Poliamore, cosa ne pensate?

  • In realtà, per me sarebbe un banco di prova: se una persona, allo scontro con la realtà, non mantiene coerenza alle proprie idee, significa che tale persona è inconsistente.

    O semplicemente scopre due cose: che è un essere umano e che la vita vera è diversa dalle supercazzole teoriche.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Mi chiedo: con tutti i tradimenti che avvengono a destra e a manca dalla notte dei tempi, siamo davvero una specie monogama? Oppure tipo metà della popolazione non lo sarebbe se non si incorresse in rischi vari o perdite nel fare "coming out"?

    Si commettono tanti omicidi pure... Quindi la natura umana è assassina e perché dovremmo quindi punire penalmente l'omicidio? Semplice, perché natura o non matura si fa del male al prossimo e anche chi tradisce fa del male al prossimo. Ribadisco... C'è chi non riesce a sostenere la monogamia? Perfetto, però lo dichiarasse prima alle persone con cui sta intrecciando una relazione, in modo che queste siano libere di accettarla o meno. Tu guardi la libertà solo dal lato del poliamoroso, ma non consideri la libertà dell'altra parte di accettarla o meno, una parte potenzialmente più esposta, in quanto, in caso di tradimento, soffrirebbe. È tanto complicato accettare il principio universale che, kantianamente, non deriva da imposizione statale, sociale o religiosa (magari monoteistica; a te tutto quello che comincia con mono non ti piace): "primum non nocere"? Un principio semplice, basilare, che ci dice che noi possiamo esercitare la nostra libertà, anche quella di avere 18 partner, ma non dobbiamo fare del male al prossimo.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • O semplicemente scopre due cose: che è un essere umano e che la vita vera è diversa dalle supercazzole teoriche.

    Ogni cosa reale è spiegabile attraverso una supercazzola teorica. Anche un'auto è reale, la puoi toccare, ma sai che razza di teoria ha dietro? Ora: dell'auto, la teoria l'abbiamo sviluppata noi, quindi la conosciamo. La realtà, invece, non è stata progettata da noi, quindi tocca scavarla. "La vita vera", se si vuole capirla oltre che viverla, si può anche viverla e basta. Si vive lo stesso.


    Eventualmente, domani riprendo anche gli altri quote; per ora stacco.

  • Ogni cosa reale è spiegabile attraverso una supercazzola teorica. Anche un'auto è reale, la puoi toccare, ma sai che razza di teoria ha dietro? Ora: dell'auto, la teoria l'abbiamo sviluppata noi, quindi la conosciamo. La realtà, invece, non è stata progettata da noi, quindi tocca scavarla. "La vita vera", se si vuole capirla oltre che viverla, si può anche viverla e basta. Si vive lo stesso.


    Eventualmente, domani riprendo anche gli altri quote; per ora stacco.

    Io sono un empirico. Ho preferito prima vivere e, semmai, dopo aver vissuto, farmi qualche teoria sulla vita, sempre smentibile a posteriori dal vissuto stesso. Forse ho sbagliato, ma non mi sarebbe piaciuto semi-vivere perché ingabbiato in una teoria mai testata dal vivere stesso.


    P.S. A proposito di auto, credo che tu non comprerai mai una monovolume.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Il tuo ragionamento poggia su equivalenze fuorvianti. Amare in modo esclusivo una persona non significa "togliere" amore agli altri, perché l'amore non è una risorsa da distribuire, ma un'esperienza relazionale che nasce dalla reciprocità e dalla compatibilità tra due individui. Il fatto che un legame sia esclusivo non lo rende automaticamente possessivo: segue semplicemente una logica diversa rispetto all'amore universale, e ritenere che sia egoistico solo perché non abbraccia tutti è una falsa dicotomia. L'essere umano vive su più piani: può provare agape e al tempo stesso eros/philia senza contraddizione, non si tratta di un aut-aut.


    Inoltre, l'amore non funziona per sostituzione come se ci fosse una fila d'attesa o un premio da assegnare, la meritocrazia non c'entra perché non ci si "aggiudica" un partner come in un concorso. Non è una gara dove vince chi si impegna di più, ma un incontro tra due libertà che si scelgono, e dipingerlo come un mercato competitivo è riduttivo e cinico poiché la persona amata non è una ricompensa, ma un soggetto che sceglie a sua volta. Non c'è una classifica, né un datore che "assume" uno e lascia fuori l'altro.


    In sostanza, l'amore di coppia non è una gara che produce "esclusi", ma una delle tante manifestazioni della capacità umana di legarsi. Chi resta fuori dalle relazioni non è stato sconfitto da un rivale: semplicemente non ha incontrato quella particolare compatibilità. In altri casi, è il risultato di un'incapacità personale di costruire legami reali, o di un atteggiamento respingente, di una mentalità che allontana invece di avvicinare. E, anche ammettendo - solo per amor di discussione - che l'amore fosse un mercato competitivo, il numero di individui disponibili non è così ridotto da creare esclusi, ci sono potenziali partner per tutti. Pertanto, anche il concetto del "primo che arriva" perde di significato.


    La contrapposizione che poni - "amore altruistico per tutti vs. amore sentimentale esclusivo e quindi egoista" - nasce da una visione da "gioco a somma zero", tipica di una certa retorica incel, dove le relazioni vengono lette come beni scarsi da contendersi, con un "premio" riservato al migliore. Ma la realtà è che le persone non sono premi da aggiudicare: sono soggetti che scelgono liberamente, e la libertà di scegliersi a vicenda è ciò che dà senso all'amore di coppia.

  • Inoltre, l'amore non funziona per sostituzione come se ci fosse una fila d'attesa o un premio da assegnare, la meritocrazia non c'entra perché non ci si "aggiudica" un partner come in un concorso. Non è una gara dove vince chi si impegna di più, ma un incontro tra due libertà che si scelgono, e dipingerlo come un mercato competitivo è riduttivo e cinico poiché la persona amata non è una ricompensa, ma un soggetto che sceglie a sua volta. Non c'è una classifica, né un datore che "assume" uno e lascia fuori l'altro.

    Questa è da incorniciare.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Inoltre, l'amore non funziona per sostituzione come se ci fosse una fila d'attesa o un premio da assegnare, la meritocrazia non c'entra perché non ci si "aggiudica" un partner come in un concorso. Non è una gara dove vince chi si impegna di più, ma un incontro tra due libertà che si scelgono, e dipingerlo come un mercato competitivo è riduttivo e cinico poiché la persona amata non è una ricompensa, ma un soggetto che sceglie a sua volta. Non c'è una classifica, né un datore che "assume" uno e lascia fuori l'altro.

    10 minuti di applausi!!!

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Ti innamori di una persona, senti il bisogno di stare con lei, di amarla in senso "convenzionale"? Bene, quale migliore cammino spirituale? Per me così è stato. Se non avessi desiderato stare con una sola persona e tutto il conflitto che questo ha generato, non perché ci fossero in mezzo altri, ma per altre ragioni, mai avrei creduto che quell'amore esiste da sempre e per sempre, oltre il tempo, lo spazio, come parte della mia coscienza.

    Piccolo ot, non so se con queste tue parole ti riferisci alle Fiamme Gemelle, ma me le hai fatte venire in mente.

    Chissà se esistono davvero e se trovarsela di fronte è un bene o un male, di certo non dev'essere una passeggiata.


    Altro ot, della Dickinson non riesco a togliermi dalla testa questi versi da quando li ho letti per la prima volta:


    The Heart asks Pleasure -- first
    And then -- Excuse from Pain
    And then -- those little Anodynes
    That deaden suffering

    And then -- to go to sleep
    And then -- if it should be
    The will of its Inquisitor
    The privilege to die

  • L'amore non si merita, capita.

    Poi ti rispondo...

    la meritocrazia non c'entra perché non ci si "aggiudica" un partner come in un concorso. Non è una gara dove vince chi si impegna di più, ma un incontro tra due libertà che si scelgono, e dipingerlo come un mercato competitivo è riduttivo e cinico poiché la persona amata non è una ricompensa, ma un soggetto che sceglie a sua volta. Non c'è una classifica, né un datore che "assume" uno e lascia fuori l'altro.

    Va bene.

    Chi resta fuori dalle relazioni non è stato sconfitto da un rivale: semplicemente non ha incontrato quella particolare compatibilità.

    Qui sono d'accordo anch'io perchè penso che se uno rimane fuori è pure possibile che non abbia incontrato la persona giusta, nel senso gli è mancato l'incastro giusto: al posto giusto al momento giusto come si dice. Questo è ok.

    In altri casi, è il risultato di un'incapacità personale di costruire legami reali, o di un atteggiamento respingente, di una mentalità che allontana invece di avvicinare.

    Ecco... ^^ e questa non è meritocrazia???

    L'hai detto tu eh, io sto solo riportando.

    E qui ho risposto anche a te fran235 .

    E, anche ammettendo - solo per amor di discussione - che l'amore fosse un mercato competitivo, il numero di individui disponibili non è così ridotto da creare esclusi, ci sono potenziali partner per tutti.

    Volendo anche qui c'è il cavillo, sai perchè? Perchè sotto i 40 anni ci sono leggermente più maschi che femmine, questo in seno ad una popolazione omogenea. Qui addirittura abbiamo una sproporzione di immigrati maschi sulle immigrate donna, ma vabbè soprassediamo.

    Quello che voglio dire è che anche in un mondo ideale e preciso la corrispondenza biunivoca perfetta che incastra tutti non è matematicamente possibile proprio per il fatto che madre natura genera più maschi...ergo seppur in numeri infimi ci deve stare chi rimane fuori.

    Ma evidentemente questi che rimangono fuori ci devono essere per forza anche per il discorso che faceva Juniz... chi lo sa.

  • Quello che voglio dire è che anche in un mondo ideale e preciso la corrispondenza biunivoca perfetta che incastra tutti non è matematicamente possibile proprio per il fatto che madre natura genera più maschi...ergo seppur in numeri infimi ci deve stare chi rimane fuori.

    Ma evidentemente questi che rimangono fuori ci devono essere per forza anche per il discorso che faceva @juniz...chi lo sa.

    Avrebbe perfettamente senso logico se si considerasse solo l'esistenza dell'eterosessualità.

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