Mostra di PiùIn teoria...
Nella realtà non è così, cioè ad esempio se io dovrò fare una cosa che mi mette ansia, chessò tipo fare un colloquio, od incontrare persone che non mi piacciono per nulla, oppure salire su un cornicione per svolgere un determinato lavoro (ben consapevole di soffrire di acrofobia) nella consapevolezza che quelle cose volente o nolente le dovrò fare l'ansia ci sarà.
E questa è l'ansia anticipatoria...
E' patologica se è eccessiva, non si riesce a calmarla, o addirittura ti impedisce di svolgere l'attività prefissata, ok...
Ma se è così non è che la si può eliminare o risolvere dicendosi "è la solita ansia, perchè preoccuparsi? Siccome non la posso evitare allora si calmerà da se e fine del problema".
Io se devo salire su quel cornicione con i pesi in mano (con le regole sulla sicurezza sul lav che non ti potrà mai garantire al 100%) o se devo andare in un ambientaccio a me ostile, a me l'ansia verrebbe perchè quelle cose le dovrò affrontare fisicamente.
Non sono i trip mentali immaginari...ma la realtà a cui non si sfugge.
Magari dirsi "eh è l'ansia...vai via!" e poi tutto risolto.
Sarebbe bello se fosse così!
Ma così non è.
Devi fare un enorme lavoro su te stesso. Ma davvero grande.
Nel momento in cui sei sul cornicione ci sarà ansia, ma non puoi provarla il giorno prima, o due giorni prima, o tre ore prima. Capire che la tua mente pensa al problema nel momento in cui c'è, non prima. Perché tanto prima non puoi farci niente.
Imparare a pensare solo al presente. Questo aiuta. E aiuta tantissimo.
E comunque, imparare a pensare che si può vivere normalmente anche con l'ansia aiuta. Si decide di convivere: c'è, me la tengo, faccio come se non esistesse, anche se sto malissimo. Mi forzo di mangiare, di uscire, di fare come se non ci fosse.
Io sto facendo così. Se ho troppe scadenze o cose da fare, mi concentro su una alla volta. E se penso a tutto mi agito, allora penso a una cosa alla volta. È la mia strategia. Ognuno trova la propria.