Perché in Occidente si sta sollevando un'ondata di spirito anti-occidentale?

  • Ciao, poni una domanda ma nello stesso tempo esprimi un giudizio.


    Da anni ormai è in atto nei Paesi del Blocco Occidentale (Europa, Nord America, Giappone, Australia, NZ) una sorta di repulsione contro il nostro sistema liberal-democratico. Sistema che da quasi 80 anni ci ha assicurato pace tra noi, libertà, democrazia e prosperità.

    Ha assicurato a noi chi?


    Perchè se parliamo di mondo nel suo insieme, le guerre ci sono sempre state, indipendentemente dal "sistema" politico-economico-culturale, ci sono oggi come c'erano secoli fa, e se ne vogliamo trovare i motivi, personalmente mi trovo d'accordo con babelobabele.


    Se per noi intendiamo invece noi occidentali o anzi europei in particolare, ecco, una differenza tra oggi ed il recente passato a cui fai riferimento c'è: la guerra oggi ce l'abbiamo in casa, ed è una guerra che, a differenza di un'altra guerra in casa avuta anni fa, coinvolge un paese con un arsenale nucleare, ed i cui destini possono essere motivo di coinvolgimento di altri paesi (della serie, se la Russia piange la Cina non ride).


    Noi boomer del c∙∙∙o siamo stati cresciuti con principi tipo "non si gioca col fuoco, perchè prima o poi ci si brucia", capisco che può essere di difficile immedesimazione con chi è stato cresciuto con i mantra del "siate folli", "rischiate", oggi lo dice pure il papa ai giovani delle Filippine:

    "Uscite dalla comfort zone, se non rischiate siete vecchi" (nota il tipo di messaggio, SE non rischi ALLORA sei un vecchio del c∙∙∙o", SE non fai questo ALLORA ti becchi l'ETICHETTA (con accezione negativa) di quest'altro).

    Una dialettica in pieno stile "pensiero unico".


    E quindi se vogliamo trovare, su questo aspetto, una discriminante, senza ipocrisia dobbiamo dire che la verità è che per quanto ai più di noi faccia piacere vivere in pace, ci faccia piacere l'idea di un mondo che vive in pace, se ci sono guerre fuori dal nostro "mondo", tutto sommato lo accettiamo/abbiamo accettato come un male "sistemico" (della serie, quando gli "interessi" creano guerre in giro per il mondo ma non nel "nostro", quando le conseguenze di queste guerre provocano non solo morti ma anche cambi di assetto politico-economici principalmente in altre aree (in realtà non è poi così perchè nel mondo attuale le conseguenze a lungo raggio arrivano ovunque, ma diciamo che a "prima vista" si è portati a vederla nel modo che ho detto).


    Ecco, secondo me, principalmente, la motivazione è questa: quando il male "sistemico" arriva a coinvolgere noi, quando i morti li abbiamo in casa, quando si paventa il rischio di essere coinvolti in prima persona e morire noi stessi, quando le conseguenze anche politico-economiche di tale male sistemico arrivano a colpirci direttamente, è lecito, anzi direi doveroso, farsi delle domande su tale "sistema", come sia cambiato negli anni tanto da portarci alla situazione odierna, se sia vero che sia il migliore dei mondi possibili (migliore per chi?) e via dicendo.


    Poi se uno parte dal presupposto che "tanto non la sgancia" perchè l'ha detto mirko o tizio o caio, è un altro paio di maniche e non penso ci possa essere confronto da questo punto di vista, il rischio percepito, in quanto in relazione alla percezione, è personale e soggettivo.


    Ovviamente questa è un'interpretazione "materialista", nel senso che è un'interpretazione che vede la maggior parte dei fatti che accadono nel mondo occidentale come conseguenze in primo luogo di interessi privati, e non come la conseguenza della difesa dei sacri principi etico-morali occidentali (e ne potrebbero essere evidenza (dico potrebbero perchè anche qui, a quanto pare le "interpretazioni" possono variare) gli innumerevoli esempi di doppiopesismo in tantissimi abiti).


    In tanti fanno, palesemente o meno, il tifo per i Paesi e, in generale, per le forze che si oppongono e rifiutano il nostro sistema valoriale, politico e democratico: ovviamente con l'obiettivo di instaurare un sistema "diverso", con in posizione dominante i "loro" Paesi ed i "loro" sistemi politici, valoriali, religiosi.

    Appunto, legato a quanto detto finora, quale sarebbe questo sistema valoriale, politico e democratico?


    Se molte persone non votano, e molte di quelle che lo fanno, lo fanno tuttavia con la consapevolezza di non essere poi così tanto rappresentate, in cosa consisterebbe questo alto valore della democrazia occidentale odierna?


    E se da come esponi la questione, sembra tu sia un difensore di tale sistema, in cosa differisci di preciso da chi invece ne vorrebbe instaurare uno "diverso"?


    Si dice sempre che da anni è in atto una sorta di Terza Guerra Mondiale ibrida, militare, politica, economica, tecnologica, tra i Paesi del cosiddetto BRICS e l'Occidente, ma si sottace il fatto che, in realtà, da molto più tempo, è in pieno svolgimento una Guerra, parimenti ubiquitaria, di tipo culturale e valoriare..

    Una guerra culturale e valoriale dici? Combattuta da chi? in che modo?

    Se esiste, come dici, una cultura e un sistema di valori (mi riferisco in particolare a quelli occidentali) per cui sarebbe in corso da decenni una guerra (per difenderli in primo luogo immagino, o no ?) come si concilia questa difesa con l'importazione "volontaria" di altre culture?

    Non è che la guerra che dici ce la facciamo da soli verso noi stessi, per abbattere questo sistema culturale e valoriale e imporne uno, non si sa da chi, ma identificato come migliore (migliore per chi?).


    Una guerra che questo è il punto, vede tra i suoi "soldati" (forse i più animosi) proprio tanti cittadini occidentali, che con spirito tipicamente autolesionista (direi anzi tafazziano..), si dedicano con fervore alla pratica dello "sputo nel piatto in cui hanno sempre mangiato"..

    Perché secondo voi un tale comportamento apparentemente assurdo?

    Spirito autolesionista dici?

    Eppure se è concreto il rischio di un'escalation verso una guerra mondiale non mi pare sia per tutti questi che sputano nel piatto in cui mangiano, o mi sfugge qualcosa?


    Ciao.

  • Da anni ormai è in atto nei Paesi del Blocco Occidentale (Europa, Nord America, Giappone, Australia, NZ) una sorta di repulsione contro il nostro sistema liberal-democratico. Sistema che da quasi 80 anni ci ha assicurato pace tra noi, libertà, democrazia e prosperità.

    In tanti fanno, palesemente o meno, il tifo per i Paesi e, in generale, per le forze che si oppongono e rifiutano il nostro sistema valoriale, politico e democratico: ovviamente con l'obiettivo di instaurare un sistema "diverso", con in posizione dominante i "loro" Paesi ed i "loro" sistemi politici, valoriali, religiosi.

    Si dice sempre che da anni è in atto una sorta di Terza Guerra Mondiale ibrida, militare, politica, economica, tecnologica, tra i Paesi del cosiddetto BRICS e l'Occidente, ma si sottace il fatto che, in realtà, da molto più tempo, è in pieno svolgimento una Guerra, parimenti ubiquitaria, di tipo culturale e valoriare..

    Una guerra che questo è il punto, vede tra i suoi "soldati" (forse i più animosi) proprio tanti cittadini occidentali, che con spirito tipicamente autolesionista (direi anzi tafazziano..), si dedicano con fervore alla pratica dello "sputo nel piatto in cui hanno sempre mangiato"..

    Perché secondo voi un tale comportamento apparentemente assurdo?

    Le critiche ad un sistema, dall'interno di un sistema le trovo sempre utili e sintomi di "buona salute", per cui, ben vengano tutte le riflessioni su come migliorare il mondo in cui viviamo.


    In linea di principio la vedo così. Talvolta però le critiche sono meramente distruttive, superficiali e soprattutto ignoranti. Un po' come se io mi mettessi a discutere di tattica calcistica. In certi contesti posso avanzare anche le mie teorie strampalate ma in linea di massima è meglio che tenga la bocca chiusa visto che sono super-ignorante in materia.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Allora: anzitutto ringrazio tutti coloro, nessuno escluso, che hanno voluto esprimere il loro parere in questo thread.

    Mi scuso per il fatto che non sono stato in grado di essere presente e rispondere puntualmente a ciascuno di loro, ma purtroppo ho una vita piuttosto piena e poco tempo libero a disposizione.

    Spero che mi perdonerete, pertanto, se darò una risposta cumulativa a tutti... O, meglio, preciserò ulteriormente il mio pensiero.

    Anzitutto fatemi citare babelobabele:

    Per occidente intendiamo una civiltà in cui ci sia libertà di parola, stato di diritto, possibilità di affermarsi economicamente, libere elezioni, uno stato laico, parità di diritti anche per le donne, e qualcosa altro.

    Ecco, condivido pienamente la sua definizione.

    Aggiungo che tutto questo non è stato gratis: è stato conquistato dai nostri nonni e bisnonni con sudore, fatica e sangue, tanto sangue.

    Resta allora da chiarire come mai tanti in Occidente abbiano in odio o, comunque, non sarebbero disposti a sacrificare neppure una goccia di sudore per difendere questo patrimonio dai tanti Paesi che hanno sistemi diametralmente opposti (niente libertà di pensiero e parola, niente stato laico, niente uguali diritti tra uomini e donne, niente libertà economiche eccetera) e che vogliono raggiungere una supremazia politica, militare e culturale nei nostri confronti, opponendosi ferocemente a possibili "contaminazioni liberali" che metterebbero a rischio il potere delle loro classi dominanti.


    La motivazione spesso addotta da costoro sui tanti difetti e limitazioni del nostro sistema non ha, a mio avviso, alcun valore plausibile, non regge: perché anche la democrazia più malmessa è sempre infinitamente meglio della più efficiente dittatura (o autocrazia come piace definirle spesso).

    Stesso discorso per le rivendicazioni economiche sui problemi della nostra società (disoccupazione, povertà, divario tra classi eccetera): perché anche il più sfigato dei disoccupati napoletani (non me ne abbiano i napoletani se ho scelto la loro bellissima città per questo esempio) sta comunque meglio del 50%-60% dell'Umanità (compresi, per esempio, buona parte degli abitanti della Federazione Russa, Paese che potenzialmente potrebbe essere tra i più ricchi del Pianeta ed invece, appena usciti da Mosca e San Pietroburgo, precipita quasi nel Terzo Mondo).


    Ma soprattutto, nel caso che l'Occidente soccombesse e dovessimo avere la peggio nei confronti di coloro che al sistema liberal-democratico si oppongono, questi oppositori "interni" dell'Occidente non starebbero affatto meglio, anzi...


    Ed allora, sapere che vi dico? La risposta alla mia domanda me la do da solo: ed affermo che non è la voglia di stare meglio, di migliorare la nostra società che spinge i tanti "haters" dell'Occidente...

    No: è la voglia di far STARE PEGGIO coloro che, a torto o a ragione, pensano stiano (ingiustamente, ovvio...) meglio di loro

    E non mi riferisco ai multimiliardari (peraltro molti di costoro hanno il miliardario Trump o Musk, l'uomo più ricco del mondo, alla pari di Putin, come punti di riferimento ideale).

    No, il desidero è di far stare male il vicino di casa che si è comprato il SUV mentre loro possono permettersi solo una utilitaria: pura invidia sociale al più basso livello, che li porta a preferire il disastro collettivo al mantenimento dello status quo.

    Anche perché, chissà, se va tutto a rotoli magari, nel casino generale, avrebbero la possibilità di arraffare qualche briciola di straforo...

  • Anche perché, chissà, se va tutto a rotoli magari, nel casino generale, avrebbero la possibilità di arraffare

    Quindi? Chi critica è perché è invidioso? Anche se come me guadagna un multiplo del reddito medio? Che analisi profonda? Pensavo altro dall'avvio della discussione.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Quindi? Chi critica è perché è invidioso? Anche se come me guadagna un multiplo del reddito medio? Che analisi profonda? Pensavo altro dall'avvio della discussione.

    Non so, ma da lontano sembra una posizione polarizzata, come se ne sentono tante oggi.


    Anche io sono occidentale e sguazzo nell'occidentalità, ma so benissimo che certi eccessi sono tossici e auto-distruttivi. Non ci vuole una scienza per capirlo, basta essere non polarizzati, basta non ragionare in modo troppo semplice o per partito preso.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • ma so benissimo che certi eccessi sono tossici e auto-distruttivi.

    Si ma la sensazione è che se vengono criticati si venga etichettati come anti occidentali, un atteggiamento che mi pare poco liberale. E poi non mi sembra di vedere tante manifestazioni che inneggino a Putin o a chicchessia di non occidentale.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Si ma la sensazione è che se vengono criticati si venga etichettati come anti occidentali, un atteggiamento che mi pare poco liberale. E poi non mi sembra di vedere tante manifestazioni che inneggino a Putin o a chicchessia di non occidentale.

    E' la famosa polarizzazione che dicevo e che ultimamente viene utilizzata per giustificare le guerre come quella in Ucraina. O sei con loro o sei contro l'occidente, quando invece chi è critico con quelle guerre l'occidente lo vuole salvare dall'autodistruzione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Quindi? Chi critica è perché è invidioso? Anche se come me guadagna un multiplo del reddito medio? Che analisi profonda? Pensavo altro dall'avvio della discussione.

    Mi spiace di averti deluso, ma questo è il mio pensiero...

    Incidentalmente, faccio notare che l'invidia sociale non è affatto legata strettamente a quanto si guadagna... Se tu (tu generico, si intende... ) hai un SUV Nissan o Toyota, potrai invidiare quello che ha una Mercedes o un BMW... E chi ha la Mercedes o il BMW potrà invidiare chi ha la Ferrari o la Lamborghini, per esempio.... Non esistono limiti per l'invidia sociale: ciò che conta è la "percezione" (punto cruciale) di essere "ingiustamente" (altro punto cruciale) svantaggiato rispetto a qualcun altro.

  • E' la famosa polarizzazione che dicevo e che ultimamente viene utilizzata per giustificare le guerre come quella in Ucraina. O sei con loro o sei contro l'occidente, quando invece chi è critico con quelle guerre l'occidente lo vuole salvare dall'autodistruzione.

    L'Occidente si autodistruggerebbe, e, probabilmente, lo farà proprio grazie ai "non polarizzati", agli "equidistanti" (che poi equidistanti non lo sono affatto), se cedesse alla prepotenza ed alla aggressività della Federazione Russa, Paese che non è mai stato capace di vivere in pace coi suoi vicini, ma che, storicamente, ha sempre cercato, con alterne fortune, di conquistarli-sottometterli-depredarli. Paese che, da almeno un secolo, è il principale avversario strategico dell'Occidente, anche se ultimamente, più che con le armi, tenta, purtroppo anche con successo, di conquistare menti e cuori degli Occidentali più influenzabili, grazie alla sua riconosciuta ed innegabile capacità di diffondere propaganda a base di "disinformatia": forse l'unico campo in cui è leader mondiale.

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