Dipendenza da gioco d'azzardo

  • Nei vari interventi si percepisce nettamente che non si conosce per niente la materia, un giocatore di cavalli non ha la stessa problematica di uno che gioca in slot per esempio.

    In pratica, ci deve essere una specializzazione per ogni tipologia di ludopatia? :/


    Comprendi che non è fattibile la cosa.

    È vero che un ex ludopatico potrebbe avere più strumenti per aiutare un attuale ludopatico, ma le origini delle dipendenze sono quasi sempre le stesse...

    Che poi si trasformi in uno squilibrio chimico accade anche al tossicodipendente che smette all'improvviso e deve, per forza di cose, andare al Sert per sostituire la dose con il metadone.


    Forse il problema è che nella ludopatia non esiste il "sostituto" momentaneo che aiuterebbe una persona a smettere con il gioco vero e proprio... mentre fa psicoterapia...

  • In pratica, ci deve essere una specializzazione per ogni tipologia di ludopatia? :/

    Non ho scritto questo, ma occorre che le fondamenta ci siano.

    Non si può aiutare un giocatore di scommesse se non si conosce il meccanismo che sta dietro.


    Il gioco è legale e non c'è alterazione come da sostanze siano esse alcool o droga, non sono paragonabili assolutamente come meccanismo di dipendenza.

    Una persona può massacrarsi in due ore 3k sul divano di casa dalle ore 18:00 alle ore 20:00, poi uscire a cena con gli amici fare festa, essere fermato dalla polizia e non aver alterato alcun parametro per esempio, poi una volta a casa alle due di notte rifare un versamento e perdere tutto in NBA... ti sembra strano? Eppure è così.


    Se uno gioca alle slot fisiche ad esempio è molto diverso da chi gioca online, chi gioca a cavalli, chi solamente al gratta e vinci al tabaccaio... gli ultimi due tipologie ad esempio, alle due di notte non faranno danno, posso continuare all'infinito.

  • Non mi sembra strano.


    È che mi è difficile credere che una persona che gioca tutti questi soldi riesca a mantenere una facciata di "normalità".


    Voglio dire, 3000 euro... non sono pochi.

    E anche fosse un imprenditore, sono tanti pure per lui.

    Solitamente chi ha così tanti soldi da buttare ha anche altri vizi... tipo cocaina e alcolici...

    È uno stile di vita.


    Secondo me il danno lo hanno fatto anche tutte queste pagine da "uomo vincente" che ti fanno credere che gli investimenti giusti ti faranno diventare ricco...


    Poi ripeto che io ero rimasta al vecchietto che si gioca mezza pensione al gratta e vinci...

    Non immaginavo un mondo così vasto dietro.


    Ovviamente non posso conoscere il meccanismo dopaminico... ma sarebbe come masturbarsi? Dico l'effetto che causa.

  • Ho spiegato come funziona l'effetto dopaminico e ritengo anche che quello che si è detto nei vari intervento sia corretto. Cioè che un non ludopatico fa fatica o non comprende affatto quello che accade.

    Ma menomale!

    Non è una colpa ci mancherebbe... È solo che c'è molto dietro è un qualcosa di molto profondo da capire che solo chi ci è dentro capisce. Anche perché chi non è dentro lo percepisce come follia pura. Che lucidamente parlando è... Giocare anche 1k (per l'operaio medio) su una partita di tennis anche a 1.10, è follia (e comunque concordo anche su questo, il tennis per lo scommettitore è il principale sport di dipendenza).

  • (e comunque concordo anche su questo, il tennis per lo scommettitore è il principale sport di dipendenza).

    Ho sempre avuto una grande passione per il tennis. Prima ancora di iniziare a scommettere, già lo amavo. Poi, quando ho cominciato a puntare sulle partite, quella passione è diventata qualcosa di ancora più intenso… e a tratti pericoloso.


    Quando scommettevo su giocatori che conoscevo, o meglio ancora su partite che guardavo in diretta, mi sembrava di essere dentro al campo con loro. Vivevo ogni punto, ogni scambio, con il cuore in gola. E spesso, vincevo.

    Ma bastava poco per perdere il controllo. Bastava un torneo minore, un nome sconosciuto, un campo impolverato che a stento trasmettevano… e perdevo. Sempre.


    Ogni volta mi promettevo: "Solo partite che guardo live, solo match che seguo davvero". E per qualche settimana ci riuscivo. Ritrovavo l’equilibrio, tornavo a vincere… ma poi scivolavo di nuovo nello stesso errore. Come una trappola che conoscevo bene, eppure continuavo a calpestare.


    Sono passati due anni da quando ho smesso. Non gioco più.

    E sai una cosa? Sto meglio.

    Ho più tempo per me, mi sento più lucido, più presente. Le mie energie le investo altrove, in cose che mi fanno davvero crescere.


    Certo, fa un po’ male ammetterlo, ma ormai non seguo più nemmeno il tennis.

    Proprio adesso che abbiamo un numero uno al mondo!

    Ogni tanto mi capita di vedere qualche scorcio di partita… ma mai più di una mezz’ora.

    È come se avessi dovuto allontanarmi da qualcosa che amavo per non farmi più male.


    Ma forse, un giorno, riuscirò a tornare a guardarlo solo per amore.

  • Non si può aiutare un giocatore di scommesse se non si conosce il meccanismo che sta dietro.

    Per il momento io resto convinto della mia teoria, cioè che il meccanismo principale sia la distorsione cognitiva riguardo ai soldi e alle probabilità di vincita. E sono quasi sicuro di aver sentito questa teoria da qualche altra parte, in qualche studio scientifico o articolo specialistico. Cercando ho trovato ad esempio questo articolo in cui sembra che i soldi siano un aspetto centrale in tutto il discorso:


    https://www.fondazioneveronesi…u-dai-soldi-che-dal-sesso


    Secondo me un ludopatico non arriva a capire che ad esempio giocando su una partita di tennis quotata a 1.10 probabilmente vincerà, ma se continua a giocare perderà comunque tutto, perché guadagna 0.10 mediamente per 10 volte, e poi perderà 1. Quindi non arriva a capire che 0.10 x 10 - 1 = ZERO.


    Se si potesse guadagnare col gioco lo farebbero tutti, e nessuno andrebbe a lavorare. Invece l'unico guadagno certo del gioco è di chi gestisce il gioco, e infatti guarda caso la gestione del gioco è un lavoro.


    Un ludopatico è paragonabile a chi sotterra delle monete e le annaffia, pensando che possa nascere un albero pieno di soldi. La differenza è che mentre l'albero coi soldi è chiaro a tutte le persone adulte che non esiste, la possibilità di guadagnare col gioco è una falsità a cui credono in molti, ed è pure pubblicizzata (e lo stato ci guadagna).


    Se uno volesse semplicemente l'adrenalina, la sfida, la dopamina, potrebbe giocare con semplice videogioco dove non si vince nulla. I meccanismi di tensione, sorpresa, ricompensa, sfida, sono uguali. Solo che mancano i soldi. E i soldi, come sostengo io, sono centrali in tutto il discorso della ludopatia.


    Per me un ludopatico non riuscirà mai ad uscirne se prima non capisce veramente che col gioco non guadagnerà mai, mai, MAI nemmeno un euro. Se lo guadagna lo perde subito dopo, quindi appunto, non guadagnerà MAI nemmeno un euro.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • diverso molte cose che scrivi sono realistiche ma purtroppo non sempre.


    Sottolinei l'aspetto economico come primario nel ludopatico, banalmente una persona non accetta la propria vita misera fatta di molte privazioni e si butta sul gioco, perfetto; sicuramente aspetto su cui molti ludopatici si rispecchiano, allora come ti spieghi Sandro Tonali?! Centrocampista del Milan milionario a vent'anni che era ludopatico? Zaniolo? Fagioli? Moltissimi personaggi dello spettacolo? Gente ricca, con privilegi enormi ed anche a livello sociale invidiati... qui come la mettiamo?!


    Ripeto, è molto ma molto riduttivo analizzare il gioco in maniera generica... ci sono derelitti della società ludopatici, come gente in giacca e cravatta, laureati e persone con terza media.


    Ogni giocatore vive un dramma e di base attua un meccanismo di compensazione nel gioco, perché non accetta la propria esistenza, a livello economico, sociale, lavorativo etc. etc.

  • Se uno volesse semplicemente l'adrenalina, la sfida, la dopamina, potrebbe giocare con semplice videogioco dove non si vince nulla. I meccanismi di tensione, sorpresa, ricompensa, sfida, sono uguali. Solo che mancano i soldi. E i soldi, come sostengo io, sono centrali in tutto il discorso della ludopatia.

    I meccanismo di tensione, sorpresa, ricompensa, sfida, sono uguali? Sono appassionato di videogame anche, non sono uguali per niente. Ma neanche lontanamente.

    Gioco ad esempio a fifa, un altro gioco che assomiglia alla ludopatia. È la stessa cosa giocare con la squadra base piuttosto che con la squadra "comprata" a fut Champions? Non mi sembra.

    Ma è un paragone che non regge, perché non c'entra assolutamente niente, cioè non regge il discorso "sono uguali".

    I soldi c'entrano, ma non perché il ludopatico vuole vincere per forza.

    Mi spiego meglio: supponiamo che il ludopatico inizi una sessione di gioco con 100 euro e termini la sessione soddisfatto con 1000 euro. Secondo te cosa fa? Smette il giorno dopo?

    Il ludopatico ha bisogno esclusivamente di soddisfare un bisogno e per soddisfarlo ha bisogno del denaro (ecco perché ieri dicevo che è un mezzo).

    Tu ieri dicevi: ma scusa giocando alle slot gratis, non raggiunge lo stesso livello di dopamina, eccitazione ecc? La risposta è no perché non è azzardo.

    Non si chiama solo gioco o videogioco, si chiama gioco d'azzardo e per azzardare servono i soldi. Che all'inizio magari possono essere pochi, man mano che si peggiora ogni ricaduta passa dal devastante al terrificante a livello: economico, fisico, emotivo, mentale/psicologico e aggiungerei anche chimico.

    Ripeto quel che ho detto in altri post, non pretendo (anche perché non ho niente da pretendere né voglio sembrare presuntuoso) di avere la verità assoluta. Purtroppo però l'esperienza di vita vissuta su me stesso (e guardando altri ludopatici ahimè) mi porta a sapere determinate cose che ribadisco sono completamente folli se guardate con lucidità, ma questo è...

  • sicuramente aspetto su cui molti ludopatici si rispecchiano, allora come ti spieghi Sandro Tonali?! Centrocampista del Milan milionario a vent'anni che era ludopatico? Zaniolo? Fagioli? Moltissimi personaggi dello spettacolo? Gente ricca, con privilegi enormi ed anche a livello sociale invidiati... qui come la mettiamo?!

    Penso sia perfettamente spiegabile col fatto che a molta gente ricca la ricchezza non basta mai, ne vogliono sempre di più.


    Una Ferrari non basta, ne vogliono altre. Una villa in Italia non basta, vogliono case e proprietà anche in altri luoghi. Poi ci sarebbe la barca, e il jet privato. Ormai sempre più calciatori sono attratti da campionati come quello arabo, solo per soldi.


    E poi anche certi milionari hanno una vita "dura", e vorrebbero evitare le fatiche. I calciatori devono fare sacrifici per rendere sul campo, i personaggi dello spettacolo hanno la sindrome dell'impostore e hanno paura di passare dalle stelle alle stalle, cosa che è successa a molti, oggi sei una star, domani devi andare a vendere la tua dignità all'isola dei famosi. Certe star decadute ormai si vendono per pochi spiccioli.


    I soldi fanno comodo a tutti, pure a Musk e Bezos che nonostante siano i più ricchi del mondo ne vogliono sempre di più. Però gente come Musk e Bezos hanno sicuramente l'intelligenza di capire come si guadagnano veramente i soldi, e che il gioco d'azzardo è un investimento in perdita.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • I meccanismo di tensione, sorpresa, ricompensa, sfida, sono uguali? Sono appassionato di videogame anche, non sono uguali per niente. Ma neanche lontanamente.

    Sarei curioso di capire in cosa siano diverse le due esperienze, quella coi videogiochi, e quella ad esempio con un videopoker.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

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