Ciao a tutti, scrivo in questa sezione anche se non so se è quella giusta. In caso, mi scuso in anticipo.
Come si può leggere dall'oggetto, vorrei pareri riguardo alla pausa estiva che avrò ad agosto con il terapeuta. So bene che le ferie sono sacre e lo sono ancor di più per chi lavora a contatto con problematiche quali ansia, depressione, traumi and so on...
Il mio dubbio, più che contestazione, riguarda una pausa che può durare 30 giorni. Il mio terapeuta, nel corso dell'anno, ha già fatto altri stop (nulla da ridire), e sapere che tutto agosto dovrò passarlo senza terapia mi preoccupa per due ragioni:
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Se riesco a stare 30 giorni senza terapia e senza sentire il terapeuta, significa che sto decisamente meglio. E la considero un'occasione per smettere di andarci. Non avrebbe senso continuare ad andare a settembre... Fin qui tutto ok, se non fosse che io sento il bisogno di continuare il percorso.
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Potrei passare un mese intero a stare male, e in questo caso non so se riuscirei comunque a tornare dallo stesso terapeuta.
Arriva la domanda:
Ha senso, nel mentre, sentire un altro psicologo? Cercare un altro approccio terapeutico?
E soprattutto, anche ora lo psicologo è in ferie... Quindi ci incontreremo solo una volta a luglio, dopodiché se ne parlerà a settembre. Potrebbe essere questa l'occasione per concludere il mio percorso con lui?
La mia paura è di non riuscire a trovare una persona altrettanto brava. Ma al tempo stesso sento la necessità di cambiare, perché il suo modo di gestire il lavoro non è vicino al mio modo di vedere le cose come cliente.