Fallo! Sono volti che non passeranno mai per te.
Un tatuaggio lo vedo anche come un gesto per definire un dato momento: un inizio, una fine, una svolta.
Cara Saritta, come darti torto... però ho sempre quella sorta di sindrome che chiamerei "di Dorian Gray", ovvero non tanto il vedere appassire il mio corpo – del resto "tempus fugit" per tutti – quanto il vedere sbiadirsi e deformarsi i miei ricordi. Cioè, vedere allo specchio i tatuaggi dei miei cari che svaniscono o si deformano mi rattristerebbe, e non poco. So che può sembrare una cosa assurda da tanto sia astratta, ma mi ferma molto questa cosa.
A maggior ragione dovrei trovare un tatuatore che sia una sorta di Caravaggio per poter fare un tale disegno.
Un conto sarebbe il tatuaggio di un'ancora alla "Braccio di Ferro", un conto il volto dei miei
Io talvolta sento un leggero pentimento per uno dei due tatuaggi che ho. È un po' grande, in una zona che di fatto non si vede spesso se non in estate, però è abbastanza evidente e qualche volta penso: oddio, cosa mi è preso quando l'ho fatto ahahah.
E soprattutto, col senno di poi, lo avrei fatto fare a un altro tatuatore.
Ma pazienza.
Ho due tatuaggi che, se sono vestita tipo ora, in questa stagione, non si vedono minimamente.
Intuisco siano in zone prossime alla tua femminilità e visibili in costume. Ci sta. Come ho scritto sopra, reputo molto sexy su alcune ragazze un tatuaggio, una sorta di "trucco" permanente che abbellisce le forme del gentil sesso.
Se posso permettermi: che tatuaggi sono? Cosa rappresentano?
Forse ne farò altri, mi affascinano ma vado a periodi alterni, a volte mi viene l'ispirazione e a volte non ci penso proprio.
Mi piacciono sugli altri, ma in piccole dosi.
Eh, come me. Come dicevo sopra, a volte sono "lì lì" per chiedere ad amici tatuati il numero di qualcuno "di quelli bravi", come si suol dire.