mortochecammina: Su questo hai perfettamente. E proprio in quanto persone, come dici tu esistono persone più o meno preparate (una aurea o un'abilitazione non fanno il reale professionista, secondo il mio modesto parere), più o meno sensibili e più o meno intelligenti. A me è capitata un'esperienza simile con lo psichiatra del primo CSM a cui mi ero rivolta, ormai due anni fa. Primario e super consigliato, per me si è rivelato un vero fiasco. Empatico, per carità...aveva iniziato la solita tiritera del "troviamo il farmaco / la combinazione di farmaci" che più si confà alla mia situazione...mi aveva consigliato uno psicoterapeuta che era un disastro: uomo, giovanissimo un topo di biblioteca che mirava alla carriera universitaria e lavorava al csm a contratto per soldi... sono scappata dopo un anno...però, ecco, mi ci è voluto un anno, un anno che considero perso. Perchè era la prima esperienza, perchè credevo che questo individuo, paludato dell'essere primario per di più, avrebbe finalmente rimesso ordine nel caos... ora cerco di non pormi più così. E' vero: è un errore enorme.
Messaggi di Amelia2014
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paola: Piacere e grazie per esserti unita alla conversazione
Quello che dici è verissimo. Molto spesso mi capita (forse per presunzione, credo... non so...) di dimenticarmi che la terapia opera su diversi livelli, non tutti definibili dallo stesso paziente. molto probabilmente è vero che del lavoro l'ho fatto io (nel senso che quotidianamente l'agire sociale è mio) ma molto lavoro da cui dipende ciò che poi sperimento nel quotidiano è fatto durante i colloqui che hanno avuto su di me un impatto molto più grande di quello che denoto ad un primo livello di lettura. Altrimenti che differenza ci sarebbe tra parlare con una psicoterapeuta e sfogarsi con un'amica? Per cui credo che tu abbia proprio ragione.
Purtroppo io alterno momenti in cui non mi fido di nessuno a momenti in cui mi (af)fido alle persone più sbagliate (altra cosa da correggere), per cui quando ci sono dei risvolti che non mi piacciono nel comportamento di una persona tendo a reagire chiudendomi e non fidandomi più.
Credo che, dal punto di vista professionale, sia successo questo con la mia psicoterapeuta in questo periodo... in ogni caso, devo darle credito perchè ha un curriculum più che ottimo e da un punto di vista di capacità professionale rilevate sul campo è davvero competente...poi come detto, anche loro sono persone è vero, per cui non si può pretendere che non abbiano aspetti del loro modo di essere professionisti che non sono esattamente come servirebbe / vorremmo che fossero. Io tendo ad idealizzare chiunque e poi quando ovviamente arriva la delusione il tonfo dall'alto del piedistallo in cui pongo ogni persona è grandissimo... non ho mezze misure, ma anche questa esperienza mi servirà per imparare...
Se ti va di parlarmi della tua esperienza mi farebbe più che piacere! Credo sia molto utile confrontarsi e ti ringrazio per ciò che mi hai scritto -
ElenaD. Grazie per il tuo contributo: le cose sono iniziate proprio così. E ti dirò che oltre che una situazione lusinghiera era anche una situazione in cui mi sembrava di confrontarmi con una persona che avesse un modo di pensare simile al mio, che mi trattasse da pari, anzi, che mi tenesse in considerazione (era un periodo davvero brutto in cui mi sentivo allo sbando, anche per ciò che riguarda le amicizie e mi sembrò quasi una fortuna aver incontrato invece una persona "decente"...che abbaglio).
Anche in questo caso giocare sul senso di colpa è dir poco...anzi, da quando ho iniziato ad assecondare meno questa persona e a far notare certe comportamenti offensivi è stato anche peggio: io mi immaginavo tutto, ero esagerata a prendermela per certe cose che invece erano banalissime, in cui non c'era nulla di strano, men che meno mancanza di rispetto (tra cui anche l'usarmi come copertura a mia insaputa! Sono esagerata, certo, come no).CitazioneSto bene alla sola idea si sapere che è sparita dal mio spazio vitale?
Sì, il miglioramento è stato visibile, confermato anche dalla terapeuta...e finalmente riesco a sbloccarmi anche su diverse cose... è come se avessi in questi mesi, riacquistato la lucidità o se mi avessero svegliata da un pessimo incantesimo...non riesco a descrivere diversamente la sensazione di giovamento dal non avere più questa persona nella mia vita.
CitazioneNon dargli più peso, non sprecare fiato a chiarire cose che non vuole capire. Sopra ogni cosa non preoccuparti di quello che dirà in giro: la gente lo conosce come lo conosci tu e nessuno e dico NESSUNO dà peso a gente che sputa veleno su tutti.
Cercarlo, farti rovinare anche solo 5 minuti della giornata che spendi per metterti d'accordo per un caffè perché lui deve fare la diva è un torto che fai a te stessa.Spero davvero che sia così...questa persona è capace di inventarsi anche delle cose pur di metterti in cattiva luce... gliel'ho già visto fare, ed ora non riesco a non ripensarci...e dire che mi aveva quasi convinto...sono loro che tutte persone orribili, mai lui... ragazzi, ma come cavolo ho fatto a cascarci come una cretina!?
Non voglio più farmi il torto di cercarlo o pensare anche solo ad una resa dei conti...volevo dimostrargli quanto sono più forte ora, non vedevo l'ora, di fronte ai suoi soliti discorsi di dimostrargli quanto non condivido il suo modo di fare e pensare (anche lui odia tutto e tutti, critica e sminuisce tutto e tutti, però poi quando questi tutti lo cercano o accondiscendono a frequentarlo, lui si trasforma nella versione compagnona di sè...quasi il loro grande amico di una vita...mah.), però se devo starci male e mi deve tornare l'ansia ...non importa, va bene così. Scappo e basta.
@ Tutti - Grazie, mi sento di stare facendo la cosa giusta, mi dispiace di esser tornata più volte sullo stesso discorso,ma mi sento come se avessi bisogno di convalidare ogni mia scelta, ogni mia conclusione o pensiero riguardo a certe questioni...non sono sicura di niente.
Però mi avete aiutato tutti, mi avete fatto capire che non sto sbagliando, che non deo avere ripensamenti a riguardo. Grazie di cuore. -
Cara Kabiria, grazie per quello che mi hai scritto. Ciò che dici è proprio vero! Dire qualche no, credo potrebbe portarmi un doppio beneficio: autoaffermazione, e quindi non subire più persone e situazione che in fondo, in realtà, andando a stringere davvero, non mi vanno bene e dall'altra anche un certo grado di selezione "naturale": chi comprende che va bene che io dica no saranno le persone che vale la pensa restino, chi se ne va, forse era già tempo che se ne andasse allora. Non preoccuparti Kabiria: il tono del tuo messaggio si è capito perfettamente e non ho pensato che volessi atteggiarti a maestrina, anzi! Mi fa molto piacere questa scambio: cercavo dei consigli e me li hai dati... infatti devo anche smettere di torturarmi pensando che lo fanno con me perchè me lo merito... è vero, lui lo fa con tutti, solo che gli altri, a contrario mio, non lo lasciano fare poi così tanto. Devo ricordarmelo sempre questo, grazie.
snowball: Già un po' mi ci sentivo prima, come liberata da un peso, nei mesi in cui ho preso le distanze e devo dire che all'idea di incontrarmi di nuovo con questa persona il peso era tornato...ora spero solo di non vederlo / sentirlo più. E mi sento effettivamente più sollevata. Sarà finalmente finita o devo aspettarmi una sua rentrée per la stoccata finale? Spero di no... -
Grazie Dora! Farò sicuramente così, non mi farò più sentire e accada ciò che accada, mi sono davvero stancata!
Solo per questo fatto anche oggi avrei avuto voglia di aprire il frigorifero e divorare qualsiasi cosa mi capitava a tiro, dopo tanti sforzi fatti per rieducarmi anche da questo punto di vista...
Quello che scrivi nelle ultime righe è la parte che mi inquieta più di tutte: questa è un'amicizia non una storia tra fidanzati e non riesco a capire quindi perchè questa persona si sia posta in questo modo.
Quello che a volte mi fa ricascare in queste situazioni è un retaggio molto vecchio che mi porto dietro. per farla breve sono stata bullizzata di brutto da bambina e da ragazzina e finivo sempre con l'essere esclusa dal bulletto /dalla bulletta capo-branco della situazione. In qualche modo, e questo lo sto approfondendo anche in terapia, quando si presentano situazioni in cui devo "perdere di vista" certe persone è come se proiettassi le situazioni vissute in giovane età sulla situazione attuale, solo a ruoli inversi: io divento come i bulletti che mi escludevano e le persone che vorrei perdere di vista diventano la me ragazzina (poverina e sola) che viene esclusa. E così non ci riesco, mi frego da sola in pratica.
Questa sorta di senso di colpa o proiezione mi fa ricadere o dare altre chance a persone alle quali non dovrei nemmeno avvicinarmi in prima istanza, altro che amicizia!
Ma per vivere meglio, devo riuscire a sopprimere e/o sradicare anche questo "istinto"...
Riguardando indietro l'amicizia con questa persona è costellata da "prove" in cui ha preso le misure per vedere fino a che punto poteva trattarmi come un cagnolino al guinzaglio... non è l'unico, anche un'altra mia amica si comporta in questo modo ed è davvero durissimo ristabilire gli equilibri...
Grazie -
Ultimo aggiornamento: mi connetto a Facebook e c'è un suo messaggio privato con solo un simbolo, questo:
inviato alle 22.50 di ieri sera...ma non aveva un impegno?
Io continuo a non rispondere.
ma ora ho anche i dubbi di essermi comportata male io, di aver sbagliato qualcosa, di aver creato la situazione per cui lui, anima buona ha frainteso, sì, ma in buona fede...nella mia mente sono già diventata una s∙∙∙∙∙a a cui lui, per ripicca, farà terra bruciata intorno parlando male di me e mettendomi contro i pochi amici comuni che abbiamo... mi sto ossessionando.
Tralascio tutto il discorso Facebook e affini, strumenti che dovrebbero essere in mano solo di poche persone e non di psicopatici del genere e che medito di lasciare da mesi, che tanto i miei amici lontani li sento tramite altri strumenti... -
Grazie per le vostre risposte.
snowball - Assolutamente hai ragione, certe persone devo ridimensionarle, è un mio brutto vizio e problema, dare sempre e comunque alle persone più importanza di quelle che avrebbero, questo tizio poi ...
Kabiria - Grazie cara per il tuo intervento: di lui avevo parlato nei super-primissimi post, riguardavano questo mio amico che si comportava in maniera un po' assurda...scritti in maniera molto più caotica di questi, perchè la situazione era da sindrome di Stoccolma! Quelle che poni sono proprio le domande che mi devo sempre porre quando noto che sto dando troppa importanza ad un a persona! Se ci penso, in effetti, questo tizio ha dimostrato, oltre all'assurdo comportamento che ho già detto, di non avere particolari qualità, anzi... non ha un (vero) amico al mondo, gente per uscire che varia di anno in anno, molte conoscenze fuggevoli... da quel che so in molti lo "perdono di vista" dopo poco che lo frequentano. E' di una pesantezza inaudita. Polemico. Si lamenta di continuo. Io non ci guadagno nulla frequentarlo effettivamente, anzi il livello emotivo a cui ero ridotta 6 mesi mi conferma che ci perdo, soprattutto da un punto di vista. Con questo non voglio dire di essere io la perla rara, per cui lui ha tutto da guadagnare a frequentarmi, anzi...mi devo migliorare in molte cose sicuramente, ma almeno cerco di dare il meglio quando sono in compagnia, o almeno di essere educata, cosa che di lui non si può proprio dire.
Lo scambio che poteva esserci era legato all'ambito lavorativo sfigatissimo, finito ormai un anno fa, nel quale si era stretto sodalizio cameratesco per far fronte ad una situazione da sfruttamento e difficoltà varie... l'amicizia era nata da lui e io non mi sono sottratta, probabilmente perchè era un periodo in cui mi sentivo particolarmente sola e non capita,ma ora mi rendo conto che finito il sodalizio dovuto al lavoro in comune, io francamente nel frequentarlo non ci trovo più nulla. E' brutto e meschino da dire, purtroppo ragionando a mente fredda è così.
Detto ciò c'è stato un ulteriore sviluppo che ha a dir poco del surreale.
Per accordarci sul dove vederci gli invio un sms e lui mi risponde dicendomi che ci dovevamo vedere venerdì della prossima settimana e che stasera ha già un impegno.
Al che gli dico che forse si è sbagliato, perchè ho i messaggi di due giorni fa dove gli avevo detto venerdì (non della prossima settimana) e lui invece dice che intendeva venerdì della prossima settimana. Al che faccio finta di nulla e gli dico "Ok, ti sarai sbagliato, passa comunque una buona serata, ci sentiamo presto (con tanto di smile finale nel sottolineare la mia totale tranquillità comunicativa)". Convinta di chiuderla lì.
E invece lui insiste, dicendo che dal discorso si capiva che intendeva venerdì della prossima settimana e che mi aveva detto di avere già un impegno questo venerdì (cosa non vera).
Dopo di che mi fa un copia-incolla dei messaggi in cui parlavamo di questo eventuale incontro, peccato che quelli a cui lui fa riferimento sono datati 7 giugno, ovvero UN SETTIMANA FA! Leggendo in sequenza, così come avviene nei messaggi privati di Facebook penso che deve aver saltato la data anche se non riesco a capacitarmi di come possa essere possibile confondersi in questo modo e pretendere di avere ragione.
Io ho tagliato corto dicendo che: "Può capitare di sbagliarsi,sai? Non c'è problema, non capisco perchè vuoi questionare, te lo dico molto pacatamente. In ogni caso ancora buona serata, ora scappo a cena, a presto (inserisco ancora uno smile)".
Lui ha continuato a polemizzare inviando sms ai quali non ho più risposto (perchè sono evidentemente a cena, giusto? giusto).
Tutto ciò per dirvi che avete ragione tutti, tuttissimi, nessuno escluso: che cacchio lo cerco a fare? Ma che amicizia è questa?
Questa è una persona sempre sul piede di guerra, sempre pronta a questionare, sempre lì a far le pulci ai cani...e io stavo diventando come lui, io che son sempre stata pacata come persona! Tra l'altro non è lucidissimo come personaggio, e non sarebbe la prima volta che si confonde con i giorni, ma figurati se lo ammette. Oh, non è cambiato di una virgola in 5 mesi... forse è anche peggiorato. E ancora forse, il mio pochino di forza riconquistata lo riaffermo meglio invece di affrontare certi personaggi, evitandoli? E se tramite amici comuni che invitano ci si rivede, farò come dice Snowball: distacco e serenità...così se polemizza sarà lui a scoprirsi per quello che è (ed eventualmente coprirsi di ridicolo).
però voglio impegnarmi a dare sempre meno importanza a queste persone, mi perdo in queste cavolate, che mi tormentano... la mia terapeuta mi chiede sempre: "In tutto questo lei dov'è?".
Io non sono qui, parafrasando.
Io sono stanca di certi personaggi contorti (siamo ora al 4° sms in cui continua a polemizzare).
Volevo anche ringraziarvi: mi sono sentita capita e di avere del sostegno e per come mi sento è una cosa importantissima -
Ciao Dora, hai sollevato un argomento molto interessante.
Riflettendo non ho mai fatto parte davvero di un gruppo tra quelli che hai elencato (o anche altri) in maniera reale e duratura. Mi è sempre piaciuta però, al contempo, l'idea di far parte di qualcosa, di sentirmi parte di qualcosa, anche se mi rendo conto che, per contro, tendo a diventare insofferente e finisco per vedere solo negativamente l'appartenenza ad un gruppo (conformismo) e ad uscirne.
Forse non ho mai trovato realtà che fossero davvero a me confacenti.
Magari mi univo a gruppi sportivi perchè ad interessarmi era un dato sport o una data disciplina, ma poi mi rendevo conto che poco avevo a che fare con gli altri che appartenevano a quel gruppo sportivo, che il mio approccio alla cosa era diverso dal loro, che eravamo lì per motivi diversi, troppo diversi, per cui mi trovavo male e decidevo di lasciare.
Anche perchè penso che quando ci si unisce ad un gruppo non ci si può comportare da "autistici": è necessario, fosse anche solo per educazione base, dimostrare almeno un cenno di socialità.
Almeno questo è sempre ciò che ho pensato, IMHO.
Attualmente non faccio parte di gruppi politici, religiosi, spirituali, aggregativi, sportivi o nati nell'ambito lavorativo, ma penso spesso a questa mancanza e a come, facendo parte di uno o più di questi gruppi, si viva in uno stato di minore alienazione e maggior inserimento sociale. Sembrano banalità, ma aiutano a vivere e a sentirsi meglio.
Anche una piccola cerchia di amici stretti e consolidati può diventare un gruppo ed aumentare il senso di appartenenza sociale.
Chi si sente sradicato è che non ha mai sperimentato questo senso di appartenenza nemmeno all'interno della propria famiglia di origine... -
Lupotta ci ha visto giusto.
Ci sono due lati di ogni cosa: mi trovo a pensare... a livello di nucleo familiare questa sorta di spaccatura in cui tu ti dissoci da lei e vivi e agisci come sai e vuoi fare, a che conseguenze può portare?
Se le eventuali conseguenze, che per ora possono solo essere ipotizzate, non sono peggiori dell'attuale situazione, mi viene da dire che è giusto proseguire con una specie di terapia d'urto: forse quando tua moglie si renderà conto di aver fatto il vuoto attorno a sè non potrà sempre inveire contro gli altri: il mondo intero non può aver torto e lei ragione.
In caso invece insistesse con questa linea di pensiero, forse il problema è più grave e come tale va allora affrontato.
Lupotta anch'io alla fine ho adottato con mia madre il metodo che hai descritto, però ci vuole un sacco di pazienza... -
Gigliodorato, non si tratta quindi solo di pesantezza mentale ma anche e soprattutto del sentirsi completamente soli nel fare e affrontare le cose ogni giorno, ho capito bene?