Buonasera a tutti.
È la prima volta che scrivo su un forum e, onestamente, la cosa mi spaventa molto.
Sono una persona che ha sempre faticato a trovare stimoli, ma che in un modo o nell'altro se l'è sempre cavata.
Adesso, a 26 anni, mi ritrovo con una laurea inutile e prospettive di vita misere.
Non ho un lavoro e a breve inizierò un master per cui spenderò tutti i miei risparmi, ma di cui non ho certezze.
La socialità mi è sempre riuscita bene; riconosco di essere capace a muovermi nei gruppi, eppure non c'è stato un giorno, negli ultimi dieci anni, in cui non mi sia sentito solo come un cane.
Ho sempre ricercato relazioni e sono sempre finito nell'imbuto del sesso occasionale, attaccandomi a persone assolutamente non interessate a me e finendo per rimanerci come un ebete ogni volta.
L'idea del suicidio è sempre stata abbastanza presente nella mia mente e l'ho sempre letta e sfruttata in chiave ironica, ma negli ultimi anni, e specialmente nell'ultimo periodo, è diventata qualcosa di simile all'ossessione.
Inizio a pensare che questa tristezza finirà per mano mia, che i problemi economici del non avere un lavoro stabile non sono problemi risolvibili perché hanno una soluzione che è, però, finale.
Da un po' di tempo lo considero effettivamente possibile eppure ho la sensazione che, se deve accadere, accadrà tra molto tempo, un po' come le malattie per i fumatori; la cosa, però, a mente lucida mi spaventa.
Di obiettivi veri e propri neanche l'ombra; ciò che prima mi rendeva fiero di me non fa più alcun effetto.
Faccio fatica ad aprirmi con i miei amici e questo argomento l'ho toccato solo una volta.
Per due anni sono stato seguito da una psicologa a cui ho raccontato tutto tranne questo piccolo, gigantesco dettaglio.
Ho smesso di vederla un anno e mezzo fa perché per un periodo ho vissuto all'estero.
Quando sono tornato, a febbraio, non ho avuto il coraggio di riprendere il percorso e l'ossessione di continuare a formarmi accademicamente ha fatto sì che non volessi considerare quei soldi come una spesa necessaria.
In tutti i modi, però, non ha mai accennato alla depressione, ma solo a tendenze depressive.
Ultimamente, però, me la sto vedendo davvero brutta eppure non riesco a muovermi né a scegliere; è come se quello che ho dentro mi tenesse incatenato a sé.
È un Davide contro Golia.
Vi ringrazio per l'attenzione; questo voleva essere, in primis, uno sfogo, visto che sono cose che faticherei a dire ad alta voce.