Mia mamma ultraottantenne con ossessione per l'ordine e la precisione che però ha sempre imposto a tutta la famiglia perché è più forte di lei notare ogni minima divergenza dal suo ordine... Io, la foglia unica, descritta dalle mie cugine come troppo buona, tenuta in una bolla di grande affetto e accudimento che mi precludeva per esempio di giocare in cortile ecc. Mio figlio ora dolce adolescente da sempre trattato dalla nonna come figlio suo (come faceva anche quando accudiva i figli delle mie cugine grandi) schiacciandomi e facendomi osservazioni in sua presenza. Ho provato a parlarle, inutilmente. Esiste solo la sua verità e le mille versioni dei fatti che ogni volta cambia. Nello specifico adesso mio figlio deve fare dei percorsi psicologici perché è plausibilmente asperger, cosa che ritengo evidente, che l'altro genitore negherà sempre e che i miei genitori non devono sapere, sia per non preoccuparli che perché comunque negano l'evidenza. Mia mamma si intromette sempre continuamente arrivando a manipolare mio figlio per convincerlo a non andare agli incontri nel gruppo con altri ragazzi (perché lo fanno peggiorare) e dicendomi che da quando ci va fa cose strane (non è per quello e gli stimming che la turbavano li ho risolti in poco tempo). Ha sempre demolito tutto: da psicomotricità ai campi estivi, dalla logopedista alla psicologa per poi sostenere che era meglio quella di prima. A me servono idee per contrastare questo sfracassamento continuo. I dati che non posso cambiare sono di allontanarmi di casa perché abitare vicini serve per via di mio figlio e di loro che sono anziani e altrimenti non vedrei come stanno perché lo tengono segreto (ho il loro fsi, ma non basta) e poi quando sono al lavoro ho fatto di tutto per limitare il tempo di mio figlio con loro. Grazie.
Nonna che vuole fare la mamma a tutti i costi
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Non ho capito in che modo tua madre è coinvolta nella crescita del ragazzo, se vuoi che abbia meno influenza sei tu a dover ridurre la frequentazione e magari evitare di dirle "tutto".
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Concordo. Non vuoi che si intrometta su questioni delicate (psicologo, possibile diagnosi di asperger etc)? Non gliene parli e chiedi a tuo figlio di fare altrettanto. Se tuo figlio ora è adolescente non ha bisogno di accudimento continuo, quindi non è necessario che frequenti troppo assiduamente la nonna.
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Non ho capito in che modo tua madre è coinvolta nella crescita del ragazzo, se vuoi che abbia meno influenza sei tu a dover ridurre la frequentazione e magari evitare di dirle "tutto".
Posso dirle niente, ma io lavoro e mio figlio dopo la scuola sta con lei e lei si impiccia anche perché è mio padre che lo porta al pomeriggio agli incontri di gruppo con la psicologa comportamentale. Io riesco a portarlo dalla psicologa npi perché ci dà appuntamento più tardi e ai miei genitori non dico cosa facciamo o dove andiamo.
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Se tuo figlio ora è adolescente non ha bisogno di accudimento continuo
Mio figlio torna da scuola, alcune volte lo vanno a prendere loro perché io lavoro e non ci sono corriere in certi orari. Pranza con loro. Gli sto insegnando a farsi da mangiare, ma non è mai stato autonomo e ha piacere di stare con i nonni e ha anche bisogno di parlare quando torna per cui non mi sento di togliere a tutti questo momento anche perché spesso riesco ad andare a mangiare con lui e instradarlo coi compiti, altrimenti non farei in tempo. Pomeriggio gli ho detto di andare a casa nostra. Resta il fatto che la vicinanza con i miei e il fatto che spesso lo portano e vanno a prendere anche per le altre attività significano comunque contatto stretto. Non è un adolescente che esce con gli amici e che se lo lascio da solo si organizza coi compiti per cui al momento una supervisione è inevitabile e psicologicamente ed economicamente pagare una persona per fare tutti i pomeriggi non è fattibile. Sto facendo tutto questo percorso perché diventi più organizzato, ma non è facile. Mio figlio sta mantenendo di non rivelarle la diagnosi.
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Ho capito. Considera che, se c'è una frequentazione così assidua, la nonna diventa naturalmente una figura centrale e contribuisce all'educazione del ragazzo, quindi è anche normale che tenda ad intromettersi di più.
Mi viene da pensare che molte delle sue obiezioni siano dettate dalla paura: c'è il no alla psicologa, alla logopedia etc. Io penso che la nonna tema che il ragazzo "abbia qualcosa che non va" (possibile asperger) e che cerchi di allontanare questo timore boicottando una possibile diagnosi. Forse teme, inoltre, che una diagnosi possa danneggiare il ragazzo stesso.
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Posso dirle niente, ma io lavoro e mio figlio dopo la scuola sta con lei e lei si impiccia anche perché è mio padre che lo porta al pomeriggio agli incontri di gruppo con la psicologa comportamentale. Io riesco a portarlo dalla psicologa npi perché ci dà appuntamento più tardi e ai miei genitori non dico cosa facciamo o dove andiamo.
Capisco, è una situazione complicata perchè se non puoi evitare questa frequentazione così stretta è ovvio che non puoi evitare le intromissioni purtroppo.
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Forse teme, inoltre, che una diagnosi possa danneggiare il ragazzo stesso.
Sì, è possibile. Mia mamma è una che per esempio non accettava che io potessi essere miope e, quando l'oculista prescrisse gli occhiali in mia presenza quindi sapevo che era del tutto vero che ci vedevo male e non me lo inventavo, lei mi raccontò una sua "diagnosi" riveduta cioè che erano dei riposavista e li potevo mettere ogni tanto. Infatti si premurava di farmi "riposare" gli occhi il più possibile... stessa cosa con l'apparecchio per i denti. Mi tiene nascosti problemi di salute sia suoi che di mio padre (il suo cancro lo scoprii vedendo la diagnosi sul loro comò) e di mio figlio e poi improvvisamente lancia "avvisi mafiosi" per poi decidere a modo suo e dare ordini in merito. Allora, io cerco di non condividere più confidenze né altro, ma mio figlio sta lì le ore pomeridiane e la sua influenza è troppa anche perché fa come le pare. Adesso provo a coinvolgerla in una specie di aiuto organizzazione compiti per tentare di disinnescarla, dandole io compiti precisi che spero rispetti.
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