Messaggi di farfalla78

    Non penso che ci sia una base per poter valutare un futuro insieme.


    Poi una mia riflessione personale: non capirò mai il disprezzo del posto in cui si vive idealizzando il posto da dove si è arrivati.

    Se però, alla persona in questione, si pone dal domanda più scontata possibile si viene quasi tacciati per razzisti.

    Anche a me non piace affatto il disprezzo per dove viviamo, anche perché è la mia regione. Non ci sarà il mare e c'è molto traffico, ma qua ha trovato una vita dignitosa. Certo, non è tutto perfetto, ma dove lo è? Per ambientarsi in un posto molto diverso serve anche l'apertura mentale a nuove esperienze, a nuove opportunità e conoscenze. Se non c'è, c'è poco da fare...

    Ha un lavoro pubblico, difficile che lo trovi uguale al sud, ma può trovare altro. A 100 km di distanza, ma sempre nella sua Regione, gli va bene.

    Sembra che non gli interessi granchè conoscere persone al di fuori del lavoro, lui preferisce dedicarsi ai suoi hobby. A volte usciamo in compagnia ed è sempre bendisposto, anzi a fare conversazione è molto più abile di me, anche io non ho chissà che vita sociale...

    Per la seconda domanda non lo so proprio, perchè lasciare mia sorella sarebbe un dolore troppo grande, poi francamente io sto bene qua...

    La comunicazione va bene. Lui non voleva lasciare il suo paese, ma d'altronde la mancanza di lavoro ha reso necessaria la partenza, e forse ha vissuto questa cosa come un trauma che non ha mai superato.


    Gli piace il suo lavoro, non ha granché vita sociale al di fuori del lavoro, ma ha un hobby che lo assorbe molto nel tempo libero. Ha salute, un bel lavoro, la casa la stiamo pagando, andiamo d'accordo, eppure ha questa insoddisfazione per il posto dove abita. Cerco di capirlo, ma non riesco proprio.

    Io sono del Nord, lui è originario del Sud ma abita al Nord da più di 20 anni. Noi ci conosciamo da 10 anni e conviviamo nell'hinterland di una grande città del Nord. A lui non piace vivere qua, continua a dire che vorrebbe tornare al suo paese natale, che a me non piace proprio. Anche io ho cambiato città, ma non sono così ancorata al passato e alla mia città natale come lo è lui, e questo ci fa soffrire entrambi. Noi ci amiamo, stiamo bene insieme, ma c'è sempre questa sofferenza, insoddisfazione sua, che aleggia sulla nostra relazione... Io non voglio trasferirmi nel suo paese, sono legatissima a mia sorella e non voglio lasciarla sola, perché oltre a me non ha nessuno. Lui non sa spiegarsi molto, ma oggi mi ha detto che non gli mancano delle persone in particolare, ma il posto in generale; però non è stato chiaro. Ma dopo 20 anni uno non dovrebbe essersi ormai ambientato al nuovo stile di vita, mentalità? Perché torna sempre questa sofferenza? Fino adesso è rimasto perché so che ci tiene alla nostra relazione, ma la sua insoddisfazione rimane sempre...


    Riguardo la vita al Nord, vede solo gli aspetti negativi; quelli positivi non li nota mai, e ce ne sono parecchi. Non è obiettivo e idealizza la vita al suo paese.


    Gli ho detto anche di andare da uno psicologo, ma non so se andrà. Potrà prima o poi ridurre la sua sofferenza o la nostra relazione è destinata a finire?

    Sì, vado in palestra 3-4 sere a settimana, e all'inizio mi bastava, ma non è che chiacchero con gli altri, al limite ci salutiamo, ho sempre fatto fatica a socializzare, è un problema mio. Sicuramente andare in ufficio una volta a settimana andrebbe benissimo anche a me, basta non essere da sola o quasi anche lì. I colleghi con i quali avevo socializzato in ufficio non vengono di sicuro, abitano lontano. Spero che le cose cambino con i prossimi mesi. Ho cominciato a sentire il peso della solitudine dopo due anni, ad altri è successo molto prima, ho sentito.

    So che in ufficio ci va la mia responsabile, con la quale ho avuto una discussione tempo fa per dei mancati pagamenti.. Tanti altri so che preferiscono stare a casa, per gestire i figli..e siamo quasi tutti piuttosto lontani dall'ufficio. Qualcuno si è trovato nella mia situazione?