Messaggi di farfalla78

    In realtà esiste una pianificazione, ma è fatta male e non si riesce a rispettare e si improvvisa di giorno in giorno a seconda dei problemi riscontrati. Molte volte si procede a tentativi.

    In questi posti grandi con molte persone è facile non accorgersi delle dinamiche all'interno dei vari team. Dove sono io ci sono le scadenze, ma come procedere si improvvisa di giorno in giorno, ed è assurdo. Cercherò di ostacolarla, magari parlando con altri colleghi al di fuori del mio team, chissà che magari qualcuno la ridimensiona...Non voglio arrivare ad andarmene senza prima avere lottato. Nessuno di voi ha avuto esperienze analoghe?

    In teoria siamo pari livello, ma lei si comporta come se fosse superiore, perchè deve farsi vedere. Anche a dirle che non deve fare il mio lavoro, a lei non importa e continua a fare quello che ritiene giusto. Vorrei parlarne con un suo superiore, sperando che qualcuno la faccia scendere dal piedistallo dove si è autoimmolata. Non so se è il caso di continuare a mostrarmi insofferente al suo modo di lavorare, con discussioni varie, o se devo fare finta di nulla, anche se è molto difficile.

    Dopo tanti lavori precari, trovo un lavoro più "stabile" circa due anni e mezzo fa, sempre nell'ambito della consulenza informatica. All'inizio mi piaceva, mi trovavo bene con i colleghi, certo c'era qualcosa di negativo ma era sopportabile. Con il tempo ho cominciato anche ad avere le mie responsabilità. Tutto circa bene fino a quando un membro del mio team se ne va perché è stato assunto dal cliente Da allora è stato sostituito da questa collega, assolutamente impreparata e inadeguata a svolgere questa mansione diciamo di organizzatore delle attività e analista. Perde un sacco di tempo a parlare e parlare e si arriva alle 19.00 che mancano ancora diverse cose da fare. All'inizio le davo retta e facevo gli straordinari (rigorosamente non pagati) e dopo un mese le ho detto basta. Allora lei ha cominciato a fare le cose al mio posto, lavorando quasi ogni giorno fino alle 22.00/23.00.

    io e un mio collega abbiamo cercato di farla ragionare, che non deve fare le cose degli altri, ma piuttosto gestire meglio il lavoro. Con il passare dei mesi la situazione degenera, lei sempre più workhaolic, vuole fare tutto lei, maniaca del controllo, non dà alcuna autonomia e responsabilità a chi lavora con lei, si sente lei responsabile dell'universo. Agli occhi di chi non lavora con lei appare come proattiva e con spirito di sacrificio. Ma chi lavora con lei, io e un mio collega, che chiamerò X, non riesce a sopportare la sua ansia patologica e la sua invadenza. Io e X abbiamo molta più esperienza di lei, anche se ci tratta da pivelli e vuole controllare ogni cosa che facciamo. Prima che lei arrivasse ognuno aveva le sue mansioni, ora lei vuole fare tutto e imparare tutto, ma non condivide affatto quello che sa solo lei, non sia mai che la sua stella perda luminosità. Ha rovinato il nostro team, ha creato tensioni e malumori mettendosi a fare le nostre cose, anche se lei dice che "non vuole rubarci il lavoro" e fa le nostre cose perchè è necessario, sono sempre urgenti e io e X ad una certa ora andiamo via, e lei con il suo grande spirito di sacrificio, lavora sempre gratis un numero infinito di ore, anche nel weekend. Poi le cose non le sa fare e mi manda messaggi a qualsiasi ora della sera e anche nei giorni festivi, a cui ora io non rispondo più. Con questo modo di fare è stata assunta dal cliente, così si sentirà ancora più autorizzata a comportarsi così. Vede urgenze dove non esistono, ha un'ansia patologica, si vede che si rende conto di non essere all'altezza della mansione e compensa lavorando h24. Fino adesso io e X abbiamo cercato di essere diplomatici, anche se ultimamente abbiamo alzato i toni. Come comportarsi con una persona così? Dialogarci è inutile, abbiamo provato tante volte.

    Non possiamo sapere qual è il treno giusto, si fanno delle scelte che ci sembrano giuste al momento, poi con il senno di poi si rivelano sbagliate..Anche io ho fatto tante scelte lavorative sbagliate, prendiamone atto e andiamo avanti imparando dai nostri errori

    I genitori hanno sbagliato su tante cose, non hanno mai cercato di renderci indipendenti, ma bensì ci tenevano sempre assieme, sempre in classe assieme, così ci facevamo compagnia e non si preoccupavano. Non si rendono conto ancora adesso dei loro sbagli. Il saperci sempre assieme faceva loro comodo. Poi siamo andate ad abitare assieme per necessità e i genitori ci hanno sempre considerato come "coppia" non come due persone distinte, come succede a tanti gemelli. In questo modo mia sorella si è aggrappata a me vedendomi come un porto sicuro, lasciando fuori il resto del mondo