gloriasinegloria ma perchè evadi il mio punto? Non sto parlando di cosa vuole fare questo signore, ma di quello che puó fare.
Allo stato attuale, se volesse, non potrebbe entrare in quella casa, a meno di non coinvolgere avvocati, giudici, probabilmente pure forze dell'ordine per fare eseguire lo sfratto.
In quale linguaggio umano quest'uomo ha "pieno possesso" di casa sua?
Il mio punto è tutto qua.
Mentre lacrime continuano a scorrere sul mio viso (scherzo, eh)...quello che può fare questo signore lo abbiamo ripetuto fino allo sfininimento (sia io, che CourtneySunshine, che la huesera ).
Si tratta di andare dal Giudice e si libera di tutti.
SOLO CHE non sembra affatto volersi liberare dei figli. Ma volendo potrebbe liberarsi anche di questi.
Ovvio che allo stato attuale non possa entrare in quella casa contro la volontà dei figli che la occupano, giacchè questa è la inviolabile residenza dei figli.
Altrettanto ovvio che il padre non abbia alcun "pieno possesso" (e non avrei capito chi l'abbia mai detto, ma certamente non io).
Peraltro stando alla treccani, "Nel linguaggio giuridico, il possesso è il potere che si esercita su qualcosa che si ha in uso e di cui si godono i frutti indipendentemente dal fatto di averne o meno la proprietà"
Appunto: che sarebbe il caso dei figli (non della moglie che non sta più lì).
Non sono proprietari ma hanno avuto in uso quel bene dal proprietario e, tanto per restare in legalese, loro hanno un titolo ormai del tutto autonomo rispetto a quello della madre, costituito dalla concessione paterna verso LORO e del tutto a prescindere dai titoli derivati dalla separazione coniugale).
Che nessuno possa invadere l'altrui domicilio...e che dobbiamo raccontarci pure questa? No dai ti prego!...I figli, in questo momento, hanno un comodato gratuito perfettamente concordato con il padre, e alla pari di qualunque inquilino hanno tutto il diritto del mondo all'inviolabilità del proprio domicilio (e guai neri per tutti se la Legge non prevedesse questo!).
Fermissimo resta che il padre può ottenere la formalizzazione della riconsegna della moglie in qualunque momento con l'opportuno ricorso, ma altrattanto fermissimo resta che in quella casa non potrà sognare di andare a vivere nessuno, a meno che il padre non si rimangi la promessa fatta ai figli, e che non sembra avere nessuna intenzione di rimangiarsi.
Da metabolizzare, piaccia o non piaccia, c'è solo questo fatto.
Quest'uomo...può muoversi in qualunque momento per "portare la compagna e i di lei pargoli in villa".
Per cui il rebus si riduce alla sola domanda "VUOLE farlo?".
A quanto pare NO (e secondo me fa bene) .
Punto.
Non ha nessunissimo senso stare a cincischiare della moglie (che non sta lì) e nè dei redditi dei figli.
Quel che conta è esclusivamente quel che vuole LUI circa l'uso di un suo bene personale.
E nell'interesse di Marilu74 mi viene per corretteza da dire che coltivare illusioni contrarie, o peggio agirle come "pretese", non può che rovinare la sua relazione con quest'uomo.