di insegnanti che hanno voglia di fare il loro lavoro ce ne sono pochi

  • Attualmente entrare nell' insegnamento è molto difficile, se non impossibile. Quest'anno nella Finanziaria è stato previsto un taglio di 40000 posti e ci stanno riuscendo....io dovrò essere trasferita, ad esempio. Stanno tentando di tagliare i supplenti e quindi la possibilità di lavorare in questo ambito è molto ridotta. Riguardo al fatto di mantenere più di un anno la stessa supplenza ( nella stessa scuola), beh, dipende dalla provincia in cui lavori. Se non vuoi insegnare al Tecnico o al Professionale basta che fai domanda solo ai Licei, non c'è problema. Fra l'altro attualmente nei Licei c'è più posto. Il problema che potresti avere è che Inglese è una materia in cui ci sono molti insegnanti che hanno già punteggio, tu dovresti iniziare da zero e farti una bella gavetta ( a meno che non escano dei concorsi e tu ne vincessi uno con voti alti)

    Non si nasce liberi, ci si diventa.

  • Grazie.
    Ma i concorsi come sono organizzati? Cosa bisogna fare per avere un punteggio alto?

  • Io preferirei soffermarmi sul fatto che spesso molti insegnanti sono anche appassionati ma, per un curioso scherzo del destino, devono sottostare a regole stupide imposte dai ministri e dai presidi, regole che non hanno altri scopi se non quello demagogico di attirare i voti di una parte della popolazione che ha vissuto in altre epoche e quindi ha altri criteri di giudizio. Sono costretti, quindi, ad imbrigliare in qualcosa di assolutamente meschino il loro personalissimo modo di fare e insegnare, con il risultato che formalmente le classi sono più brave, ma che nella sostanza, soltanto due tre persone capaci di formarsi secondo altri strumenti che non siano la scuola riescono realmente a crescere. Queste persone, se sono forti, riescono a vivere una vita intellettualmente libera; se sono deboli, finiscono spesso male, dove con "male" intendo sia "in mezzo a una via", sia "sofferenti a vita per cause legate alla psiche".

  • Cari ragazzi.........talvolta dietro le quinte ci sono cose che sarebbe meglio non sapere e che forse avrò un giorno il coraggio di dirvi. quello che dice Turtlecrociato è abbastanza vero....c'è anche di peggio. La nostra scuola attualmente non garantisce molto sia sbocchi lavorativi sia formazione culturale, purtroppo i "tagli" rendono instabili anche le psiche degli insegnanti e la politica è quella di salvare posti di lavoro. Gli studenti sono l'ultima ruota del carro e vengono date spesso promozioni non meritate solo per mantenere le classi :wasted: tutto ciò falsa il significato più profondo del mestiere del docente. Questo non vuol dire che non bisogna avere fiducia, vuol dire che i ragazzi devono cercare di trarre il più possibile da quello che è loro offerto. L'istruzione deve essere vista come qualcosa di prezioso e bisogna che i ragazzi cerchino la conoscenza e non le facili promozioni ( che per i motivi suddetti vengono spesso fatte). Scusate se ho svelato questa cosa così ripugnante, non so se ho fatto bene, ritengo però che la verità sia sempre la cosa migliore

    Non si nasce liberi, ci si diventa.

  • Ce ne sono di studenti che cercano di prendere il meglio della scuola, comprendendo le difficoltà dei professori! Purtroppo tanti altri invece sono completamente sviati dai modelli di oggi, ho notato ovunque questa spaccatura. Poi c'è una bolla isolata, i licei elité che ospitano i ragazzi della futura alta società: qui capita di tutto, professori che lodano chi deve essere lodato e professori che non interrogano, non spiegano, ma alla fine hanno tutti 8 per far vedere che quella scuola tiene vivo il proprio prestigio 8|

  • Lunedì mattina vado a scuola tranquilla ( una delle mie tre ma quella principale) e il Preside mi chiama intristito e mi dice che mi deve parlare, mi siedo e lui mi informa che dal prossimo anno non starò più in questa scuola perchè a causa dei tagli sono diventata sovrannumeraria. Mi dice anche che sono OBBLIGATA a produrre domanda di trasferimento entro la mattina. Dice, però, che il vicepreside proverà a farmi riavere la cattedra, persa perchè il ministero ha unito insieme 2 quarte e 2 quinte. Allora io non mi allarmo ancora ma sono costretta a compilare un plico di moduli ministeriali tanto che a scuola sono costretti a mettermi un supplente. Dovevo far svolgere un compito in una quarta e ho affidato questa mansione ai miei supplenti. Naturalmete sono andata a leggerglielo e non me ne sono andata fino a quando non sono stata sicura che i miei studenti avessero compreso il testo. Ho spiegato ai miei alunni cosa stava succedendo perchè io voglio che loro conoscano la realtà delle cose e mi hanno commosso per la loro solidarietà. Io insegno da 17 anni e da 3 sono di ruolo, ho fatto 14 anni di precariato nei posti più disparati ed insegnando di tutto: sono una tuttologa, non avete idea di quante materie in Ministero mi fa insegnare, anche materie che non ho mai fatto all'Università e che io, con pazienza, mi devo studiare di volta in volta. Quest'anno, ad esempio mi hanno dato da insegnare Informatica con progammazione ..........non è che fossi un pozzo di scienza in questa materia ma me la sono cavata. Ieri mi hanno dato conferma che ho perso il posto e mi trasferiranno chissà dove. Non ho la possibilità di affezionarmi e di ambientarmi in nessuna scuola perchè anche essendo di ruolo sono sbattuta a destra e a sinistra......forse neanche mi troveranno una collocazione perchè la legge sui tagli scolastici ha fatto perdere posto anche a colleghi che hanno più di 20 anni di insegnamento. Io amo il mio lavoro e i miei studenti ma lavorando così ci si sente demotivati. Economicamente poi........se per caso il Ministero mi mandasse a Civitavecchia (98 Km da casa mia) prenderei circa 1350 euro mensili ed avrei una spesa media di 300-350 euro mensili solo di benzina. Ho 45 anni, un mutuo , le bollette, una salute anch'essa un po' precaria e vivo da sola (?)........Certo, ce la faccio a sopravvivere ma, secondo voi, come faccio a non essere frustrata? Ci vuole una dose enorme di forza di volontà per sentirsi soddisfatti in una situazione come questa.

    sono in pochi a sapere queste cose...la frustrazione di arrivare una mattina in sede e sapere che dall'anno prossimo chissà dove si va a finire, con tutti i disagi che possono derivare... e nonostante tutto la passione resta, il bisogno di formare i giovani, di vederli "crescere" e di sentirsi crescere con loro...questo non ce lo possono togliere e comunque è impagabile per chi veramente lavora nella scuola con passione

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