Nel famoso libro di Salinger, il giovane Holden afferma: Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
Ho sempre condiviso questo suo pensiero, tant'è che nel corso della mia vita (non sono giovane), l'ho messo in pratica e quando ne avevo la possibilità se leggevo un libro che mi piaceva cercavo un contatto con l'autore: poteva essere semplicemente la partecipazione a una presentazione del libro, talvolta scrivevo lettere o, in seguito, email. Mi hanno sempre risposto tutti, piccole comunicazioni di circostanza che duravano lo spazio di un mio primo contatto, una loro risposta sempre molto gentile, un mio ringraziamento. In qualche raro caso ne ho conosciuto personalmente qualcuno che viveva nella mia città e ancora siamo in contatto e sporadicamente li vedo. Con l'avvento dei social è più facile stabilire delle connessioni: vado su facebook e clicco "segui" sulla pagina personale dello/scrittore/musicista ecc.di cui voglio seguire l'attività, e la cosa si ferma lì.
Come ho scritto in un altro post, giorni fa ho cliccato segui sulla pagina facebook di uno scrittore americano di cui stavo leggendo un libro, ma questa volta lui mi ha chiesto l'amicizia e poi mi ha scritto un messaggio privato. Ne sono rimasta sorpresa, ma ho pensato che fosse un suo modo per essere gentile e altrettanto gentilmente ho risposto pensando che questo scambio di convenevoli finisse lì. Invece no. Ha continuato, e stiamo chattando un pochino ogni giorno parlando di arte e letteratura... Ne sono piacevolmente sorpresa ma devo dire che è anche una cosa un po' strana e che non so bene come gestire perché da un lato ho un po' paura che mi assorba troppo tempo o troppe energie mentali, dall'altro penso che è una fortuna avere una simile occasione e non vi si può rinunciare.