OT: per me invece lui ha proprio una funzione di poltrona, sedersi sulla gamba è obbligatorio non opzionale. Quando il rapporto è di 85 kg e 46 si può fare
Sì sì hai ragione. Anche nel mio caso il rapporto era più o meno quello
OT: per me invece lui ha proprio una funzione di poltrona, sedersi sulla gamba è obbligatorio non opzionale. Quando il rapporto è di 85 kg e 46 si può fare
Sì sì hai ragione. Anche nel mio caso il rapporto era più o meno quello
Come è bello far l'amore da Trieste in giù... (mai capito questa discriminazione nei confronti dei trentini ).
Come è bello far l'amore da Trieste in giù... (mai capito questa discriminazione nei confronti dei trentini
).
Canzoni razziste...
Uno dei topic aperti di recente, mi ha fatto sorgere una curiosità sull'ambito sessuale in base all'età.
La vostra spinta sessuale quanto è calata nel corso degli anni? E quanto è importante in una relazione la frequenza dei rapporti sessuali rispetto a quando eravate più giovani?Io ad esempio non ho mai avuto una carica sessuale così forte, mi piace ma non sono la ragazza che lo farebbe spesso, infatti per me una relazione è 60% stare bene con quella persona a livello caratteriale e 40% il sesso, anche vero però che ho sentito uomini (probabilmente ci sono anche donne) che mettono il sesso al primo posto ed è praticamente un 80% di tutto il rapporto. Voi cosa ne pensate?
Personalmente ho notato un drastico calo nell'interesse sessuale dai 41/42 anni, lo definirei più disinteresse, e dire che fino ai 39 anni praticamente lo facevo ogni settimana.
Non so cosa sia successo, non ho più interesse né stimoli.
potremmo definirla una visione dunque "tantrica" (l'uso dell'energia sessuale per aumentare la propria consapevolezza) ma non seguo (né mi interessa farlo) un percorso specifico (in quanto vi sono insegnamenti con relative pratiche, da soli e in coppia, simili allo yoga), mi interessa solo l'aspetto sapienziale, come cultura insomma, per il resto seguo una via "mia", indipendente e solitaria.
Feci per caso e per curiosità un corso tantrico diversi anni fa, fu un esperienza emozionalmente coinvolgente, particolare.
Mi hai fatto riaffiorare dei ricordi molto forti.
La vostra spinta sessuale quanto è calata nel corso degli anni? E quanto è importante in una relazione la frequenza dei rapporti sessuali rispetto a quando eravate più giovani?
Più che calata, direi che si è trasformata sulla base di una crescita più generale, interiore, e plasmata anche dal rapporto con la persona che ho accanto. Nella sua essenza non è cambiata, ma diciamo che ora la mia spinta sessuale rispecchia più la me di adesso, a 360 gradi.
Sono d'accordo sul miglioramento della qualità rispetto alla quantità, devo ammettere però che c'è stato un momento di passaggio in cui la quantità non ha rispecchiato il mio desiderio, in sostanza ne volevo di più; a tratti capita ancora, ma sono del partito della qualità più che della frequenza.
Se devo ripercorrere le mie varie fasi, a 16-17 anni ero molto curiosa, ma per un fattore mio di sensibilità e crescita/sviluppo, non ero ancora andata oltre bacio e annessi. Però mi piaceva conoscere ragazzi, uscire, esplorare quella prima parte dell'universo sessuale che iniziavo a conoscere, assaporare le sensazioni, confrontarmi con le amiche. Era tutto nuovo.
Poi la mia prima storia lunga, a volte ci ripenso e non mi capacito di come ci vedessimo praticamente tutti giorni, e il sesso fosse una costante ora dico, ma come potevo averne voglia ogni giorno? Ma proprio in ogni fase del mese intendo...
Però ne ho un ricordo bello, erano i primi anni dell'incontro con la sessualità e avevo ancora tutto da scoprire, con una persona che ho avuto la fortuna mi volesse davvero bene e di cui mi potevo fidare totalmente. Sono cose che si danno per scontate a quell'età, ora mi rendo conto che è un'età potenzialmente pericolosa e l'incontro sbagliato può scombinare tutto e lasciare percezioni sgradevoli (di storielle sbagliate ne ho avute, da molto giovane, con relative ferite e senso di disagio, amplificato a quell'età).
Se devo fare un bilancio, comunque, il sesso più bello è sempre stato in coppia stabile; al di là della scappatella eccitante che lascia un bel ricordo, penso che solo conoscendosi a fondo si possa arrivare a quella confidenza reciproca e vivere il sesso appieno, non scendo in dettagli ma per me vuol dire tanto la fiducia nel darsi completamente all'altra persona e assecondare fantasie.
Comunque anche nelle storie successive ho sempre ricercato (più che cercato, ci siamo trovati) chi avesse il mio stesso "guizzo" sessuale, quel pepe che con naturalezza ti porta a vivere la sessualità in luoghi e momenti non convenzionali, l'incontro fugace in auto in pausa pranzo, la passeggiata fra i vigneti, nella natura, l'improvvisata insomma.
Con la convivenza e nuovo assetto della vita inevitabilmente è un po' cambiato, ma a parte un momento di assestamento, mi piace com'è oggi. Diciamo che ci sono fattori come stanchezza mentale e incombenze varie, orari, priorità che interferiscono, ma come ho detto all'inizio, come vivo il sesso oggi rispecchia la me di ora, nella mia crescita a 360 gradi. L'intesa c'è e continua a esserci, per rispondere alla tua domanda Artemisia. ho sempre considerato il sesso come fattore essenziale di una coppia (insieme ad altri fattori, naturalmente), non tanto nella sua frequenza ma proprio come attrazione reciproca, guardarsi con desiderio, volersi fisicamente, avere pensieri spinti e fantasie insieme al partner... Quando lo vedo uscire dalla doccia me lo guardo con tanto d'occhi e mi viene voglia di annusarlo e morderlo e riempirlo di baci idem lui mi fa battute e commenti, complimenti, mi guarda e poi c'è anche molto contatto inteso come baci, abbracci, carezze, molta ricerca della fisicità dell'altro anche in questo senso.
Oggi ho capito che l'amore è molto più della frequenza con cui si va a letto, ma la sessualità resta un aspetto essenziale, c'è stata solo una fase di passaggio in cui ho dovuto capire questo e se notavo che lo facevamo meno spesso mi si accendeva un campanello d'allarme; forse perché ero legata a dei preconcetti, oggi lo vivo molto serenamente.
Mostra di PiùRiflettendoci, siamo un complesso di energie in relazione l'una con l'altra: quella fisica, quella emotiva e mentale e dunque è difficile stabilire quale abbia influenzato l'altra; almeno così nel mio caso.
A 20 anni percepivo un fabbisogno sessuale notevolmente alto. Sicuramente non per fattori esclusivamente fisici. Ma anche la mente e le emozioni lavoravano in quella direzione: ponevo il sesso come un piacere imprescindibile e se incontravo un bel ragazzo il desiderio scattava; comunque sia, a quell'età ero già in coppia da un po' (e la sessualità andava bene). Poi ho avuto le mie storielle, magari sul momento romanzante e idealizzate da me, ma sostanzialmente basate principalmente sull'attrazione fisica, non tutte consumate oltre il bacio in quanto sarà per la mia "iper-sensibilità", venivo sovente disturbata da qualcosa. Dunque se mi guardo indietro al periodo ventanni non posso dire sia mancata l'espressione della mia sessualità, nei rapporti stabili come nelle esperienze diciamo "di passaggio". A metà strada, verso i 25, ho conosciuto il desiderio "eccessivo" nella circostanza di una relazione tossica, l'estremo in questi casi è la parola chiave: vedasi passare dal lanciarsi i piatti al fare sesso nell'arco degli stessi dieci minuti, fare sesso in situazioni rischiose, fare troppo sesso in generale, arrivare a manipolare la realtà, gli altri, gli eventi sempre per lo stesso motivo. O l'estremo opposto del non farlo più.
A 30, sarà per questo inizio regolare che poi è diventato una turbolenza, molto è cambiato. Di desiderare un uomo fisicamente solo perché mi piace a prescindere dal resto non mi capita più. L'importanza che attribuisco al sesso come atto di piacere meramente fisico è diventata pressoché nulla, probabilmente conseguenza di un'evoluzione personale verso visione spirituale della vita che come si evince ho intrapreso molto convintamente da qualche anno. Da questo punto di vista, ho cominciato ad osservare la sessualità sotto un'altra ottica, ossia come energia che riverbera sul nostro corpo causandone delle sensazioni ma che ha potenzialità più ampie rispetto il comune sentire, è un modo per sentirsi in un'unione con "il Tutto"; potremmo definirla una visione dunque "tantrica" (l'uso dell'energia sessuale per aumentare la propria consapevolezza) ma non seguo (né mi interessa farlo) un percorso specifico (in quanto vi sono insegnamenti con relative pratiche, da soli e in coppia, simili allo yoga), mi interessa solo l'aspetto sapienziale, come cultura insomma, per il resto seguo una via "mia", indipendente e solitaria.
Al netto di questa visione -il sesso nelle rarissime volte- (dico dalla mia entrata nei trenta) l'ho vissuto normalmente e senza particolarità di sorta. Semplicemente, per fare un esempio, mi accorgo quando un moto di amore sale dentro di me e sento conseguentemente il corpo rispondere con una spinta sessuale (che a differenza del passato, non ritengo assoluto soddisfare), e accade anche il contrario: mi è capitato di avere una fortissima pulsione sessuale verso chi mi interessava (a causa di un input fisico, voce, profumo) ma non fare niente, spontaneamente chiudere gli occhi respirando profondamento e lasciare che questa energia mi "portasse in alto". Un tempo mi sarei torturata nel desiderio, mi sarei costernata nel non sentirmi amata o ricambiata come speravo, insomma, il desiderio quella prospettiva di piacere momentanea che poi mi ha causato lunghe sofferenze nel dopo; ovviamente mi capita ancora, infatti è un "percorso", non un punto di arrivo... Nota importante: non essere in coppia (aggiungo in modo sano, esperienza che mi manca) ma essere sola (già da un certo numero di anni) è sicuramente un aspetto corroborante di quanto affermo, forse anche l'adattamento che ho trovato per il momento circa la mia situazione, poiché, come ebbi a dire più volte in passato, ho un trascorso di dipendente affettiva e più in generale altri micro e macro problemi per la quale oggi molto probabilmente non sono in una coppia.
Interessante quello che hai scritto perché hai avuto tre fasi molto diverse tra di loro e sei riuscita ad arrivare a una maturità non da poco.
Per quanto mi riguarda sarà che sono stata 10 anni con lo stesso uomo, ma la mia voglia è rimasta sempre quella, a volte provo attrazione mentale per un uomo, una sfida e ho pulsioni sessuali anche molto forti ma ciò non vuol dire che andrò a soddisfarle, perché come ho detto varie volte per me è importante costruire un legame prima di andare a letto con qualcuno.
Il problema che a volte mi eccito più per le mie fantasie che poi per l'atto stesso.
C'è da dire che anche se sono attratta non trovo necessario farlo molto spesso ed è sempre stato così, soprattutto se so che ogni cosa prevedibilmente porta sempre a quello, a volte mi bastano anche coccole un po' spinte o comunque il non sapere se ci sarà sempre del sesso mi eccita di più come cosa.
Credo sia perché la banalità o il ripetersi di un dato schema mi porta alla noia.
Un po' quando conosci qualcuno che ti piace, l'attesa, il desiderio, il non sapere come si comporterà mi eccita tantissimo, godo ognuno di quei momenti o passi con molta intensità, ed è proprio per questa ragione mi piace andare con calma.
Dopo il mio ex ho conosciuto questo ragazzo che mi ha dato esattamente ciò che volevo e ho scoperto lati di me stessa che non sapevo nemmeno di avere, la passione quella che credevo di non riuscire mai a toccare, dopodiché ho avuto altre conoscenze ma erano tutti fuochi di paglia che non si sono mai concretizzati.
Mi sono sempre sentita inadeguata per questo mio modo di vivermi il sesso perché se pur rilevante, la spinta emotiva per me è molto più importante per far funzionare tutto.
Mi sono sempre sentita inadeguata per questo mio modo di vivermi il sesso perché se pur rilevante, la spinta emotiva per me è molto più importante per far funzionare tutto.
Perché inadeguata? A me sembra tutto piuttosto normale e più diffuso di quel che pensi.
Perché inadeguata? A me sembra tutto piuttosto normale e più diffuso di quel che pensi.
Perché intorno a me ci sono tante persone che vivono il sesso anche solo per attrazione fisica o comunque riescono ad avere con più velocità un'intimità con un uomo, riescono a lasciarsi andare con meno pare mentali di quante ne abbia io. Diciamo che se vogliamo fare una metafora, io sono tiepida a livello fisico e gli altri sono calorosi. Penso di vivere le cose più attraverso la mia mente che attraverso il mio corpo, cioè le sensazione di base deve partire prima dalla testa sennò è inutile.
La ragione per cui mi sento inadeguata e che a volte vorrei vivermi anche io la sessualità in modo più istintivo invece che mentale.
Io credo che invece essere selettivi e dare valore all'intimità come lo dai tu sia qualcosa di apprezzabile. Non devi sentirti "sbagliata" per il modo in cui ami, vivi la sessualità. Magari semplicemente non lo consideri un bisogno da soddisfare, uno sfizio da togliere, ma un contorno della relazione. Oppure, cosa che comprendo, sei una persona che necessita di stimoli continui e la monotonia ti va stretta.
A volte si tratta anche di trovare una persona affine (cosa non scontata), nel tuo caso più mentale che fisica. Qualcosa che comunque hai raccontato di aver vissuto.
Io credo che invece essere selettivi e dare valore all'intimità come lo dai tu sia qualcosa di apprezzabile. Non devi sentirti "sbagliata" per il modo in cui ami, vivi la sessualità. Magari semplicemente non lo consideri un bisogno da soddisfare, uno sfizio da togliere, ma un contorno della relazione. Oppure, cosa che comprendo, sei una persona che necessita di stimoli continui e la monotonia ti va stretta.
A volte si tratta anche di trovare una persona affine (cosa non scontata), nel tuo caso più mentale che fisica. Qualcosa che comunque hai raccontato di aver vissuto.
Si era affine sicuramente ma non era l'uomo della mia vita, soprattutto perché dopo ho scoperto che aveva una fidanzata da 10 anni ahahah.
Ti ringrazio per le belle parole spero un domani di trovare qualcuno in linea con me, altrimenti pace rimarrò da sola! Non mi spaventa la solitudine, almeno non negli ultimi due anni.
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