gente che ha vissuto esperienze drammatiche durante i vari lockdown. Economicamente sappiamo già che sarà un disastro.

    Dipende poi anche molto dalle varie situazioni personali, però non so quanto sia sano che l'estate scorsa ci fosse un giubilo collettivo per libertà ritrovate , per poi tornare a pesanti restrizioni.

    Questa emergenza verrà controllata, ma penso le vite stravolte siano tante. Anche tutti quelli che sono falliti, i dipendenti licenziati,ecc.

    Infine, con tutto il terrorismo che hanno fatto per questo virus , io penso sarà difficile che non continueranno a farlo per l'arrivo di un altro virus in futuro o qualche mutazione o cose di questo tipo.

    Già l'OMS, pochi giorni fa, ha detto che in futuro dovremo essere pronti per nuove pandemie.

    "mentre "sopra" continua a girare il piano architettato per noi e al quale mai e poi mai riusciamo a sottrarci."


    Secondo me quello che tu chiami "piano architettato per noi " sono principalmente la nostra genetica, ambiente in cui siamo cresciuti, che obiettivamente costituiscono dei limiti e una forte influenza che , credo, rimarrà per sempre.

    Sinceramente non so fino a che punto possiamo cambiare questo "indirizzamento".

    Concordo con Anonimo.

    Tipo adesso col covid anche il sesso occasionale ha perso tutta la magia che poteva avere prima.

    Mi è capitato di farlo con una ragazza che avevo conosciuto la sera stessa, però almeno avevamo parlato qualche ora prima, e comunque non mi è piaciuto, perchè ubriachi entrambi e senza reale trasporto.

    Può essere bello il sesso occasionale anche con persone conosciute da poco però ci vuole, per me almeno, un po' di corteggiamento e di atmosfera anche in questo, altrimenti diventa un po' vuoto.

    Anche per me fare l'amore è tra le prime cose.

    Però conosco una mia amica che di esperienza ne ha, che solitamente quando punta a costruire storie serie, per qualche motivo, fa passare un mesetto prima del primo rapporto, un po' stile vecchi tempi .

    E non è male nemmeno questo in fondo.

    Io sono stato bocciato alle superiori due volte. Ho cominciato l'uni due anni in ritardo e con zero autostima, praticamente perdendo anche il primo di università.

    Poi qualcosa è cambiato ed è andato tutto abbastanza liscio, parlando di università, sono soddisfatto.

    Molte volte ci ho pensato e molte volte ho avuto rimpianti per quei due anni persi, sicuramente hanno cambiato la mia vita.

    Però sono cose che succedono.

    Non so se sei in triennale o in magistrale, però posso dirti che si perdono anni alle superiori, alla triennale e/ o alla magistrale e che succede di frequente per i motivi più diversi.

    Oppure si fa un percorso perfetto e poi non si riesce nel lavoro.

    Viceversa, conosco gente che ha perso anni e poi nel lavoro sta facendo bene, dopo la laurea.

    Quasi tutti sperimentano dei fallimenti nel percorso.

    Anzi, più ti ci abitui e meglio è secondo me.

    La cosa fondamentale è la motivazione, non gli anni che hai perso.

    Penso che nella vita si cambi spesso, o almeno così dovrebbe essere.

    Una persona che ha certezze incrollabili per lungo tempo non mi sembra possibile in questo mondo. Forse se è di un'altra generazione è possibile. Oppure è un po' limitata come capacità di pensiero e più pragmatica.

    Un po' di aggressività ci vuole per farsi rispettare in un mondo così competitivo come questo, altrimenti in tutti i contesti si viene attaccati, specie se maschi.

    Bisogna anche stare attenti a non esagerare però. A forza di essere " poco gentili" ci si fa il deserto attorno e pochi se lo possono realmente permettere, a mio avviso.

    Ormai tutto è networking , anche nel mondo del lavoro. Una brutta reputazione non aiuta.

    In un mondo così mutevole e instabile, più che l'aggressività, la furbizia e l'adattabilità secondo me sono le qualità principali.

    Forse, come detto sopra, saper essere aggressivi nel momento opportuno e nel modo opportuno paga, piuttosto che esserlo a priori senza una ragione precisa.

    Sarebbe interessante saper alternare questa aggressività, quando serve, ad una disponibilità e apertura verso gli altri.

    Germano, hai ragione.

    Ma ultimamente ho visto più spesso l'evasione , che il seguire le proprie inclinazioni o passioni.

    Possono esserci anche entrambe le cose contemporaneamente .

    Ma è come se vivere fosse intensità, smettere di pensare, e poco altro.

    O , almeno, negli ultimi mesi questo ho visto.

    Questo mi spaventa abbastanza, perché è accompagnato da una brutta sensazione di nulla.

    Anche io li invidio a volte.

    Non credo che siano sempre superficiali però.

    A volte scappano proprio dal loro non esserlo.

    Ma in fondo mi pare che la vita sia sempre un po' una illusione.

    Non c'è nulla di certo o che duri per sempre.

    Magari arriverò anche io a quel punto in cui non me ne sbatte più di niente se non di smettere di pensare.

    Io sono il tipo di persona che, quando le cose non vanno, piuttosto che farsi una canna o uscire a bere o s∙∙∙∙∙e con gente X, comincia a pensare e a farsi le pare, cercando la solitudine o un confronto intimo con qualcuno.

    Ho conosciuto diverse persone che invece fanno praticamente dell'evasione uno stile di vita. Vivere il presente il più possibile , anche e forse soprattutto nei periodi difficili.

    Ho sempre pensato che questo tipo di persone non avrebbero combinato poi molto nella vita, in termini di risultati personali, e devo dire che avevo tendenzialmente ragione.

    Alcuni di loro sono parecchio sconnessi dalla realtà, perchè non gliene frega niente di un sacco di cose.

    Devo anche dire però che , alla fin fine, a cosa porta un approccio come il mio?

    Sì ho abbastanza ottenuto quello che volevo, ma mi ritrovo comunque a stare male e con pochi stimoli.

    Ecco che in questo momento penso che in fondo, tutto sommato, forse hanno anche ragione.

    In un mondo come questo in cui non c'è molto che abbia senso, ma perchè non vivere per la gioia istantanea e un po' effimera, per il piacere e l'intensità.

    Capisco l'invidia e il sentirsi inferiori. Mi succedeva soprattutto anni fa. Anche io sono studente e sappiamo che l'università è un ambiente molto competitivo, fatto di paragoni tra i propri risultati e quelli altrui.

    Mi succedeva soprattutto durante la triennale ma poi ho notato che tanti gonfiano ad esempio l'impegno che ci mettono, dicendo che studiano 8 ore al giorno quando invece la verità è che ne studiano 4 e le altre 4 sono in pausa, per esempio.

    Col tempo ho iniziato a prendere con le pinze tutto quello che mi dicevano, specialmente quando erano persone che non conoscevo bene e che tendevano a voler impressionare gli altri.

    La verità è che l'università è difficile per tutti. Magari in un periodo studi davvero tanto e ottieni buoni risultati, ma poi hai inevitabilmente un crollo, perché siamo umani.

    Pochissimi riescono ad essere davvero costanti con ottimi risultati, e lo fanno con grandi sacrifici personali.

    Per quello che ho visto in questi anni questo è.

    Penso sia un argomento talmente ampio e complesso che sia facilissimo cadere nel banale e nell'ovvio.

    Penso che la vita sia tante cose e che sia soprattutto libertà. Ed essere liberi vuol dire avere possibilità.