Voglio raccontarvi il mio ultimo venerdì in un thread separato, perchè ho bisogno di un consulto. Come sapete, ero iscritto ad un club di scacchi. Proseguendo nella lettura, capirete perchè sto usando il tempo passato.
In questo periodo ero iscritto anche ad un torneo, che si teneva ogni venerdì. Il 14 dovevo giocare contro un avversario noto per la sua aggressività. Qui è nato un malinteso interno (mio): avevo inteso aggressivo dal punto di vista del gioco, non certo psicologico.
Cominciamo a giocare. Con una spocchia da campionato mondiale, l'avversario mi ricorda le regole. Mi sono inc......to come una bestia e trattato come un'idiota. Ho ribattuto: "Beh, se le cose stanno così, mi arrendo!". ho inclinato il re (negli scacchi è segno di resa), mi sono infilato la giacca e sono uscito. Avversario e amici hanno provato a chiedere, contattarmi, ecc.? Non lo so, ma credo di sì: io ho bloccato tutti i contatti. Questa mattina ho comunicato via mail che rinunciavo a proseguire il torneo.
Perché raccontare questo evento? Perché mi fa capire una cosa di me che non mi piace. Se è vero che il mio avversario è stato aggressivo, io non sono stato da meno, anche se nel mio modo incomprensibile.
Diciamo pure "incomprensibile per gli altri". Per me aveva una sua logica: se cominci ad aggredirmi, io mi ritraggo. A suo modo, è stato anche il mio un modo aggressivo: mi sento come se avessi mandato al diavolo tutti quanti.
Vorrei un vostro parere. Chiedetemi ciò che volete: temo di non essere stato molto chiaro.
