Dipendenza da gioco d'azzardo

  • Ho avuto a che fare direttamente o indirettamente con vari tipi di dipendenze, e credo di essere in grado di comprenderle praticamente tutte, tranne quella da gioco d'azzardo. Perché?

    Non lo so, io non soffro di ludopatia, ma di altre dipendenze. Per alcuni anni ho partecipato ad alcuni gruppi di autoaiuto (comunque coordinati da specialisti) sulle dipendenze. Ci sono stati anche ludopatici... francamente, a me il meccanismo sembrava sostanzialmente lo stesso delle altre dipendenze, cosa confermata anche dagli specialisti. L'emozione del gioco produce dopamina e questa scarica produce dipendenza.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Come ben dice Fran, le dipendenze hanno più o meno tutte la stessa origine.


    E francamente, dall'andamento della discussione, il focus non viene mai centrato.


    È tipico portare le discussioni su argomenti e temi che ci colpiscono meno.

    Perché non si è pronti ad affrontare la realtà delle cose.


    Quando si sarà pronti, allora sarà anche chiaro, una volta per tutte, il meccanismo della dipendenza.

  • diverso credo di aver capito la dipendenza dei ludopatici.

    Loro se ci fai caso ti dicono tutti che il fine non sono i soldi, ma solo un mezzo.

    In verità soldi contano e molto anche, ma stanno li come "campo di gioco" nel senso che sono la base, il senso di tutto...

    A loro piace il rischio, è quella la molla che li spinge all'azione, il rischio di perdere soldi...

    E' lo stessissimo meccanismo psicologico di chi ha bisogno di rischiare...anche con la vita, tipo quelli che si vanno arrampicando sui palazzi e si mettono a fare le capriole sui cornicioni, parkour si chiama. O chi prova ebrezza a stuzzicare i serpenti a sonagli o cobra...

    Certo qui il tutto è ancor più estremo, parliamo di vita in ballo, invece nel ludopatico ci sono in ballo i soldi ed il rischio è di finire in mezzo ad una strada.

    Ma credo che tu non capisci questa dipendenza perchè non sei il tipo di soggetto predisposto alla dipendenza da adrenalina, alla dipendenza da rischio estremo...

    E nemmeno io, io sono più soggetto alle dipendenze da sostanze, tipo l'alcol, non bevo mai ma se mi fai provare uno due bicchieri di vino poi comincio e devo faticare a smettere, per questo ci sto sempre alla larga. Idem i dolci, se non li mangio da tempo non mi ricercano, ma se assaggio qualche profiterole, poi via di veleno zuccheroso...

    Sono meccanismi diversi e secondo me non è detto che siano coinvolti gli stessi circuiti cerebrali.

  • A loro piace il rischio, è quella la molla che li spinge all'azione, il rischio di perdere soldi...

    E' lo stessissimo meccanismo psicologico di chi ha bisogno di rischiare...anche con la vita, tipo quelli che si vanno arrampicando sui palazzi e si mettono a fare le capriole sui cornicioni, parkour si chiama. O chi prova ebrezza a stuzzicare i serpenti a sonagli o cobra...

    Ecco, questa è un'ipotesi abbastanza interessante. Che probabilmente non descrive pienamente il meccanismo, perché sono convinto che ci siano comunque altri fattori in gioco, come quelli che ho già citato. Però quello che dici ha senso.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Comunque, per la prima volta ho giocato (trading) soldi non miei. Un mio genitore mi aveva affidato qualche migliaio di euro che dovevo mantenerglieli sulla mia carta (io non volevo tenerli ma ha insistito per motivi che non sto a dire). Ho iniziato con piccoli importi, 50/100 €. Inizialmente li avevo quasi raddoppiati (5000/6000 €), per poi passare un mese a cercare di recuperare l'intero importo e, tra sali e scendi assurdi, ho perso tutto. Ho capito che il problema principale è il dimenticare il trauma. Quando perdi ti senti una m∙∙∙a e per qualche giorno/settimana righi dritto e magari ti dedichi anche a qualche progetto. Ma poi il cervello ti riporta allo stato di equilibrio originale ed è come se non fosse cambiato nulla. Il nostro cervello è strutturato per dimenticare i traumi e farci "stare bene". Di conseguenza, con il passare del tempo, la probabilità di ricadute è elevata proprio perché il dolore e il trauma è come se non fossero mai esistiti e ricominci da capo. L'unica è mantenere sempre un po' aperta la ferita, in modo da ricordare il dolore. In sostanza, un giocatore d'azzardo non può vivere troppo spensierato, ma deve tenere sempre d'occhio il demone (inteso come dipendenza) in agguato che, non appena abbassi la guardia, attacca.

  • Il nostro cervello è strutturato per dimenticare i traumi e farci "stare bene".

    Esatto.

    Bravissimo!


    Il nostro cervello non solo fa questo... ma ci fa diventare dipendenti, nel tuo caso ludopatici, per cercare di cancellare le sofferenze quando in realtà le seppellisce solamente... sotto strati e strati di meccanismi mentali che ti portano a fare di tutto tranne che a scavare.

  • Comunque, per la prima volta ho giocato (trading) soldi non miei. Un mio genitore mi aveva affidato qualche migliaio di euro che dovevo mantenerglieli sulla mia carta (io non volevo tenerli ma ha insistito per motivi che non sto a dire). Ho iniziato con piccoli importi, 50/100 €. Inizialmente li avevo quasi raddoppiati (5000/6000 €), per poi passare un mese a cercare di recuperare l'intero importo e, tra sali e scendi assurdi, ho perso tutto. Ho capito che il problema principale è il dimenticare il trauma. Quando perdi ti senti una m∙∙∙a e per qualche giorno/settimana righi dritto e magari ti dedichi anche a qualche progetto. Ma poi il cervello ti riporta allo stato di equilibrio originale ed è come se non fosse cambiato nulla. Il nostro cervello è strutturato per dimenticare i traumi e farci "stare bene". Di conseguenza, con il passare del tempo, la probabilità di ricadute è elevata proprio perché il dolore e il trauma è come se non fossero mai esistiti e ricominci da capo. L'unica è mantenere sempre un po' aperta la ferita, in modo da ricordare il dolore. In sostanza, un giocatore d'azzardo non può vivere troppo spensierato, ma deve tenere sempre d'occhio il demone (inteso come dipendenza) in agguato che, non appena abbassi la guardia, attacca.

    Fino a quando non capirai che non è il gioco a migliorarti la vita ma è proprio quello che te la rovina, continuerai a fare ca***te. Hai sempre dentro di te la speranza di un colpo fortunato che mette a posto tutto. Levatelo dalla mente e affronta la realtà.

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