Sicuramente ce la faremo, cavalchiamo l'onda della crisi e aspettiamo che il mare si ricalmi.
Il simpatico ritorno della bestia
-
-
-
Buongiorno, la mia psicoterapeuta mi aveva spiegato che in realtà non sono gli eventi che viviamo la causa dell'ansia, ma il modo con cui li affrontiamo.
Ad esempio io soffrivo (fra le altre cose) di manie di controllo. Quindi tutto quello che sfuggiva al mio controllo mi generava ansia e panico, e da qui si era sviluppata la mia ipocondria, perchè ovviamente non siamo noi a decidere se ammalarci o meno. Nel mio caso, per guarire ho fatto un percorso di 'accettazione', e spostare il focus non su quello che ci accade, ma sul modo di affrontarlo. Detta così pare semplice, in realtà è stato molto faticoso, e ancora oggi a distanza di anni, in alcuni casi mi sono dovuto impegnare parecchio per rimanere centrato sull'accettazione, ma l'ansia non è più tornata. Al suo posto ci può essere preoccupazione, anche a livelli elevati, ma in confronto agli attacchi di panico che provavo una volta è acqua fresca.
-
Buongiorno, quest’anno sono ricaduto nella spirale dell’ansia e dap, da un mese ho ripreso una cura farmacologica ma ancora sento che c’è qualcosa che non va, i sintomi sono meno virulenti del passato ma subdoli, hanno diciamo cambiato modo di manifestarsi.
Psicoterapia, training autogeno, Mindfulness e yoga non hanno mai debellato questa affezione, l’ultimo salvagente rimane sempre il farmaco con tutti i suoi aspetti anche negativi, ovvero gli effetti collaterali.
Personalmente non sono mai riuscito a fare una vita normale, in un modo o nell’altro sempre rinunce grandi e piccole (in abito sentimentale, lavorativo, sociale, ludico ecc…) che a mio avviso alla fine non fanno altro che minare qualsiasi tentativo di “guarigione”.
Qualcuno si ritrova nella mia esperienza?
Parlo di un’esperienza ventennale ormai da quando la bestia mi ha fatto il dono di palesarsi.
L’accettazione rimane sempre il must di qualsiasi terapia, ma a quali costi?
oscarw Buongiorno! Alzo la mano, io mi ritrovo nella tua esperienza. Per me sono leggermente oltre 20 anni (circa 23, direi). Ho sempre "convissuto", momenti meglio, altri peggio, con i disturbi.
Ho provato 3 volte a lasciare i farmaci, e l'ultima volta sono stato 2 anni senza. In quei due anni non stavo meglio; semplicemente, seguendo gli psicologi e Raffaele Morelli, ho deciso di tentare la strada della sola accettazione. Ho resistito 2 anni senza medicinali, poi sono lentamente scivolato... fino a che ho dovuto riprendere la terapia.
In sincerità, ho pure smesso di chiamare "bestia" i disturbi. Sono semplicemente parte di me. Come lo sono i miei tre figli, i due matrimoni, il lavoro come imprenditore.
Adesso, a 50 anni, cerco la via della pace con me stesso e con i miei disturbi. Facile a dirsi, molto difficile a metterlo in pratica. Ma non c’è ricetta migliore: come dici tu, "l'accettazione rimane sempre il must di qualsiasi terapia". I costi possono essere veramente minimi, se terapia farmacologica e sviluppo dell'accettazione vanno di pari passo.
-
Ritornano sempre e per sempre nei momenti di maggiore stress e debolezza... In questo preciso momento sono sveglio dopo un incubo, il classico incubo che ti fa svegliare di notte di soprassalto e tutto sudato. E ritorni indietro, all'inizio delle ossessioni e del primo attacco di panico vero e proprio. Non te ne libererai mai... Accidenti, che botta. Sicuramente sono i periodi sotto stress che fanno tornare indietro. Ora mi sento indifeso ed esposto a queste paure che forse non ho mai affrontato veramente. Sono affranto dal fatto che, a 51 anni, abbia ancora queste paure. È la mia mente, il mio bisogno di controllo, la paura dell'irrazionale.
Sono le 3:50 e domani ho una giornata pienissima... ma non dormo. Dovrei prendere il solito Xanax. È durissima anche stavolta e dovrei, al solito, decidere se tornare dallo psichiatra o andare dallo psicologo. Scusate lo sfogo, è solo per mettere nero su bianco alcuni pensieri.
-
Buongiorno, la mia psicoterapeuta mi aveva spiegato che in realtà non sono gli eventi che viviamo la causa dell'ansia, ma il modo con cui li affrontiamo.
Ad esempio io soffrivo (fra le altre cose) di manie di controllo. Quindi tutto quello che sfuggiva al mio controllo mi generava ansia e panico, e da qui si era sviluppata la mia ipocondria, perchè ovviamente non siamo noi a decidere se ammalarci o meno. Nel mio caso, per guarire ho fatto un percorso di 'accettazione', e spostare il focus non su quello che ci accade, ma sul modo di affrontarlo. Detta così pare semplice, in realtà è stato molto faticoso, e ancora oggi a distanza di anni, in alcuni casi mi sono dovuto impegnare parecchio per rimanere centrato sull'accettazione, ma l'ansia non è più tornata. Al suo posto ci può essere preoccupazione, anche a livelli elevati, ma in confronto agli attacchi di panico che provavo una volta è acqua fresca.
Quello che dice la tua psicologa è vero, ma io personalmente ho potuto sperimentare che non sempre è così, ad esempio ho un amico che controlla la qualsiasi, è paranoico, insicuro, indeciso eccetera, eppure non soffre né di ansia né di panico; un’altra esperienza che ho avuto è quella di avere avuto un capo molto ansioso al lavoro, superstizioso, iper maniacale nel controllo, eccetera, eppure neanche questa persona soffre di ansia o attacchi di panico.
Sempre un altro mio capo al lavoro era schizzato, andava su tutte le furie al piccolo intoppo anche per cose banalissime, aveva manie di protagonismo, mania di controllo, eccetera eppure anche questa persona non soffriva né di ansia né di panico.
Potrei continuare con altri esempi di amici parenti e quant’altro, quindi secondo me come dice anche la mia psichiatra c’è una base biologica molto forte in persone predisposte e di conseguenza il lavoro che possiamo fare su noi stessi può senza dubbio aiutarci, ma non saremo mai liberi da questi problemi che tenderanno a ripresentarsi e che dovremo tenere a bada con farmaci o se si è più fortunati con psicoterapia, mindfulness, yoga eccetera.
Io personalmente faccio meditazione e yoga da sette anni in maniera continuativa, eppure da qualche mese sono di nuovo ritornato a prendere i farmaci.
-
Si probabilmente c'è una certa predisposizione o una sorta di iper-sensibilità che ci rende più vulnerabili. Anch'io pratico la mindfulness, da 5 anni, e mi è parecchio d'aiuto. Ho terminato la terapia ad inizio 2022, ma ho continuato a lavorare su me stesso, sfruttando tutto quello che mi ha insegnato la mia psico. E in questi anni mi sono accorto che sto continuando a migliorare, certo piccoli passi, ma sufficienti a darmi la forza di proseguire in questo percorso individuale. E metto in conto che, un domani, potrei di nuovo stare male tanto da dover riprendere i farmaci, ma mi sto impegnando perchè questo non accada e sono piuttosto fiducioso (o ingenuo)
-
Quello che dice la tua psicologa è vero, ma io personalmente ho potuto sperimentare che non sempre è così, ad esempio ho un amico che controlla la qualsiasi, è paranoico, insicuro, indeciso eccetera, eppure non soffre né di ansia né di panico; un’altra esperienza che ho avuto è quella di avere avuto un capo molto ansioso al lavoro, superstizioso, iper maniacale nel controllo, eccetera, eppure neanche questa persona soffre di ansia o attacchi di panico.
Sempre un altro mio capo al lavoro era schizzato, andava su tutte le furie al piccolo intoppo anche per cose banalissime, aveva manie di protagonismo, mania di controllo, eccetera eppure anche questa persona non soffriva né di ansia né di panico.
Potrei continuare con altri esempi di amici parenti e quant’altro, quindi secondo me come dice anche la mia psichiatra c’è una base biologica molto forte in persone predisposte e di conseguenza il lavoro che possiamo fare su noi stessi può senza dubbio aiutarci, ma non saremo mai liberi da questi problemi che tenderanno a ripresentarsi e che dovremo tenere a bada con farmaci o se si è più fortunati con psicoterapia, mindfulness, yoga eccetera.
Io personalmente faccio meditazione e yoga da sette anni in maniera continuativa, eppure da qualche mese sono di nuovo ritornato a prendere i farmaci.
Anche io comincio seriamente a pensare esista una base biologica e una predisposizione genetica ad ansia, panico e depressione. Soffro di ansia e panico da quando avevo 6 maledettissimi anni. Ne sono passati 30 e da circa 9 assumo farmaci, senza i quali probabilmente oggi non sarei qui a scrivere. Anzi, ne approfitto per ringraziare di cuore chi ha elaborato le molecole che oggi mi permettono di avere quella tranquillità mentale che mi consente di avere lucidità e condurre una vita un minimo dignitosa.
-
Quello che dice la tua psicologa è vero, ma io personalmente ho potuto sperimentare che non sempre è così, ad esempio ho un amico che controlla la qualsiasi, è paranoico, insicuro, indeciso eccetera, eppure non soffre né di ansia né di panico; un’altra esperienza che ho avuto è quella di avere avuto un capo molto ansioso al lavoro, superstizioso, iper maniacale nel controllo, eccetera, eppure neanche questa persona soffre di ansia o attacchi di panico.
Sempre un altro mio capo al lavoro era schizzato, andava su tutte le furie al piccolo intoppo anche per cose banalissime, aveva manie di protagonismo, mania di controllo, eccetera eppure anche questa persona non soffriva né di ansia né di panico.
Potrei continuare con altri esempi di amici parenti e quant’altro, quindi secondo me come dice anche la mia psichiatra c’è una base biologica molto forte in persone predisposte e di conseguenza il lavoro che possiamo fare su noi stessi può senza dubbio aiutarci, ma non saremo mai liberi da questi problemi che tenderanno a ripresentarsi e che dovremo tenere a bada con farmaci o se si è più fortunati con psicoterapia, mindfulness, yoga eccetera.
Io personalmente faccio meditazione e yoga da sette anni in maniera continuativa, eppure da qualche mese sono di nuovo ritornato a prendere i farmaci.
Oscar non sapremo mai cosa hanno e non hanno le "altre" persone. E' impossibile entrare nel vissuto altrui.
Chi prova ansia generalmente non lo comunica all'esterno, fino a quando è incontenibile.
E' la malattia del secolo. E non sono io a dirlo ma i consumi dei medicinali tipo BNZ a testimoniarlo.
La differenza è che noi abbiamo sperimentato livelli più alti e ci stiamo curando. Altri avranno livelli più bassi e magari non si curano, tracannandosi una bottiglia di alcolici, fumando erba etc. nei momenti critici.
Non possiamo farne loro certo una colpa.
Unisciti a noi!
Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.
Thread suggeriti
-
- Topic
- Risposte
- Ultima Risposta
-
-
-
Le fluttuazioni dell'ansia 17
- Pulmino73
-
- Risposte
- 17
- Visualizzazioni
- 342
17
-
-
-
-
Ansia di notte 5
- Simysimy
-
- Risposte
- 5
- Visualizzazioni
- 183
5
-
-
-
-
Vivere con l'ansia sociale, come affrontarla? 2
- Fairycatcher87
-
- Risposte
- 2
- Visualizzazioni
- 136
2
-
-
-
-
E se non passasse più? 155
- Simysimy
-
- Risposte
- 155
- Visualizzazioni
- 5.6k
155
-
-
-
-
Le rivelazioni della psicoterapia 8
- leila19
-
- Risposte
- 8
- Visualizzazioni
- 312
8
-
-
-
-
Sono parecchio perplessa sulla mia psicologa, dovrei cambiare? 38
- Creamy
-
- Risposte
- 38
- Visualizzazioni
- 1.5k
38
-