Dipendenza da gioco d'azzardo

  • Se lo Stato limitasse il gioco d'azzardo invece di moltiplicare il numero di giochi sono sicuro che avremmo già risolto un bel po' di dipendenze.

    E' vero, ma lo Stato italiano ha una continua e incolmabile fame di denaro a causa dell'evasione e degli sprechi burocratici. Poi alcune società di gioco sono direttamente o indirettamente proprietà di alcuni parlamentari.... capirai!


    Solito discorso del familismo amorale. Una volta che hanno sfamato loro e i loro figli: degli altri fregauncazzo.


    Peraltro tempo fa ho avuto una clientessa che era la moglie di uno dei famosi imprenditori prestanome che aveva tenuto l'azienda di gestione delle macchinette da gioco per conto di un parlamentare. Sono diventati ricchi da fare schifo, ma non per i guadagni delle macchinette: per i soldi che il parlamentare gli girava per vie traverse.


    Questa clientessa mi ha contattato per una consulenza di una delle mille aziende che stava avviando per "ripulire" gli introiti del gioco (ora non sono più prestanome), ma era così disorganizzata e pressapochista e incapace che il progetto non è mai partito. Ovviamente tutte le aziende che ha avviato sono fallite o a un passo dal fallimento.


    Praticamente questi hanno letteralmente bruciato la loro parte di soldi guadagnati/rubati dal business del gioco d'azzardo e tra non molto torneranno a truffare per ottenere altro denaro da bruciare.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • OT: bruce0wayne hai un disprezzo verso la classe imprenditoriale che non ha eguali, nonostante ti portino i loro soldi visto che gli fai da consulente, in pratica come un macellaio che vende carne ma è vegano :D chiuso ot..

    Li disprezzo proprio perché li conosco e perché a me sono costretti a confessare la verità, anche quella scomoda, altrimenti non posso aiutarli.


    La cosa che fa ancor più ridere è che queste cose gliele dico in faccia, magari limando qualche tono, ma con le stesse parole che uso qua... e mi danno pure ragione. Parlo di frasi tipo: "Se vuoi chiudere ancora prima: comprati un altro Cheyenne (Porsche) e abbassa ancora un po' la retribuzione dei tecnici, così la facciamo breve". Mi guardano e sorridono.


    Molti di loro lo sanno di essere degli imbecilli. Fanno quello che vedono fare agli altri, perché di base non sanno "come fare". Hanno ereditato solo il capitale, non la capacità imprenditoriale.


    Per tornare InTopic: molti di questi hanno il vizio del gioco, sin dalla giovinezza. Giocavano per "darsi un tono", per far vedere di avere i soldi. Non importava se vincevano o perdevano. Poi quando sono finiti sulle sedie della direzione dell'azienda hanno continuato con quello stile.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E' vero, ma lo Stato italiano ha una continua e incolmabile fame di denaro a causa dell'evasione e degli sprechi burocratici.

    Sicuramente, ma lo Stato potrebbe benissimo fare a meno di questi introiti considerando i danni che produce. Sospetto che il gioco d'azzardo abbia in realtà un'altra funzione, quella di contribuire a far accettare un sistema che consente a pochi di arricchirsi a scapito dei molti. Così anche i poveri possono illudersi di poter diventare milionari, magari con un colpo di fortuna.

  • Sospetto che il gioco d'azzardo abbia in realtà un'altra funzione, quella di contribuire a far accettare un sistema che consente a pochi di arricchirsi a scapito dei molti. Così anche i poveri possono illudersi di poter diventare milionari, magari con un colpo di fortuna.

    Può darsi... però mi sembra una visione diabolicamente intelligente dello stato, credo che l'obiettivo di grattare entrate sia il principale.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Sicuramente, ma lo Stato potrebbe benissimo fare a meno di questi introiti considerando i danni che produce. Sospetto che il gioco d'azzardo abbia in realtà un'altra funzione, quella di contribuire a far accettare un sistema che consente a pochi di arricchirsi a scapito dei molti. Così anche i poveri possono illudersi di poter diventare milionari, magari con un colpo di fortuna.

    Può darsi... però mi sembra una visione diabolicamente intelligente dello stato, credo che l'obiettivo di grattare entrate sia il principale.

    Non so quanto sia una cosa voluta, ma la politica del promuovere il gioco d'azzardo (o comunque di non contrastarlo) fa parte della politica dei bonus, la quale serve proprio a quello: a lasciare una scappatoia alla speranza, per poter poi attuare politiche che vanno in direzione opposta.


    Il meccanismo psichico è proprio quello che dice alessandr0 : la situazione generale è drammatica, ma resta la possibile scappatoia della vincita, quindi la sensazione è che non sia ancora "tutto perduto". Parlare dei vincitori in TV e sui media è un modo per amplificare questo effetto.


    Dello stesso tipo di politica fanno parte anche i buoni pasto recentemente iper-legalizzati dal governo Meloni con la detassazione completa per il datore di lavoro. Più buoni pasto ti danno e meno percepisci il crollo del potere d'acquisto o il mancato aumento del reddito. Il buono pasto però è una misura "civetta", temporanea, facilmente modificabile e soprattutto che t'impone di essere spesa in un certo modo. La presenza di buoni pasto impoverisce, perché ritarda la naturale sensazione di sentirsi poveri data dalla scarsità di reddito. Senza contare che non cumulano tredicesima, TFR e contributi pensionistici. In pratica sono "il demonio" per l'economia a medio termine.


    Sono tutte misure civetta che ti fanno mettono di fronte a una prospettiva potenziale o a un "bene", mentre in realtà fanno male, sempre, scientificamente, costantemente.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ho letto le vostre risposte e vi ringrazio per la vicinanza e gli spunti di riflessione. Rispondo un po' a tutti in generale. Allora, il motivo per cui ho iniziato a giocare era per fare qualche soldo extra e divertirmi un po'. So bene che il casinò ha un vantaggio statistico, ciò significa che alla lunga vince sempre. Tuttavia ciò non toglie che nel breve periodo qualche colpo fortunato lo si possa azzeccare. Giusto per farvi un esempio con la ruolette riuscii a trasformare 30€ in 500€. Inutile dirvi che li ho restituiti con gli interessi. Capito che il gioco d'azzardo non era un qualcosa di concreto (lo sapevo già ma volevo sperimentare oltre a divertirmi) sono passato al trading. Il trading sembrava già qualcosa di più concreto, online tutti sembrano saperne (strategie, gestione dep rischio bla bla), dopo 2/3 anni a buttarci soldi ho capito che stiamo quasi ai livelli del casinò con l'aggiunta di spread e commissioni. Io sono laureato in una facoltà scientifica e pensavo che grazie alla statistica e al backtest delle varie strategie fosse possibile guadagnare un bel po'. La verità è che la quasi totalità delle strategie sono fallimentari. O comunque sono profittevoli per un certo periodo poi di punto in bianco non funzionano più. E diciamo che quando mi rendevo conto che c'era poco da fare smettevo. Poi succedeva che a distanza di qualche mese mi uscisse un reel o un video inerente a qualche strategia e mi tornava il pallino e via a buttarci altri soldi. Alla fine per me il trading è diventato gioco d'azzardo puro. Non appena vado in perdita incremento le size in maniera esagerata. YouTube pullula di video flipping di account da poche decine di dollari a decine di migliaia. Non è impossibile anche perché a me è successo di portare un conto da 60€ a 700€, tuttavia non è un qualcosa di sostenibile. Insomma avete capito che so bene di cosa sto parlando, so bene che quello che faccio ha rischi altissimi, tuttavia ciò è dovuto alla ricerca di una soluzione veloce e rapida, oltre al fatto che mi annoio da morire. Sono proprio i momenti di noia che mi spingono a fare ciò. Per quanto riguarda la ludopatia in famiglia molti ne hanno sofferto e ne soffrono, fin da bambino mi portavano a giocare al lotto o ai gratta e vinci con loro. Facendo passare il tutto come normale. Io vorrei pure smettere ma tornare alla mia realtà attuale mi deprime e mi annoia.

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