Assuefatti dell'assurdo

  • Stamattina alle ore 8:00 noto per strada la solita routine stressante, gente che mette nella guida anche il suo stato d'animo "malato": precedenze non date, si inizia a sorpassare nelle semi curve e robe del genere.

    Per quanto io il lunedì mattina non lavori, il sentimento di "sc∙∙∙o" è presente in me perché inizia la settimana, questo stress alla guida è molto piu accentuato nei giorni lavorativi, per molti sembra normale.


    Fermo restando che non ho mai avuto passione per il lavoro che svolgo, mi rendo conto che stiamo peggiorando, anche perché credo che l'avvento di internet etc ha fatto venir fuori il meccanismo contorto dello schiavismo moderno e di pari passo la consapevolezza, quindi se prima si lavorava e non ci si poneva molte domande, oggi noto (anche nel forum) che se uno non è andato fuori di testa con ansia, stress insonnia già è un successo, anche qui come l'esempio sopra sembra apparentemente tutto normale che uno si faccia prescrivere ansiolitici, gocce etc.


    Il punto che vorrei analizzare è l'assuefazione a tutto questo meccanismo, sembra normale che è così ma non lo è affatto.

    O meglio per me non lo è, considerando che avrò altri trent'anni di lavoro davanti com'è che si può realmente invertire questa rotta?

    Sto cercando almeno di trovare un assestamento a tutto questo ma non basta, perché uno può assestarsi quando vuole ma oggettivamente se il mondo va in una direzione come si fa?

  • Il punto che vorrei analizzare è l'assuefazione a tutto questo meccanismo, sembra normale che è così ma non lo è affatto.

    O meglio per me non lo è, considerando che avrò altri trent'anni di lavoro davanti com'è che si può realmente invertire questa rotta?

    Sto cercando almeno di trovare un assestamento a tutto questo ma non basta, perché uno può assestarsi quando vuole ma oggettivamente se il mondo va in una direzione come si fa?

    Putroppo non ho la capacità di rispondere alla tua domanda sul come si fa, ma credo come te che non sia "normale" l'andamento di questo mondo del lavoro. Adattarsi a questo è come, fatte le debite proporzioni, chiedere a qualcuno che non ha cibo sufficiente di adattarsi a una condizione di fame.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Non è normale lavorare 40 ore a settimana fino a 65 anni (minimo) ma, o si fa la Rivoluzione o questo è, purtroppo.

    Per questo se proprio ci tocca lavorare bisogna cercare di fare il meno possibile se si può, io sono di questa filosofia.

  • Ma certo, nell'epoca della iperdigitalizzazione, della robotica e dell'intelligenza artificiale continuiamo a regalare plusvalore al capitale.

    Non facciamola più filosofica di quel che è, io sto parlando semplicemente di impegno.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Non facciamola più filosofica di quel che è, io sto parlando semplicemente di impegno.

    Mi pare che Viki non abbia detto che non lavora, ma che ritiene giusto lavorare il meno possibile, un concetto anzi direi efficientistico che si sposa tra l'altro con l'idea capitalistica del massimo beneficio col minimo sforzo. Se lo applica il capitale, per quale motivo non lo più applicare il lavoratore?

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Mi pare che Viki non abbia detto che non lavora, ma che ritiene giusto lavorare il meno possibile, un concetto anzi direi efficientistico che si sposa tra l'altro con l'idea capitalistica del massimo beneficio col minimo sforzo. Se lo applica il capitale, per quale motivo non lo più applicare il lavoratore?

    Viki ha ragione, questa retorica dell'impegno è soltanto una fregatura per il lavoratore. Ovviamente bisogna fare il proprio dovere ma anche stare attenti a non cedere a colpevolizzazioni che hanno solo lo scopo di farci sentire in torto per il vantaggio di altri.

  • Mi pare che Viki non abbia detto che non lavora, ma che ritiene giusto lavorare il meno possibile, un concetto anzi direi efficientistico che si sposa tra l'altro con l'idea capitalistica del massimo beneficio col minimo sforzo. Se lo applica il capitale, per quale motivo non lo più applicare il lavoratore?

    Lavoro quanto basta, nulla di più visto che anche quando ho lavorato di più non mi hanno riconosciuto nulla in più ora faccio solo il mio.

    Se ci fosse meritocrazia uno potrebbe essere invogliato a fare di più ma siccome non c'è... X(

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