Mi piace un sacco ma la prima volta insieme è stata un disastro

  • E infatti ho chiesto: "Sei sicura che ti piace veramente?"


    È lei stessa che si mette nella condizione di arrovellarsi su una soluzione, addirittura mandando lui dal medico. Ma visto che, a detta sua, tutto il resto è bellissimo, ho suggerito: trovate il modo di godere con le vostre caratteristiche, senza soffermarvi su quello che a volte manca.

    Intendi dire che se gli piacesse veramente, riuscirebbe a godersi quello che c'è?


    Secondo me è difficile, anche da innamorati, che ciò accada, poiché è umano che vi siano aspettative e diversità ed è altrettanto umano che escano fuori con il tempo. A volte basta conoscersi meglio per appianarle, a volte no, rimangono tali.


    È impossibile che un rapporto, tanto più se agli inizi, soddisfi al punto di goderselo e basta. Verrebbe a mancare il dinamismo derivante dall'insoddisfazione, che stimola la scoperta dell'altro e di sé stessi. La ricerca di punti di equilibrio è pressoché continua e mai definitiva.


    Benché sia certamente da evitare un atteggiamento eccessivamente e sterilmente analitico volto ad esacerbare paure, eccetera.


    Se si rimane in una relazione in cui si è insoddisfatti, si diventa corresponsabili della propria insoddisfazione.

    In ultima analisi è vero.


    Ma questa comprensione non può essere, secondo me, raggiunta attraverso scorciatoie. Gli eventi dovranno far emergere quanto è necessario affinché si arrivi al punto di comprendere che "tutta la lotta" è solo una resistenza a qualcosa che non si può cambiare, se questa è in sostanza la verità.


    Tirarsi indietro, diciamo preventivamente, lascia aperto il campo a dubbi che rimangono sotto forma di irrisolto, per come la vedo io.


    Infatti, queste coppie interrotte (esperienza personale) si lasciano, ma tendono a tornare insieme e poi si lasciano di nuovo, tra sentimenti e difficoltà, tra similitudini e diversità incolmabili. Non riescono a cancellarsi definitivamente finché non si giunge a quella "comprensione" che è mancata.


    Non dico sia il caso di Paoletta, ma lo dico a valore, diciamo, generale. È certamente più facile lasciare, sebbene insoddisfatti, quando in gioco non ci sono sentimenti.

    DALI :hibiscus:

  • Preferisco parlargliene di persona, come suggeriva Horizon: senza puntare il dito (non è mia intenzione colpevolizzare nessuno, ci mancherebbe), ma condividendo con lui che appunto mi manca quella parte fusionale nel fare l'amore. Lui poi è così aperto al dialogo, mette a proprio agio per quanto è dolce e ben disposto ad ascoltare. Io su questo ho tanti blocchi: paura di ferire, imbarazzi. Piano piano spero di superarli e poter affrontare questo discorso con lui, e anche concentrarmi maggiormente sulle (molte) cose belle che ci sono nel nostro rapporto, senza stare a intestardirmi su questo problema, che certo esiste, ma con calma, tempo e pazienza si cerca una soluzione.

    Onestamente Paoletta90, e mi riattacco a questa risposta che mi avevi dato qualche giorno fa, io ti percepisco che stai vivendo una bella storia, che state bene insieme, che c'è amore e condivisione.

    Rispetto al titolo del thread, le cose sono notevolmente migliorate, passi avanti ne sono stati fatti.

    Detto questo, io percepisco solo che tu hai questo piccolo tassello che ti manca, quasi a completare un rapporto che dopo forse si potrebbe definire perfetto, ma non credo che tu abbia pensieri di lasciarlo per questo motivo, almeno questo è quello che mi arriva da come e da quello che scrivi.


    Siete insieme da 6 mesi, non poco ma neppure tanto da potersi essere ancora creata quella alchimia profonda.

    Se e quando riterrai opportuno parlargliene, credo che saprai cogliere il momento giusto. :quatrefoil: :lady_beetle:

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Per quanto mi riguarda, posso comprendere perfettamente Paoletta90. Vivere una relazione di coppia senza il naturale compimento dell'atto sessuale completo deve essere difficile e frustrante, poiché questo tipo di intimità fisica rappresenta uno degli elementi fondamentali del legame tra due persone, non solo per la dimensione del piacere, ma anche per il senso di profonda connessione emotiva e affettiva che ne deriva.


    Una condizione deficitaria in tal senso può senza dubbio portare a una importante difficoltà nel percepirsi come coppia "completa", generando dubbi, insicurezze ed un senso di inadeguatezza e di distanza dal partner. Pertanto, il desiderio di vivere appieno la propria relazione e di sentirsi riconosciuta nel ruolo che naturalmente si attribuisce all'essere una compagna a tutti gli effetti è del tutto comprensibile e giustificabile.

  • Per quanto mi riguarda, posso comprendere perfettamente Paoletta90. Vivere una relazione di coppia senza il naturale compimento dell'atto sessuale completo deve essere difficile e frustrante, poiché questo tipo di intimità fisica rappresenta uno degli elementi fondamentali del legame tra due persone, non solo per la dimensione del piacere, ma anche per il senso di profonda connessione emotiva e affettiva che ne deriva.


    Una condizione deficitaria in tal senso può senza dubbio portare a una importante difficoltà nel percepirsi come coppia "completa", generando dubbi, insicurezze ed un senso di inadeguatezza e di distanza dal partner. Pertanto, il desiderio di vivere appieno la propria relazione e di sentirsi riconosciuta nel ruolo che naturalmente si attribuisce all'essere una compagna a tutti gli effetti è del tutto comprensibile e giustificabile.

    Mamma mia, io qui ci vedo un sacco di "devo" "dovrebbe" "si fa cosi' se no la relazione va a rotoli" pesanti come macigni.

    Questo genere di pesantezza non fa bene né a Paoletta né tanto meno al suo ragazzo, che si vede indirettamente accusato di non farla sentire come la sua vera "compagna" per una semplice risposta del suo corpo diversa dalle aspettative.
    Anche meno!

  • Ciao Paoletta,

    non ero ancora intervenuta ma ho letto alcuni interventi, non tutti però.

    Mentirei se ti dicessi che non ti capisco, nel senso: penso che al tuo posto avrei le stesse perplessità. Perché di base, all'inizio di una relazione sono insicura.

    Penso che noi - adulti - iniziamo relazioni con un bagaglio di esperienze alle spalle, aspettative, insicurezze e bisogno di conferme.

    Inutile dire quanto centrale sia l'aspetto sessuale in queste prime fasi: il desiderio, il contatto, la voglia reciproca. E quanto sia facile mal interpretare un atteggiamento.

    Mi sembra di aver inteso che comunque segnali di miglioramento ci sono: anche nel senso di una migliore comprensione reciproca.

    Ma ogni relazione è fatta di adattamento, perché ognuno vive il sesso in maniera diversa (maggiore importanza ai preliminari, sveltina e via, fantasie, coccole, fissazione per una posizione, ecc.). Se guardi il mero atto, probabilmente e onestamente ti viene da ripensare al sesso con un ex partner, capita anche a me, un dettaglio magari, e non c'è nulla di male, con ogni partner diamo sfogo a un aspetto nuovo della nostra sessualità, ma questo dovrebbe pesare via via sempre meno nell'ottica di una relazione che cresce.

    Per mia esperienza il sesso migliora enormemente con il tempo. Cioè, il piacere che se ne trae in una relazione sana che cresce migliora con il tempo, con il lasciarsi andare e conoscersi. Raramente le primissime volte sono le migliori.

    Riguardo al parlarne, sì, ma fino a un certo punto. Alcuni uomini si bloccano ulteriormente se li metti di fronte a quelli che possono sembrare dei loro limiti. Molte dinamiche di questo tipo si risolvono da sé, appunto stando insieme.

    Inoltre, cosa che sto imparando dopo anni e anni, gli uomini sono in primis persone :) e in quanto tali hanno insicurezze, momenti di down e sì, non voglia. L'idea dell'uomo sempre pronto, sempre carico, è un retaggio che ci portiamo dietro e non fa altro che renderci difficile comprendere le normali dinamiche della coppia. Io ero una di quelle che ne faceva una mezza tragedia per una defaillance maschile: ci restavo malissimo e partiva la paranoia. Ora invece la prendo con leggerezza. Ma ripeto, mi ci è voluto molto tempo.

    Inoltre, come già detto da altre, noi donne possiamo decidere di assecondare anche quando vorremmo solo leggere un libro o dormire :) ; per l'uomo è più difficile, diciamo che non lo comandano.

  • Sono contento che tu abbia deciso di tenere aperta la discussione :)


    Comunque è vero il detto che si somiglia si piglia, ma quando a prendersi sono due persone molto riflessive, con poca sicurezza e bassa autostima, il risultato può essere appunto ansia da prestazione, perché nessuno dei due riesce a sostenere a dare continue conferme all'altro per un tempo prolungato. Se uno dei due avesse avuto un minimo in più di sicurezza avreste già superato tutti questi problemi, però poi forse non vi sareste piaciuti, chissà.

  • Mamma mia, io qui ci vedo un sacco di "devo" "dovrebbe" "si fa cosi' se no la relazione va a rotoli" pesanti come macigni.

    Questo genere di pesantezza non fa bene né a Paoletta né tanto meno al suo ragazzo, che si vede indirettamente accusato di non farla sentire come la sua vera "compagna" per una semplice risposta del suo corpo diversa dalle aspettative.
    Anche meno!

    Mi pare di aver espresso semplicemente il mio punto di vista, senza alcun "devo", "dovrebbe" o "si fa così", né alcun altro tipo di prescrizione su come debba funzionare una relazione. Ho solo evidenziato un aspetto che, soprattutto quando una frequentazione è agli inizi e non vi sono problematiche fisiche, può apparire quantomeno anomalo: la difficoltà nel mantenere l'erezione per la penetrazione potrebbe indicare una mancanza di quella profonda e passionale attrazione sessuale che solitamente accompagna la fase iniziale di un rapporto, soprattutto (ma non solo, ovviamente) da parte maschile.


    A rendere la questione ancora più degna di attenzione è il fatto che, allo stesso tempo, il sesso orale venga comunque vissuto da lui con piacere e senza difficoltà. Questo elemento, a mio avviso, potrebbe suggerire che il problema riguardo la penetrazione possa avere radici più profonde, forse (e sottolineo il "forse") legate a un coinvolgimento emotivo non così totalizzante.


    Il mio intento non è affatto quello di formulare giudizi, ma di analizzare la situazione in base a quanto leggo e ai segnali che Paoletta riporta, sia direttamente che indirettamente. Non si tratta di voler imporre schemi rigidi sulla sessualità, ma di riconoscere che è assolutamente legittimo interrogarsi da parte di lei di fronte a certe dinamiche, qualunque sia la causa alla base di esse, specialmente quando emergono delle apparenti contraddizioni nel comportamento di uno dei partner. Riflettere su questi aspetti non significa "colpevolizzare" nessuno, ma cercare di comprendere meglio la reale situazione della coppia e il suo equilibrio, aiutando magari a fare maggiore chiarezza su ciò che sta accadendo.


    Se poi Paoletta90 ritiene che io sia fuori strada, basta dirlo e mi esimerò dal commentare oltre.

  • Concordo in pieno. Il non riuscire a mantenere l'erezione durante la penetrazione, mentre nel rapporto orale sì, cosa avvenuta più volte, suggerisce sicuramente una valutazione profonda. Non si tratta né di confidenza né di affiatamento.

    Penso sia una questione psicologica, e mi fermo qui. Ritengo che potremmo aver pensato la stessa cosa, ma non mi permetto di esprimere un'opinione su una situazione delicata che andrebbe valutata da uno specialista, ritengo psicologicamente.

  • Concordo in pieno. Il non riuscire a mantenere l'erezione durante la penetrazione, mentre nel rapporto orale sì, cosa avvenuta più volte, suggerisce sicuramente una valutazione profonda. Non si tratta né di confidenza né di affiatamento.

    Penso sia una questione psicologica, e mi fermo qui. Ritengo che potremmo aver pensato la stessa cosa, ma non mi permetto di esprimere un'opinione su una situazione delicata che andrebbe valutata da uno specialista, ritengo psicologicamente.

    Un'erezione è un'erezione, se riesce a mantenerla in un contesto e non in un altro non è un problema fisico.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

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