ciao a tutti. da sempre ho questa sensazione: di insegnanti "bravi" ce ne sono pochi. la maggior parte fanno il loro lavoro per il loro bisogno di dominare. E non mi riferisco solo alla scuola, ma anche e soprattutto al mondo del lavoro, a tutte quelle piccole realtà in cui si instaurano dei rapporti gerarchici.
voi che ne pensate?
di insegnanti che hanno voglia di fare il loro lavoro ce ne sono pochi
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Quoto. la penso esattamente come te. Insegnare dovrebbe essere una passione, ma non lo è quasi mai.
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Ciao, secretgarden...io faccio parte della categoria "insegnanti" ormai da parecchi anni...ne ho conosciuti molti; preparati o meno, desiderosi di imparare e di fare esperienza, menefreghisti, impegnati, dedicati più a far colpo sulle famiglie che sui bambini...
Penso che sia un lavoro molto difficile, se svolto con passione e voglia di capire chi hai di fronte; ti assicuro che è molto faticoso e io stessa, i primi anni, sono stata tentata più volte di gettare la spugna e di "adagiarmi" in un qualsiasi altro lavoro, che non mi impegnasse mentalmente anche quando ero a casa. Ma non ho mollato, e ce l'ho fatta...e adesso quello che faccio mi gratifica molto, mi diverte e mi ritengo fortunata nel poter fare un lavoro che mi piace . Per tornare al tuo post, di insegnanti "dominatori" non ne ho conosciuti molti, ho conosciuto più insegnanti che vivacchiavano, senza spirito nè curiosità, insegnando sempre le stesse cose nello stesso modo, a bambini sempre più annoiati, e ciò mi è sempre sembrato molto triste.
Ciao ciao -
Luchino, io amo il mio lavoro, non solo come lavoro , ma amo i bambini e mi piace parlare con loro , insegnargli le cose che so , aprire i miei orizzonti e imparare da loro. Vedo anche colleghi poco interessati e menefreghisti e quella è la cosa che mi rode di più...che noi presto staremo a casa e invece...
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fidati patrizia, che alla fine "vanno avanti quelli che..." in ogni tipo di lavoro
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ciao luca...io ti rispondo come madre, che avrebbe voluto fare l'insegnante...
come alcuni di voi sanno, ho un bimbo che ha un piccolo ritardo di sviluppo...e devo dire che sono state proprio le maestre a farmi "imboccare" la strada giusta...francamente mi sono trovata bene con le "signore maestre" di mio figlio, così come mi sono trovata bene anche all'asilo, con entrambi i bambini...ma concordo con chi pensa che questo lavoro sia davvero una passione, perchè creare un legame con i bambini, ritengo che sia molto difficile e delicato... -
Caro Secret, generalizzare non porta a delle verità secondo me. Io sono una prof da molti anni e l'ho fatto per scelta. Amo moltissimo il mio lavoro che a volte è veramente duro perchè si svolge in realtà difficili socialmente e senza strumenti a disposizione. Ho 3 scuole ed ognuna di queste è differente, un Liceo, un Istituto Tecnico ed un Istituto professionale. In ognuna di esse bisogna cimentarsi in modo diverso, nella scuola Professionale, ad esempio, ci troviamo tutti ad affrontare ragazzi difficili, non supportati dalle famiglie, ragazzi di strada che spesso spacciano e rubano. Quest'anno ho subito 4 furti in classe...loro mi accusano di non essere abbastanza autoritaria, vogliono essere comandati e strapazzati ed io dovrei veramente cambiare la mia natura per suscitare la paura che loro mi chiedono....a nessuno importa quanto sono preparata, devo fare il cane da guardia. Tutto ciò è stressante e potrei non essere considerata una brava insegnante. Nelle altre due scuole riesco a fare un lavoro più inerente a quello per cui ho studiato ma rimango molto sensibile ai problemi dei ragazzi a causa della lunga e dolorosa gavetta nei Professionali...E' triste e deprimente sentirsi giudicare perchè si appartiene ad una categoria, peraltro maltrattata sia economicamente che socialmente....sono molto stanca per questo. Sentirsi giudicare e trattare da tutti ( comprese le Istituzioni) come se fossimo dei mangiapane a tradimento può produrre sconforto e lassismo...bisogna essere forti e decisi, credere in questo lavoro che poi diventa una missione in realtà proprio perchè queste difficoltà lo rendono tale. Pensa a chi rsta precario per anni e anni. Una mia collega che ha 63 anni è ancora precaria e quest'anno ha solo 6 ore di insegnamento. Non riesce neanche a comprarsi da mangiare. Secondo te come fa una persona a dare il massimo di se stessa se vive nell'incertezza e nella preoccupazione di non arrivare a fine mese specialmente se si trova in quest situazione da decenni? Il problema del precariato è storico e indissolubile. Simo strumentalizzati dallo Stato al quale non importa se ci siamo affezionati alle nostre classi perchè ha abolito la continuità didattica solo per questioni economiche. Io stessa che sono di ruolo sono sbattuta ogni anno in posti diversi spendendo cifre non trascurabili per il carburante, impossibilitata ad usare i mezzi pubblici perchè nello stesso giorno ho 2 scuole non collegate e poco tempo per andare dall'una all'altra....sono esausta. Scusa se mi sono dilungata, spro di non averti tediato
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tu non mi tedi mai alessandra!
hai fatto benissimo a condividere con noi la tua realtà. Io sono stato solo un "alunno" e queste cose non le potevo capire... -
Questi racconti mi stanno persuadendo a non fare l'insegnante in futuro...
Il problema sono quegli insegnanti che pensano di essere bravi e formativi e invece hanno qualche problema alle spalle che glielo fa credere... Saranno interessanti da certi punti di vista, perché spaziano nell'insegnamento, ma poi ti buttano addosso anche la loro frustrazione. Ho iniziato a pensare che un bravo insegnante dovrebbe aver avuto una buonissima infanzia e adolescenza, in modo tale da poter essere un completo punto di riferimento per i bambini e i ragazzi, altrimenti, proprio perché è un lavoro difficile e delicato, riuscire ad essere sempre tutto d'un pezzo in classe è difficile...
Il fatto che gli insegnanti siano costretti a cambiare scuola negli anni è una vergogna! Pesa veramente tanto sulla formazione cambiare in continuazione insegnanti, anche gli insegnanti, se avessero cinque anni di tempo, sarebbe più rilassati nel creare e svolgere il percorso formativo per le proprie classi. -
Io invece ero partita con l'idea "non vorrò mai fare l'insegnante" e adesso sto cominciando a contemplarla come possibilità.
Credo che avrei la pazienza e anche la sensibilità, ma forse non ho ancora la giusta sicurezza in me stessa.
"Per fortuna" la situazione vigente mi permetterà di pensarci almeno x un altro anno, visto che l'accesso alle graduatorie è al momento bloccato.
io comunque, per rispondere al post di Luca, penso che ci sia un'altra categoria di insegnate, ancora più nociva di quella citata, che ha scelto il mestiere solo perchè, se non lo fai con scrupolo, ti dà un mucchio di tempo libero e di ferie. :pinch:
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