Difficile per me parlare di questa cosa, anche se ne ho bisogno.
Ho iniziato un "nuovo" lavoro, ma ero già stato lì...
Anni fa l'accoglienza è stata pessima, ma ho proseguito ed è andato tutto bene quell'anno. Poi, l'altro giorno, mi ripresento e mi sento dire che in pratica "la mia presenza non era ben accetta". Non con queste parole, ma il significato era quello. Molti anni prima, forse otto, in quella sede ero stato, mio malgrado, protagonista di un incidente: volendo fare del bene, invece mi ero ritrovato sotto accusa. Da allora non sono più stato visto di buon occhio, nonostante abbia dimostrato successivamente il mio valore. Mah... come mi è stato riferito dal "capo", la risposta è stata che le situazioni comunque rimangono...
Ora capisco che voi che leggete state capendo poco, ma non mi sento di spiegare meglio. Dico solo che, secondo me, sono stato umiliato e intimidito da chi ricopre una posizione dominante. A mio parere questo non va bene. Il guaio è che non posso rinunciare al lavoro perché, oltre alle conseguenze economiche, avrei anche conseguenze negative per trovare un altro lavoro, almeno per un anno.
Ma andare al lavoro ogni giorno con questo clima fa male... Quindi, come vedete, sono in gabbia. Due anni fa, nonostante tutto, ci sono riuscito ed è andato tutto bene, ma oggi mi sento più debole. Ho anche sensazioni fisiche, come fastidi allo stomaco, oltre che extrasistole. Sono moralmente giù perché non posso reagire e ritengo il tutto un'ingiustizia capitatami anni fa per errore e poca esperienza, ma che rimaneva circoscritta lì. Invece, nonostante tutto, dopo anni, questi soggetti che trattano la cosa pubblica come privata continuano a non dimenticare.