Prima uscita con un uomo

  • Evelyn, io credo che tu abbia sviluppato un senso di prevalenza del pensiero razionale sulle emozioni, sia per replica del contesto famigliare ma soprattutto perchè a un certo punto le emozioni (probabilmente in prevalenza negative) diventavano troppo pervasive di ogni aspetto. Per autoprotezione sono state represse e sostituite con reazioni razionali. Più controllabili e gestibili dalla parte cosciente.

    Il problema è che nei rapporti sono necessarie le emozioni perchè gli altri inconsciamente si fidino di noi. Senza, scatta un qualche allarme invisibile che suggerisce loro di non avvicinarsi troppo.

    Tutto molto vero, io non l'ho vissuto, ma dal lato di "partner".

    Ed è molto difficile riuscire a trovare un ponte, si percepisce, in tanti modi che l'altra persona pone una resistenza... anche se vorrebbe relazionarsi.

    DALI :hibiscus:

  • Chi lo dice che è innata?

    I genitori non solo suoi ma anche miei, dei miei ex amici sfigati, di altri conoscenti...

    Com'è quel detto della ghianda che non si trova lontano dalla quercia?

    Ma come ho detto non è una regola fissa, in natura non esiste la regolarità perfetta.

    Per dire un Siffredi può pure uscire da una coppia di sfigati sessuofobici, quindi...

    Ma se uniamo le probabilità dovute ai geni (il carattere si eredita come sai), poi l'imprinting famigliare (sempre dovuto in parte ai geni, i loro e delle loro famiglie d'origine), in ultimo le esperienze pesantemente influenzate dia primi due fattori...eccoci qui.


    PS. Juniz non farmi proseguire oltre perchè visto che sono io e che dovrei stare lontano da questi argomenti perchè sennò subito parte la nota accusa, preferirei fermarmi qui.

  • Posso dire, invece, che io trovo spaventoso un'idea di questo genere?
    Su noi stessi possiamo dire e credere e pensare quello che vogliamo, ma riporteremo sempre non un dato oggettivo, ma un sistema di credenze soggettivo, che può essere paragonabile ad una lente deformata.
    Questo per dire che magari ha tutte le caratteristiche di una macchina degna del circuito di Monza ma che riporta solo e soltanto le difficoltà che ha nel correre: scricchiola, non va, non gira, non fa. Tutto quello che hai sono sintomi, ma finché non c'è qualcuno che ti dice "no, è dovuto ad A", puoi solo fare ipotesi prive di fondamento.



    Altra questione, i ricordi di infanzia: premesso che ci sono studiosi di prim'ordine che hanno analizzato il periodo da 0 a 3, tra tutti Bowlby, per cui sì, è un periodo importante che si riflette su come interagisci con gli altri, teniamo sempre presente che i ricordi sono "condizionati" e sono, sempre, un'esperienza soggettiva. Senza contare l'influenza che hanno i genitori: esempio, "sei sempre stata dispettosa con tuo fratello ed eri sempre malmostosa" in merito ad un evento in cui l'hai fatto volare dalla sedia. L'evento è stato uno, non tiene conto del contesto (magari delle altre 30 volte in cui il fratello ti infastidiva e stoicamente sopportavi).

  • PS. Juniz non farmi proseguire oltre perchè visto che sono io e che dovrei stare lontano da questi argomenti perchè sennò subito parte l'accusa nota, preferirei fermarmi qui.

    Ma guarda che io sono d'accordo che la personalità non si possa cambiare e certi "contorni" rimarranno quelli. Il problema è scindere l'indole da ciò che invece è una cristallizzazione, una postura che si sta assumendo.


    Solo che (e qui volevo andare a parare), il 99% delle volte che si afferma "io sono fatto così"... proprio perché lo si afferma, penso si tratti di una scusa piuttosto che la presa di consapevolezza su di un limite oggettivo. Perché diversamente (se parliamo di indole vera), non ci si renderebbe nemmeno conto che esistono delle varianti al proprio comportamento.


    Finché ci si rende conto che esistono delle alternative, non è indole. Semmai l'indole può rendere più difficoltoso il processo di modificare un comportamento. Ma si può anche dire "Non riesco ad affrontarlo adesso"... e non è detto che non accada in un altro momento.


    Il punto è che non si può mai essere sicuri di cosa sia indole e di cosa sia, appunto, un comportamento cristallizzato. Pure se si fosse cristallizzato dai tempi dell'asilo. La psicologia non è una scienza esatta.


    Poi finché non tiri in causa l'aspetto della società moderna, eccetera, non vedo perché dovrebbero accusarti se parliamo di indole o di comportamento.

  • Posso dire, invece, che io trovo spaventoso un'idea di questo genere?

    Spaventoso...

    Cvd. ^^


    Va bene rispondo un'ulteriore volta.

    Quest'ipotesi me la sono fatta su di me e sul mio vissuto oltre che su certe persone che conosco personalmente.

    Riguardo Evelyn non lo so, virtualmente non si può sapere com'è realmente una persona, quindi questo che ho ipotizzato è probabile che non la riguardi, ok!

    Tutto quello che hai sono sintomi, ma finché non c'è qualcuno che ti dice "no, è dovuto ad A", puoi solo fare ipotesi prive di fondamento.

    Nulla da eccepire in generale.

    Ma su di me invece eccepisco.

    Altra questione, i ricordi di infanzia: premesso che ci sono studiosi di prim'ordine che hanno analizzato il periodo da 0 a 3, tra tutti Bowlby, per cui sì, è un periodo importante che si riflette su come interagisci con gli altri

    Secondo me no, nel senso che non dipende da come interagisci ma da come reagisci, parlo in termini di spontaneità.

    Io non ricordo lo studioso che ha fatto tali ricerche, ma tramite costui è ormai assodato che se ad un bambino di 1 - 2 anni gli metti davanti un qualcosa che non ha mai visto tipo un gioco, una torta od uno sconosciuto, e piange e vuole tornare dalla mamma è certo che sarà timido, se rimane neutro allora sarà una terra di mezzo ma di sicuro non un problematico, se ride ed è divertito allora sarà molto estroverso.

    Io in tutto questo non vedo un imprinting, del resto che imprinting può avere bimbetto di 1 anno?

    Secondo me il temperamento è innato.

  • Semmai l'indole può rendere più difficoltoso il processo di modificare un comportamento.

    Dici niente...

    Poi finché non tiri in causa l'aspetto della società moderna, eccetera, non vedo perché dovrebbero accusarti se parliamo di indole o di comportamento.

    Lo so benissimo che è tabù parlare della società moderna, ma c'è un ma enorme come la catena dell'Himalaya che non si deve sollevare perchè molto scomodo.

    Ma è sotto gli occhi: il tracollo demografico.

    Ed a me va bene anche, io vorrei il territorio solo per me senza rompiballe attorno, però nessuno mi spiega come mai gente più sfigata di me - conosco degli elementi ora over 70 che erano peggio di Fantozzi e Mr Bean messi assieme - che sono riusciti ad accoppiarsi ed a fare prole, ed ora la stessa esatta loro prole si accoppia solo davanti a Pornhub.

    Forse qualcosina sarà cambiato?

    Vabbè lasciamo perdere...sono mie fisse. :thumbup: :)

  • il tracollo demografico.

    Se devo essere preciso ciò è dovuto in maniera preponderante anche al fattore economico, portare su un figlio da 0 a 18 anni si è calcolato che ci vogliono tra 190000 e 250000 euro.

    E chi li risparmia al giorno d'oggi tali soldi tra stipendi da terzo mondo, inflazione, tasse anche per respirare l'aria ecc...

    Ma il fattore chiamiamolo "psico/sociologico" c'è, quanto impatta non si sa, ma c'è.


    Ciaooo :)

  • No, non è il temperamento.

    Si tratta di uno stile di attaccamento, cioè uno schema relazionale che si forma nei primi anni di vita e che poi tende a ripetersi, anche da adulti, nelle relazioni importanti.

    Ce ne sono quattro:

    – Sicuro

    – Insicuro-evitante

    – Insicuro-ambivalente

    – Disorganizzato

    Non ha a che fare con la tua “indole”, né con l’essere introversi o estroversi.

    Ha a che fare con quello che hai imparato, fin da piccolo, su cosa aspettarti dagli altri, in particolare le figure che dovrebbero accudirti, quando hai bisogno.

    Se da bambino, ogni volta che piangevi o stavi male, qualcuno arrivava, ti accoglieva e ti consolava, hai interiorizzato un modello sicuro: vuol dire che hai imparato che chiedere aiuto funziona e che qualcuno ci sarà per te.

    Ma se invece le tue richieste sono state ignorate, svalutate, accolte in modo incostante, tipo: “lascialo piangere che si sfoga”, “non prenderlo in braccio o lo vizi”, oppure ti sei sentito dire “piangi? Allora ti do il resto” dopo una caduta, allora potresti aver imparato che chiedere aiuto potrebbe essere inutile o addirittura pericoloso.

    E quindi ti sei adattato. Hai imparato a startene zitto, a cavartela da solo, a non far vedere che stai male, anche quando ne avevi bisogno. Anche quando sarebbe stato normale cercare conforto.

    E quella roba lì non sparisce da grande: ti ritrovi a funzionare allo stesso modo anche nelle relazioni adulte. Magari non chiedi mai nulla, non ti apri, fai sempre la parte di quello che “ce la fa”, che sorride, che va avanti.

    E dentro ti tieni tutto: non perché sei “forte”, ma perché hai imparato che è meglio così. Che è più sicuro così: tanto non capirebbero, non saprebbero come fare per..., non sarebbero d'aiuto, li farei preoccupare e basta etc etc.

    Non si tratta di “carattere”. Non è che “sei fatto così”. Sono strategie che hai costruito per sopravvivere emotivamente.

    E anche se è nata come protezione, rischia di diventare una gabbia.

    La fortuna è che non è qualcosa di immutabile e "già scritto": puoi cambiare il corso d'opera, puoi cambiare rotta. Bisogna però prenderne consapevolezza e accettare che ci possa essere un'alternativa al "è tutto così, non può andare diversamente".

    Questo vale solo per il tipo di attaccamento, escludendo che ci sia altro.

  • Lo so benissimo che è tabù parlare della società moderna, ma c'è un ma enorme come la catena dell'Himalaya che non si deve sollevare perchè molto scomodo.

    Ma è sotto gli occhi: il tracollo demografico.

    Ed a me va bene anche, io vorrei il territorio solo per me senza rompiballe attorno, però nessuno mi spiega come mai gente più sfigata di me - conosco degli elementi ora over 70 che erano peggio di Fantozzi e Mr Bean messi assieme - che sono riusciti ad accoppiarsi ed a fare prole, ed ora la stessa esatta loro prole si accoppia solo davanti a Pornhub.

    Forse qualcosina sarà cambiato?

    Vabbè lasciamo perdere...sono mie fisse. :thumbup: :)

    Non è scomodo l'argomento in sé.

    E' problematico affrontarlo nelle discussioni personali come quelle di Postosuchus, Stefano o in questo caso Evelyn. A memoria ricordo vi sono state discussioni a tema generale a riguardo.


    Poi io personalmente non mi faccio problemi eventualmente in una discussione dedicata a discuterne. Anzi, vedo che a "brancolare" nel buio e a rimanere incastrati in dilemmi filosofici senza soluzione sono stati altri, non di certo io.

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