borderline

  • Ciao. Io ho una sorella borderline di tipo bipolare. Lei è molto grave. Ha lavorato 10 o più anni per lo stato come infermiera molto in gamba, ma a un certo punto il crollo. Da lì sempre peggio perchè ha cercato sempre di evadere in modi sbagliati che hanno peggiorato il suo malessere. Vari vizi e varie dipendenze si sono alternate (alcol, uomini come fissa, spinelli, abuso di farmaci fino a scatole intere...). Lei è autolesionista quindi se prova ad affrontare i suoi mali senza evadere e se non la si aiuta al massimo inizia a tagliarsi con qualsiasi cosa. le sue braccia sono come cartine geografiche e il suo corpo è oggi tutto deformato. Era molto bella e non facilmente si accetta così, quindi altra ricerca di evasione... è soprattutto molto difficile da gestire e la sua gravità è molto legata al difficile lato caratteriale. Non ascolta i buoni consigli, non l'attirano per niente e vuole fare come vuole, ma essere sostenuta al tempo stesso ed è impossibile...

    Judging a person does not define who they are, it defines who you are.

  • Ciao. Io ho una sorella borderline di tipo bipolare. Lei è molto grave. Ha lavorato 10 o più anni per lo stato come infermiera molto in gamba, ma a un certo punto il crollo. Da lì sempre peggio perchè ha cercato sempre di evadere in modi sbagliati che hanno peggiorato il suo malessere. Vari vizi e varie dipendenze si sono alternate (alcol, uomini come fissa, spinelli, abuso di farmaci fino a scatole intere...). Lei è autolesionista quindi se prova ad affrontare i suoi mali senza evadere e se non la si aiuta al massimo inizia a tagliarsi con qualsiasi cosa. le sue braccia sono come cartine geografiche e il suo corpo è oggi tutto deformato. Era molto bella e non facilmente si accetta così, quindi altra ricerca di evasione... è soprattutto molto difficile da gestire e la sua gravità è molto legata al difficile lato caratteriale. Non ascolta i buoni consigli, non l'attirano per niente e vuole fare come vuole, ma essere sostenuta al tempo stesso ed è impossibile...

    Cara pianista,
    suoni il piano? Anche io.

    Perche' non mi dici un po' come sono stati e come sono ora i tuoi genitori?

    Che rapporto c'era fra te e loro, e con tua sorella?
    Sei tu la primogenita?

    Ho letto del tua ricerca sulla Sindrome di Asperger. Fin' ora sei mai stata presa in cura da qualcuno? e come e' andata? Fai uso di farmaci?

    Se hai voglia di rispondere...magari vien fuori qualcosa di interesssante.

  • Si posso parlarne. I miei genitori ci hanno impartito una educazione molto rigida per via della credenza religiosa, molto valida, ma secondo me appesantita da loro ansie e loro esperienze personali non facili. Comunque con me e mia sorella borderline sono stati molto maneschi, mentre con i miei fratelli più piccoli avevano capito che era sbagliato ed è andata un pò meglio. Anche il mio fratello più piccolo era stato segnalato addirittura all'asilo, ma si è lasciata cadere la cosa ed ora se la cava nella vita, ma non ha vita sociale. Siamo in 4: 3 femmine e 1 maschio (più una che viveva con noi, ma è deceduta, era in affidamento alla nostra famiglia). L'altra sorella meno problematica lo è invece per salute, ha molti problemi ormonali. Secondo alcuni medici il tutto ha origine dalla tubercolosi che ebbe mio nonno definito schizzofrenico, ma non so se a livello medico (il paterno)... Il padre di mia mamma era chiuso nel suo mondo e parlava e gesticolava da solo tutto il giorno, ma era molto calmo. Io sembravo molto attaccata al papà da piccola, ma non so se è perchè ci hanno insegnato che dovevo per forza dargli il bacino e farmi coccolare, però preferivo di no.La mamma per fortuna non lo richiedeva, così non ha avuto gran contatto fisico con lei e, nel tempo, nemmeno con mio padre. Può anche essere che semplicemente non lo dovevo dividere, perchè gli altri fratelli volevano tutti la mamma (per me inizialmente fu molto difficile e cercavo di uccedere mia sorella più piccola). Lo cercavo però perchè mi piaceva sentirlo parlare. Ha una grande saggezza di fronte alle problematiche della vita. Solo che esserne figlia significa che dovrebbe decidere sempre lui per me anche ora e così evito. Poi so che non posso arrivare alle discussioni perchè inizio a sentirmi minacciata e mi scattano crisi molto violente. Io sono stata abbastanza ubbidiente per le cose che capivo, ma quelle che non capisco non le posso fare assolutamente, anche a costo di molte botte (quando ero piccola).



    Sono stata seguita poco bene, prima da uno psichiatra che mi ha fatto i test e non mia dato i risultati. Mi ha mandato a un'altra psichiatra perchè non ero del suo territorio e quella seguiva già mia sorella per cui c'erano problemi però non mi ha di fatto mai assegnata a un'altra collega. Dal centro autismo della mia città non vogliono fare nulla se prima non gli arriva un foglio di rimando dalla psichiatria adulti. Per fortuna, dopo due anni di questi giri, in cui nemmeno sono capace a starci dietro (ragion per cui forse sono diventati 2 anni), mi hanno contattata ieri da un grosso centro di Roma e sembra che mi prenderanno lì per una diagnosi... speriamo vada in porto...

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  • mi spiace molto per la situazione tua e di tua sorella..ogni volta che leggo una storia su una persona bipolare penso al mio ex.. e alla nostra storia..anche lui un bel ragazzo..mi fa tanta rabbia che si trovi rinchiuso in quella casa che è adesso la sua prigione..mi sento impotente davanti a tutto questo..vorrei tanto aiutarvi e aiutarlo..non è possibile che anche tua sorella si sia ridotta cosi' male anche fisicamente..perche' arrivare ad essere autolesionisti?..alcune volte penso..e se lui finisse cosi'? se peggiorasse con gli anni invece di migliorare?..ma non voglio e non posso pensarci..voglio ricordarlo come l'uomo dei miei sogni..e come una persona che mi ha regalato la felicita'..per la prima volta in vita mia..spero tanto che le persone come voi siano aiutate come di dovuto da persone competenti ma c'e' di fatto anche la componente familiare che influenza non poco la cosa..mi duole davvero il cuore a dover scoprire come cosi' tanta gente sia afflitta da questo male..ti faccio un grande in bocca al lupo..e spero di sentire notizie positive ..un bacio

  • Allievo ciao!

    Come mai è il tuo ex?

    Non siete riusciti a reggere per il suo problema?

    Da parte di chi?

    Ti manca?

    Un saluto affettuoso.

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  • Sono valutazioni personali, per cui non prenderle come sentenze, ma solo come commenti e stimoli.

    Non dici se sei stata primogenita ma mi pare di si.
    E tipico della primogenita avere un atteggiamento piu riflessivo e misurato, perche' a lei arrivano ingiunzioni come:- Non fare la bambina!-, o- Pensa tu ai fratellini-, per cui il senso del dovere viene interiorizzato piu che nei figli successivi.
    Le tue menifestazioni sembrano adattarsi a questa situiazione.

    Anche la gelosia verso la sorellina, e' normale. Ma ne consegue che, dopo alcuni tentativi per riprendersi il posto da mamma non andati a buon fine, c'e' la rassegnazione, con la conclusione:- Non c'e' nulla da fare! Dovro' arrangiarmi da sola-. Questo porta ad un progressivi allontanamento emotivo dai genitori, e un desiderio di liberta' e di fuga.

    Anche la sensazione di minaccia e' una conseguenza alle violenze ricevute da piccina. L'alzare la voce, o il gesticolare, viene immediatamente interpretato come la paura della bambina di fronte al 2 grande" che ora la picchiera'. Da qui la tua reazione di paura, di rabbia e di fuga.
    Questo da adulta puo riflettersi anche nei rapporti con gli altri soprattutto cio maschi, e puo rendere insoddisfacente anche la vita sessuale, vissuta come un'aggressione.

    Anche il tentativo di rinchiuderti in un mondo ineriore, con fantasie, situazioni immaginarie, confusione del pensiero, fuga nella musica o nell'arte, ma a volte anche nei farmaci e altro, e da individuare nella pesantezza della situazione, la sensazione di non essere accetata e sentirsi di troppo, solo parzialmente compensata da un aumento della responsabilita', che a volte puo' essere vissuto come un riconoscimento e a volte come un peso insopportabile.

    Gli altri fratelli reagiscono a modo loro, sia perche' nati in momenti differenti, sia perche' hanno un pul genetico diverso l'uno dall'altro. I nomi dati al quadro non aggiungono nulla. Il problema e' lo stesso. Cambiano solo i sintomi manifestati.

    Pesa parecchio quella che sembra una predisposizione famigliare, di ambo i rami, con disturbi non ben definiti, ma comunque evidenti, del sistema nervoso. Si potrebbero definire delle tare familgliari, che si sono manifestate anche nei genitori, che pero' hanno compensato con un morboso attaccamento religioso, che fungeva da genitore vicariante. Un modello a cui equipararsi, in sostituzione di modelli genitoriali insoddisfacenti.

    Questi disturbi si sono presentati anche in tutti voi figli, in vari modi, congeniali alla situazione personale di ognuna di voi.

    Tu cerchi una diagnosi...ma credo che, come al solito, dovrai cavartela da sola, perche' anche se confermassero quella sindrome di cui parli, non e' che si possa cambiare qualcosa. Parlare con qualcuno che abbia voglia di starti ad ascoltare puo' essere senz'altro utile e se puoi, fatti aiutare nelle cose pratiche, in modo di avere la sensazione di non essere sola.

    Solo una cosa: non parlare di tua sorella come "quella borderline", perche' e' un'etichetta che non e' che faccia sentire meglio. E non serve a nulla.

    Spero che troveranno il modo di seguirvi adeguatamente, in quanto le persone affette da questi disturbi, indipendntemente dal nome, hanno bisogno soprattutto di compresione e di affetto, e sentirsi accetati e normali, come tutti gli altri.

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