Dipendenza da gioco d'azzardo

  • Di tutto ciò che è stato detto sono d'accordo solo con questa frase: vorrebbe trovare un modo per guadagnare molti soldi e cambiare vita;

    Il succo sta tutto lì.

    Vinto la prima volta è convinto che di possa ripetere. Invece no.

    Poi si innesca il loop del recupero perdite e addio.

  • Detto in amicizia: non hai capito una mazza ^^ , ma non fa niente. Tieniti alla larga dal gioco e non ci sono problemi ;)

  • Di tutto ciò che è stato detto sono d'accordo solo con questa frase: vorrebbe trovare un modo per guadagnare molti soldi e cambiare vita;

    Il succo sta tutto lì.

    Vinto la prima volta è convinto che di possa ripetere. Invece no.

    Poi si innesca il loop del recupero perdite e addio.

    Ti è già stato detto che cadono nella ludopatia anche i milionari.


    Dalla testimonianza di un giocatore ludopatico (ex, per sua fortuna):


    Questo è successo tra il 2008 e il 2009. Sono stati due anni di inferno.


    Ad oggi ne sto pagando le conseguenze: una marea di debiti da pagare e lo stipendio che basta appena per sopravvivere. Il primo aiuto, quello più importante secondo me, lo si riceve dalle persone che ci stanno più vicino, anche se in un primo momento non capiscono come si possa arrivare a tanta stupidità. Un padre di famiglia, lavoratore, una persona normale, come tante, intelligente... come può cadere nelle spire del gioco d'azzardo?


    Eppure succede. È come una droga, senza nessuna sostanza da assumere, ma è una dipendenza micidiale che ti fa sprofondare, giorno per giorno, in un baratro senza fondo. Nessuno è immune. Nel mio percorso di giocatore ho conosciuto impiegati di banca, medici, professionisti seri, operai, pensionati, casalinghe, giovani... e non.


    Non c'è una tipologia specifica di giocatore compulsivo. Anzi, credo che una maggiore disponibilità di denaro sia un incentivo a giocare senza nessun freno. Per un giocatore 1 €, 10 €, 100 € o 1.000 € non fanno nessuna differenza. Il denaro è solo un mezzo per giocare, non ha nessun valore.


    Questa mia testimonianza spero serva a far riflettere qualcuno, a far capire che il gioco d'azzardo è una brutta bestia da combattere. Spesso, quando ci si accorge di avere il problema, è tardi, si sono fatti diversi danni. Ma il fatto stesso di averne preso coscienza è un primo passo. Fatevi aiutare subito, non abbiate vergogna. Affidatevi alle persone care, a degli specialisti, al vostro medico... loro sicuramente sapranno come aiutarvi. I primi tempi saranno durissimi, vi sembrerà di avere tutto il mondo contro, vi sentirete delle vittime, sarete controllati a vista, non avrete più nessuna disponibilità di denaro, dovrete rendere conto di tutto... Ma provate a pensare che avete ritrovato la libertà di vivere.


    Come dice un mio amico:


    SMETTERE DI GIOCARE NON È UNA RINUNCIA MA UNA LIBERAZIONE!

  • Io sono ancora fermamente convito che non tutti possano essere in grado di capire cosa significhi essere vittime (reali) di una dipendenza.

    Dico reali perché molto spesso capita anche che qualcuno si senta dipendente ma in realtà non lo è affatto.

    Aggiungo anche che non tutti i professionisti sono in grado di accompagnare il ludopatico nel suo percorso contro la malattia.

    Concludo dicendo una cosa che ho letto tra le righe qui (e non solo): alcuni fanno fatica a considerare il gioco d'azzardo una malattia.

    Questa la dice lunga, anzi lunghissima, del problema enorme che c'è sia per affrontare il problema sia soprattutto per riconoscerlo!

  • Io sono ancora fermamente convito che non tutti possano essere in grado di capire cosa significhi essere vittime (reali) di una dipendenza.

    Dico reali perché molto spesso capita anche che qualcuno si senta dipendente ma in realtà non lo è affatto.

    Aggiungo anche che non tutti i professionisti sono in grado di accompagnare il ludopatico nel suo percorso contro la malattia.

    Concludo dicendo una cosa che ho letto tra le righe qui (e non solo): alcuni fanno fatica a considerare il gioco d'azzardo una malattia.

    Questa la dice lunga, anzi lunghissima, del problema enorme che c'è sia per affrontare il problema sia soprattutto per riconoscerlo!

    In verità sono le persone che non ci sono dentro a vederla come una vera e propria malattia


    Se il ludopatico fosse pienamente cosciente della sua malattia sarebbe già andato da uno specialista...


    Come fa una persona quando ha un braccio rotto e va a farsi mettere il gesso.


    Invece il ludopatico ragiona, riflette, informa su quanto spende, quando investe, e la dopamina si e la dopamina no, e il broker, e il tennis, e oggi gioco cosi...

    Chiaro esempio di una mente che rimugina continuamente che però non va dritta al punto. È come se girasse attorno al problema... e il problema è... un fortissimo vuoto interiore che si riempe bene con tutte queste strategie per provare a vincere grandi somme con il minimo sforzo. Un po' come per dimostrare al caso o al destino che si può avere controllo su di loro. Ma il controllo non si ha mai... ci si illude...

  • alcuni fanno fatica a considerare il gioco d'azzardo una malattia

    Non vuole essere una provocazione, e anzi vorrei solo porre una domanda.

    Premessa: riconosco di essere tra coloro che non riescono a considerarla una malattia, e ammetto di basarmi soprattutto sull'osservazione del peggior ludopatico che io conosca, ossia mio fratello (adultissimo).

    Intanto a parlare di ludopatia è sempre e solo lui; per farsi vittima di questo morbo, eh! Mica per essere aiutato a curarsi!

    A lui si attaglia perfettissimamente il tratteggio di Laonci' sulla necessità di riempire il vuoto interiore, a cui posso aggiungere senza tema di smentita l'attesa di un qualche epocale cambiamento che venga dalla sorte e dalla sua illusione di poterla piegare alle proprie aspettative, in una sottospecie di "pensiero magico" che, se vai in fondo, è sempre presente nel giocatore d'azzardo. E comunque: il miraggio è quello di vivere adrenaliticamente l'attesa di una "svolta" , in mancanza di ogni suo impegno per realizzarla in modi più concreti.

    Termino la premessa con una precisazione che è rilevante per formilare la domanda: ha dilapidato cifre davvero importanti, essendosi giocato tutto quel che aveva ricevuto della liquidità paterna + la ben superiore liquidità di mia madre (convivente con lui). Naturalmente questo è avvenuto con larghissimo uso delle di lui capacità manipolatorie, ma...anche con uso di estrema violenza psicologica nei confronti di mia madre. E naturalmente rubando sia denaro che oggetti di valore di mia madre.

    MA...non ha mai rubato fuori dalla casa in cui è mantenuto!


    Ciò premesso , la mia domanda è questa: nelle dipendenze classiche (stupefacenti) non esiste questo self-control del dipendente, proprio perchè la dipendenza (scientificamente spiegata) assurge a livello fisico, per cui non esiste il potersi fermare e, infatti, soprattutto ai tempi della costosa eroina era un triste classico che il tossico, pur di conquistare la dose, fosse pronto a qualunque espediente, dal furto allo scippo e fino alla prostituzione di se stesso, pur di poterla pagare.

    E dunque, se questa del gioco fosse una vera dipendenza, come si spiegherebbe che nessuno si riduce così in basso pur di giocare?

    Magari dilapida lo stipendio e quant'altro, sì; oppure chiede prestiti che non restituirà mai a tutti gli amici e parenti. Ma come mai, quando ha prosciugato tutti i rubinetti possibili, smette di giocare e si dà per affranto e "malato", ma certo non pensa di prostituirsi nè di fare furti per giocarsene i frutti? E nè dà in escandscenze da astinenza?

    Posso sbagliare, ma se ci si ferma per mancanza di quattrini...dovrebbe voler dire che ci si può fermare anche prima di averli finiti, e più che di malattia (a me) vien da parlare ottecentescamente di vizio puro e semplice.

    O al limite, e se vogliamo parlare di "malattia", la malattia da curare sarebbe quella che, a monte, genera il vuoto interiore e il pensiero magico.

    Sbaglio?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Consiglio a chi è affetto da questa malattia di non prendersela per molti commenti che delegittimano il loro inferno quotidiano. Probabilmente potrete trovare maggiore vicinanza su altri lidi. Qui mi pare che siamo molto lontani, stiamo discutendo se è o no una malattia, figuriamoci arrivare al supporto emotivo :D

  • O al limite, e se vogliamo parlare di "malattia", la malattia da curare sarebbe quella che, a monte, genera il vuoto interiore e il pensiero magico.

    Sbaglio?

    Non sbagli... Io non sono ludopatico, ma sono pluridipendente e, anche se qualcuno non riesce a capirlo, il loop delle dipendenze è grosso modo lo stesso. Quella scarica di dopamina riempie un vuoto che esiste a monte. In questo, tutte le dipendenze si assomigliano. Poi esiste, come giustamente hai sottolineato tu, una differenza per alcune sostanze che creano anche dipendenza fisica, e questo rafforza ancora di più il problema (alcol, fumo, eroina... la cocaina no, non dà dipendenza fisica perché non abbiamo i recettori della cocaina). Ma il meccanismo a monte è sempre un vuoto. L'esempio più facile da immaginare è la dipendenza da cibo (spesso sottovalutata). Si mangia, si mangia... per riempire.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • E dunque, se questa del gioco fosse una vera dipendenza, come si spiegherebbe che nessuno si riduce così in basso pur di giocare?

    Magari dilapida lo stipendio e quant'altro, sì; oppure chiede prestiti che non restituirà mai a tutti gli amici e parenti. Ma come mai, quando ha prosciugato tutti i rubinetti possibili, smette di giocare e si dà per affranto e "malato", ma certo non pensa di prostituirsi nè di fare furti per giocarsene i frutti? E nè dà in escandscenze da astinenza?

    Posso sbagliare, ma se ci si ferma per mancanza di quattrini...dovrebbe voler dire che ci si può fermare anche prima di averli finiti, e più che di malattia (a me) vien da parlare ottecentescamente di vizio puro e semplice.

    Provo a rispondere alla tua domanda. Ed è una risposta molto semplice: tu dici, nessuno si riduce così in basso pur di giocare. Non considero il gioco d'azzardo una malattia.

    A me è capitato di vedere in sala gente che giocava anche l'euro del pane da portare in tavola. Gente che non restituirà mai prestiti? Fino a quando non finisci agli usurai. Gente che non si prostituisce? Ho visto anche quella...

    Se non è una malattia perché si parla di dipendenza "patologica"?

    In altri contesti e in altre discussioni mi è capitato di leggere qualche utente molto infastidito perché chi non sa o chi ha una visione limitata, a volte, dice cose che non corrispondono al vero o provocazioni.

    Io personalmente (mia opinione) ritengo che tutti possano esprimere la loro opinione in base al loro vissuto e alle loro idee. Il discorso è che alcuni possono apportare dei punti e degli argomenti importanti, altri meno (non è questo il caso), ma come ho già detto più volte: capire o cercare di capire sia la ludopatia che il ludopatico è talmente folle che servirebbe davvero uno sforzo importante per capire che cosa accade, nel senso dei meccanismi che si innescano, nell'aiutare eccetera

  • Quindi se non capisco male non si possono avere idee o soluzioni sulla ludopatia se non si è ludopatici mentre il ludopatico le ha ma non le riesce ad applicare.

    Il fatto è che uno degli assunti base delle cure per le dipendenze (qualsiasi esse siano) è proprio il non coinvolgimento dell’operatore che, in caso contrario, avrebbe gli stessi bias mentali del paziente...

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Come (e se è possibile) aiutare una persona a smettere di fumare? 43

      • Saritta
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      1k
      43
    3. Manta13S

    1. Dipendenza da gioco d'azzardo 280

      • Trevor99
    2. Risposte
      280
      Visualizzazioni
      13k
      280
    3. Laonci'

    1. Fattore adrenalina 78

      • Ortles
    2. Risposte
      78
      Visualizzazioni
      3.3k
      78
    3. MyDarkSoul

    1. Alcol, nicotina, caffeina > veleni legalizzati 67

      • hope77
    2. Risposte
      67
      Visualizzazioni
      2.8k
      67
    3. Garden

    1. Come aiutare l'uomo che amo a liberarsi dalle benzodiazepine? 60

      • margheritadura
    2. Risposte
      60
      Visualizzazioni
      7.7k
      60
    3. margheritadura

    1. Come liberarsi dell'alcool? 25

      • Valentina993
    2. Risposte
      25
      Visualizzazioni
      2.7k
      25
    3. Manta13S