Messaggi di boccaccio

    Questa storia del "Voto di Pancia" è un'invenzione delle Sinistre. Il voto di pancia non esiste: è un voto di disperazione, di gente che non ce la fa più a campare e che al posto delle sanzioni-boomerang e delle armi al Zelensky vorrebbe pagare bollette più basse e non vedere la pasta e tutto il resto schizzare alle stelle per l'Inflazione fuori controllo.

    Va bene, allora vota Italexit di Paragone (noto statista di alta formazione e curriculum) e vedrai come saranno risolti a breve tutti i problemi. Non vi è bastato Grillo, Salvini & co. Guarda, avrebbe molto più senso rivotare Berlusconi. Comunque non c'è speranza, la gente è allo sbando e io sono sempre più convinta che gran parte della confusione sia generata da un eccesso di vita virtuale. La vita reale è dura e la gente si rifugia sul web subendo un'overdose di informazioni confuse e discordanti e diventa incapace di una qualunque forma di azione concreta nella propria quotidianità.

    Se la crisi di governo, ormai aperta, non si risolverà a breve si andrà al voto.

    A quel punto dovremo votare NON di pancia, basta con questa storia del voto di pancia, di pretesta. Si dovrà votare di testa, valutando chi, in linea con le proprie idee, possiede adeguate competenze per per reggere, se non una legislatura, almeno alcuni anni. Per fare adeguate riforme per il paese è necessario un programma, competenze e TEMPO.

    Internet, i social, canali YouTube stanno definitivamente rincretinendo la maggior parte degli italiani, a queste persone mi viene da dire di SPEGNERE IL PC e riappropriarsi dei propri spazi di vita reale, in primis lavorativa. Solo con un confronto vero con la vita e la società avremo la possibilità di valutare con maggiore adeguatezza i nostri candidati alla vita politica. Partendo dal basso, dal concreto, DA UN PROGETTO. Basta la sterile politica della rabbia finalizzata al consenso. Draghi lascerà un vuoto politico che noi possiamo trasformare in un baratro o possiamo arginare.

    Qualche giorno fa è morto un mio amico del posto in cui vado in vacanza (il paese di mia madre) di 32 anni d'infarto, mentre faceva jogging al parco. Era sanissimo, sportivo da sempre aveva fatto la terza dose qualche mese fa.


    Ora io non voglio dare la colpa a nulla, sarà l'autopsia a stabilire una possibile correlazione che tanto è praticamente impossibile trovare. E' sempre capitato che qualche persona giovane e in salute morisse di arresto cardiaco, mi sembra però in maniera decisamente inferiore rispetto ad ora. Tanto che è la prima volta che un mio amico muore in questa maniera.


    Io come dicevo al momento non posso fare alcuna ipotesi o speculazione, fatto sta che sua madre e sua sorella sono furiose e ricollegano quello che è successo al fatto di essere stato obbligato in maniera coercetiva per poter continuare a svolgere la sua professione, ad assumere una "terapia farmacologica" a cui lui non voleva sottoporsi.

    L'istat elabora ogni anno i dati che riguardano la mortalità, fasce di età, cause ecc. Io credo che se c'è in corso un aumento delle morti tra i giovani per patologie cardiovascolari probabilmente verrà fuori dai dati del 2022

    Vedo che il mio precedente intervento è passato silenziosamente in cavalleria, e nessuno ha voluto scorgere l'elefante nella stanza che ho cercato di indicare, cioè l'aspetto aberrante (salvo che qualcuno intenda sostenere il contrario) di uccidere legalmente, smembrandolo, un bambino di 23 settimane nel ventre della madre (episodi che potevano tranquillamente avvenire negli USA, fino a questa sentenza) in ossequio ad un presunto "diritto" all'inviolabilità del corpo femminile, senza però nel contempo voler prendere minimamente in esame quello della vita del nascituro, e la legittima tutela che ognuno dovrebbe riconoscergli quale imprescindibile, fatte salve situazioni del tutto eccezionali e straordinarie.

    Questo è un aspetto da considerare sicuramente, ma è diverso dal divieto dell'IVG. Limitare e circoscrivere il periodo di possibilità al primo trimestre è sicuramente meno traumatico, e discutere di questo mi sembra sensato. Ma è diverso dal precludere ad una donna di interrompere una gravidanza appena iniziata. Tra l'altro embrioni non impiantati ma già parzialmente sviluppati vengono "perduti" regolarmente anche nelle tecniche PMA.

    Non capisco l'intervento, dato che come premesso sono andata OT e non sono entrata nel merito né dal punto di vista morale, né giuridico. Ho messo il faro su certe incongruenze e sul disgraziato livello della discussione pubblica, tale per cui si è arrivati (parlo in generale) a reagire pavlovianamente a certi input, iniziando a sbavare anche quando del cibo non c'è traccia.

    Perché la gente "sbava" sull'abolizione di una legge, su un divieto, non sulle posizioni teoriche, ideologiche, filosofiche di chi è antiabortista. Per questo non c'entra niente il pensiero unico, non c'è alcuna necessità di pensarla tutti allo stesso modo e nei fatti è così. Ci sono migliaia di campagne e associazioni contro l'aborto che promuovono la loro visione. C'è però la necessità di non imporre nella pratica ( l'abolizione della legge) le proprie convinzioni.

    Intervengo parzialmente OT perché il discorso ha preso una piega che sta a monte di qualunque discussione attuale: il politicamente corretto per cui "alcuni diritti sono più diritti degli altri", nonostante in molti casi questi facciano parte di un sottoinsieme, per cui se fosse davvero pienamente garantito l'insieme non si porrebbe il problema. In questo caso -ad esempio- 'il corpo è mio e me lo gestisco io', anche se a scapito della vita di 'altri', è un principio di cui si può e si deve discutere, ma è allucinante come sia considerato valido finche si sta in Via Verdi e diventi mostruoso quanto si passa in Viale Monteverdi.


    Considerando che il commento di basilico86 è la conferma pratica di quello che sostiene bruce0wayne, chiedo a quest'ultimo: ma tu non hai un moto di ribellione rispetto a questa situazione? Non è proprio la drammaticità dello stato attuale che dovrebbe portare chi il senso critico lo mantiene a manifestarlo, sostenerlo e difenderlo ogni volta che ne ha la possibilità?

    Sai quanta gente c'è contraria all'aborto? Tanta. Possono esprimere il loro pensiero? Sì e nei fatti lo fanno con tanto di popolo della famiglia e quant'altro. Sono costretti a fare sesso prima del matrimonio, ad usare anticoncezionali, ad abortire? No, sono liberissimi di fare un milione di figli. Però non possono scegliere per gli altri e nei fatti vietare l'aborto è scegliere per gli altri e non il contrario.

    C'è un eccesso di interventi? Bene è urgente allora parlarne da un punto di vista educativo e sociale. Anche cento volte al giorno e ovunque ma non c'entra niente con l'abolizione una legge che tra l'altro impedisce la pratica pericolosissima degli aborti clandestini.

    Semplice il concetto: se tu educhi, parli e promuovi legittimi e necessari strumenti anticoncezionali è un conto se tu VIETI è un altro. E di fatto vietando non solo stai "pensando" per gli altri ma stai SCEGLIENDO per gli altri.

    Genericamente penso che i lavoratori debbano denunciare nelle sedi opportune il non rispetto del contratto. Esistono i sindacati ed esiste il diritto del lavoro. Con i blog anonimi non si risolve niente e si aumenta solamente il caos mass mediatico che ormai espone tutti ( ma soprattutto i più giovani) a un'overdose di informazioni, spesso non approfondite, non verificabili e eccessivamente semplificate, se non proprio distorte. La gente pensa di sapere tanto ma spesso è palesemente confusa perché in pratica manca di esperienza.

    Di base svolgo la professione per la quale ho studiato, per svariati anni l'ho svolta nel privato e da precaria. Ho accettato per anni un contratto che "dissimulava" la mia funzione reale (che era incontrovertibilmente di lavoro dipendente con tanto di orario settimanale) e consentiva al datore di lavoro di non pagarmi contributi, malattia, ferie, tfr...

    Ho/abbiamo sbagliato (anche i miei colleghi) a non fare una vertenza sindacale. Solo così avremmo fatto del bene per noi e per la società. Invece alla fine ce ne siamo semplicemente e progressivamente andati tutti in altri posti di lavoro. Adesso so che è cambiato il proprietario e spero pure la gestione. Le lotte per i diritti del lavoro si dovrebbero fare da dentro e con azioni concrete.

    La soluzione qual è per te quindi. Quando il tessuto economico italiano sarà ulteriormente deteriorato (con tanto di tracollo ulteriore del mondo del lavoro)e tu non avrai a quel punto né una casa né un lavoro che si fa?

    Vuoi essere, da lavoratore,pagato bene da una piccola media impresa italiana( giustamente) vuoi che (giustamente) questa paghi tasse regolarmente senza fare nero, però compri e investi in prodotti cino americani. Non torna.

    Questa purtroppo è una società in cui tutti si lamentano ma nessuno si decide a fare la sua, seppur piccola, parte.