Come trovare persone con cui condividere davvero?

  • Forse mi piacerebbe una storia pulita, seria e forse ho paura. Sono troppo sola, ma ho tentato tantissimo per fare nuove conoscenze, ma nulla, le persone hanno poca voglia di darsi, di condividere. I social o situazioni tipo quelle in cui si organizzano cene, uscite, viaggi, presuppongono soldi e che ci si senta bene con sé stessi in toto, perché se ti senti un po' fragile, lì vieni esposta a giudizio estetico di donne e uomini.


    Le chat, se si vuol conoscere un uomo, almeno per me, sono bandite. Troppo schifo ho visto.


    So che il vuoto, la solitudine, non li risolve l'amico o il fidanzato, ma un po' di conforto, di presenza, la meritiamo tutti.


    Io non so più come fare.

  • Ciao, io credo che prima di cercare amicizie e affetto, sia importante lavorare su di sé e sulle proprie fragilità.


    Sembra la solita frase fatta, ma credo che ci sia molta verità in questo. Se non si sta bene (si è troppo tristi, insicuri, se si hanno troppe paure o ansie etc.), chi ci sta intorno lo percepisce e tende ad allontanarsi.


    Al massimo, in condizioni così, si possono attrarre persone "crocerossine", ma si verrebbe a creare una dinamica non sana.


    Altra cosa che ho notato è che chi si vende bene all' inizio di una conoscenza (di qualsiasi tipo), risultando simpatico e affabile, è già a buon punto dell' opera, anche se si tratta di persone che non sono perfette o irreprensibili (contando comunque che i difetti li abbiamo un po' tutti!).


    Credo che il saper socializzare e riuscire a piacere alle persone intorno sia una vera e propria arte! Esiste una branca di studio, l' intelligenza emotiva (trovi diversi libri a riguardo) che tratta questi temi :)

  • Sembra la solita frase fatta, ma credo che ci sia molta verità in questo. Se non si sta bene (si è troppo tristi, insicuri, se si hanno troppe paure o ansie etc.), chi ci sta intorno lo percepisce e tende ad allontanarsi.

    Secondo me non c'è nulla di vero in questo. Si può essere tristi perché (giustamente) non si hanno amici e non il contrario, non si hanno amici perché si è tristi. La tristezza è legata per forza di cose al vissuto di una persona e non può nascere da dentro senza una qualche ragione.

  • Domanda che sembra non c’entrare nulla, ma che é importantissima: cosa ti piacerebbe fare nel tempo Libero? Trovata questa passione, non dovrebbe essere difficile trovare un corso sull’argomento. Un po’ più difficile, ma non impossibile, trovare qualcosa di economico.

  • Secondo me non c'è nulla di vero in questo. Si può essere tristi perché (giustamente) non si hanno amici e non il contrario, non si hanno amici perché si è tristi. La tristezza è legata per forza di cose al vissuto di una persona e non può nascere da dentro senza una qualche ragione.

    La tristezza può avere molte cause, sicuramente, e la solitudine è una di queste. Su questo sono assolutamente d'accordo.


    Quello che intendevo è che se si ha "qualcosa che non va" (non solo tristezza, ma anche altro), in maniera costante, difficilmente riusciremo ad avvicinare e incuriosire le persone.


    Pensa ad esempio chi ha sempre l'espressione seriosa, chi per nervosismo / tensione risponde in maniera troppo brusca o ancora chi si lamenta troppo di tutto, etc. Sporadicamente ci sta, ma quando è una costante la gente tende ad allontanarsi.


    Alla fine è una spirale che tira sempre più in giù e che porta via via sempre più negatività e tristezza.


    Ovviamente la mancanza di amicizie può essere dovuta anche a fattori esterni, per esempio avere poche possibilità di uscire o avere hobby, o perché siamo circondati da "bulletti" (di qualsiasi età) che ci tagliano fuori.


    In primis si cerca di migliorare sé stessi, che è l' unica cosa su cui possiamo lavorare (laddove ve ne sia necessità); poi, eventualmente, si cerca di capire se le persone che stiamo frequentando sono effettivamente le persone giuste per noi, o se è il caso di cambiare giro.


    Ovviamente questa è solo la mia opinione ^^

  • Pensa ad esempio chi ha sempre l'espressione seriosa, chi per nervosismo / tensione risponde in maniera troppo brusca o ancora chi si lamenta troppo di tutto, etc. Sporadicamente ci sta, ma quando è una costante la gente tende ad allontanarsi.

    Potrei fare diversi esempi che smentiscono questa tua convinzione. In realtà esiste un "mercato" per tutti indipendentemente dal nostro aspetto, dal nostro carattere o dai nostri problemi.

    Ovviamente la mancanza di amicizie può essere dovuta anche a fattori esterni

    Secondo me dipende in primis da un atteggiamento vittimista. Gli altri sarebbero tutti cattivi, superficiali, manchevoli, non hanno voglia di darsi, di condividere, eccetera.. mentre noi saremmo pieni di virtù, degli esseri perfetti a cui scorre la santimonia nelle vene.

    La realtà è che gli altri non sono peggio e che a volte siamo noi i carnefici. Se uno cominciasse a vedere negli altri anche le proprie debolezze e i propri errori forse imparerebbe ad essere più indulgente.

  • alessandr0 Parlo per me, ovvio, ma non ci sto. C'è una soggettività che deve portare a metterci in discussione, ma poi stop. C'è l'oggettività: di chi sono etero e se cerco un uomo, vorrei che fosse tale.


    È stracolmo di malati, penecentrici, sgarbatoi, senza cultura, dignità, rispetto. E posso continuare. Quindi ripeto: sono etero e parlo di uomini; gli sposati cercano amanti, i liberi sono spesso fortemente psichiatrici. Ma di che cosa parliamo?


    Sulla gente in generale, io sono sola, senza veri affetti. I più hanno figli, ancora fratelli, sorelle, nipoti ecc., mariti o mogli, non hanno esigenze di condivisione e non provano il senso di solitudine di cui parlo io o se… hanno più rete di affetti.


    Nel mio palazzo avrò provato a instaurare tanti rapporti, ma poi non posso coltivare solo io.


    Io, in tutta la mia gioventù, ho aggregato, organizzato cene, uscite; poi si conosceva la gente, si metteva insieme e spariva. Quando, seguendo mamma, ero disperatamente sola, nessuno è apparso a coinvolgermi. Che dice: "dai e ti ritornerà"? Dice una sciocchezza.

  • In realtà esiste un "mercato" per tutti indipendentemente dal nostro aspetto, dal nostro carattere o dai nostri problemi.

    Ammesso e non concesso che sia così, si tratta anche di vedere se quel "mercato" è in linea con le proprie aspettative , o se invece, per qualunque ragione, ci si crogioli su aspettative del tutto non realistiche, sia in assoluto e sia con particolare riferimento alle proprie caratteristiche.

    Secondo me dipende in primis da un atteggiamento vittimista. Gli altri sarebbero tutti cattivi, superficiali, manchevoli, non hanno voglia di darsi, di condividere, eccetera.. mentre noi saremmo pieni di virtù, degli esseri perfetti a cui scorre la santimonia nelle vene.

    La realtà è che gli altri non sono peggio e che a volte siamo noi i carnefici. Se uno cominciasse a vedere negli altri anche le proprie debolezze e i propri errori forse imparerebbe ad essere più indulgente.

    Personalmente stra-concordo su questo (che comunque non mi sembra troppo diverso da quanto scriveva cactusinfiore ).

    Nel concreto/reale mi capita di constatare che il vittimismo (da visione angelicata ed esaltatissima solo di se stessi) si accompagni spessissimo, in chi lo vive, ad uno spirito di "rivincita" che deraglia molto rapidamente (e irragionevolmente) nell'aggressività o addirittura nel tentativo di provocare l'altrui aggressività ogni qualvolta venga posto in discussione il vittimismo diventato "bandiera" o persino "blasone".


    E (chiedo, ma lo chiedo con interesse vivissimo) come lo aiuti chi si è blindato in questa rocca?

    Sai cosa penso, a volte, dinanzi a questi atteggiamenti che mi ritrovo nel reale, e anche su livelli decisamente gravi o gravissimi?

    Penso che il vittimismo (che tu hai centrato perfettamente) diventi davvero una rocca difensiva a tutti gli effetti. Che non ci sia nessunissimo desiderio di uscire dalla rocca per prendersi per mano col prossimo, e che - sentendosi il vittimista irrimediabilmente inadeguato - eserciti come SCELTA quella di restare nella rocca per non dover mai confrontarsi con nesssuno, e VOLENDO limitarsi a ricevere attestati di solidarietà quale "vittima".

    Che è un po' la "logica del clochard" (= io non mi prendo nessun obbligo e non potrei, dammi tu qualcosa se è vero che sei buono! Lo vedi come sto!) .

    Ecco perchè si urtano e diventano anche aggressivi quando li chiami fuori dalla rocca! Perchè non hanno nessunissima intenzione di uscirne!

    Horror, per me.


    E' soltanto il mio punto di vista, ma è davvero maturato dalle esperienze concrete.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Concordo con gloriasinegloria.


    Con un po' di analisi interiore possiamo cercare di capire se nel nostro comportamento c'è qualcosa che non va.

    Come accennavo prima, ci sono libri su delle branche di studio (intelligenza emotiva ed intelligenza sociale) che possono essere di grande aiuto e che mi sento di consigliare a chi ha problematiche in questo ambito.


    In quanto a "fattori esterni": persone tossiche, narcisiste etc. purtroppo ci sono, come dicevo se sono anche brave a vendersi ottengono facilmente consensi ed è pure difficile distinguerle dalle persone sane.

    Noi non possiamo guarire o migliorare queste persone, possiamo al massimo decidere a chi dedicare il nostro tempo.

    Potrei fare diversi esempi che smentiscono questa tua convinzione. In realtà esiste un "mercato" per tutti indipendentemente dal nostro aspetto, dal nostro carattere o dai nostri problemi.

    Concordo sul fatto che ci sia un "mercato" per tutti i tipi di persone indipendentemente dai loro aspetti caratteriali, nel limite dell'accettabile però.


    Aggiungo comunque una nota molto importante di cui a mio avviso è essenziale tenere conto: in età adulta secondo me è più difficile instaurare nuovi rapporti di amicizia perché la maggior parte delle persone ha meno tempo, hanno già la loro vita e poco spazio ulteriore da dedicare ad altri (spiace ma è così). Per cui non tutti i "rifiuti" che si ricevono a mio avviso sono indice di un qualche problema.

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